L’esperienza aiuta. L’esperienza insegna. L’esperienza è quella che ti fa avere un codice di comportamento, una tabella da seguire. Punti fermi nella tua attività. Ne ha certamente – di punti fermi – un Coach come Doc Rivers, dal momento in cui ha dovuto gestire stelle del calibro di Pierce, Allen e Garnett. Questa esperienza, allargata e omologata a tutta la Lega, per non dire alla pallacanestro mondiale, dice che nell’ultimo quarto il quintetto e i suoi veterani tornano in campo dal classico riposo (più o meno breve) per giocarsi il finale di partita. Doc ha capito che in una nottata come quella appena trascorsa la cosa giusta da fare, invece, era andare contro le consuetudini, e la sua squadra lo ha ripagato.
Gara 4 è stata una battaglia, un’altra partita non eccezionale a livello di spettacolo, ma a questo punto della stagione conta solo uscire con la W in tasca, una dopo l’altra, fino ad arrivare a 4 e infilarsi un anello di campione NBA. Boston ha dominato stavolta sotto canestro (54-36 il conteggio dei punti in area) e soprattutto ha ricevuto in cambio di minuti di notorietà, ben 36 punti dalla propria panchina. I Lakers, che vincendo avrebbero messo un’ulteriore ipoteca su una serie che continua comunque a vederli favoriti d’obbligo, dopo la vittoria esterna di gara 3, non hanno trovato una contromisura a tutto questo. E Boston è scappata a +12, quando a 2’51” dalla sirena finale Rivers ha rimesso in campo i titolari. Una grande differenza l’ha fatta a sfavore di L.A. l’assenza di Bynum a causa del suo infortunio al ginocchio che gli ha permesso di stare in campo solo 12 minuti. Big Baby Davis (18 punti in 22 minuti, col 70% dal campo e il 100% dalla lunetta!) ne ha approfittato, così come gli altri lunghi in biancoverde.
Anche le palle perse, soprattutto nel finale, hanno pesato, e le 16 di Los Angeles in particolar modo. Tutto questo nonostante un Bryant da 33 punti, ma appunto, 7 palle perse. Un’enormità per lui, in una gara così decisiva. La panchina dei Celtics dicevamo, non è stata solo Davis, ma anche Robinson (12 punti), Tony Allen e Rasheed Wallace, tutti in campo nell’ultimo quarto a decidere l’incontro.
Ora Boston ha un’altra occasione: la 3^ gara consecutiva in casa, prima del ritorno a Los Angeles, dove di sicuro si giocherà gara 6. Se i Celtics dovessero strappare un’altra vittoria, portandosi così sul 3-2, costringerebbero poi i Lakers a vincere per forza la partita successiva allo Staples Center, per forzare la serie a gara 7, ancora sul campo amico. Se invece fosse L.A. a strappare la W metterebbe davvero la firma – questa volta definitivamente – sul titolo 2010, potendo poi permettersi addirittura una sconfitta in casa senza pregiudicare la vittoria finale. Ne riparliamo dopo domenica (ore 2:00 italiane, diretta Sky Sport).
Doc Rivers: Rondo e gli altri mi hanno incoraggiato a lasciarli (i panchinari) in campo! “Non toglierli, non toglierli!” E’ stato grande! La panchina più chiassosa che abbia mai visto, ed erano i nostri titolari che tifavano per i compagni.
Phil Jackson: Erano con le spalle al muro stasera, e hanno giocato disperatamente, con un livello di intesità che noi soffriamo.
Andrea Pontremoli