[b]Los Angeles Lakers (1) – Oklahoma City Thuner (8) 2-0[/b]
C’è chi dice che le grandi squadre non sempre necessitano di grandi prestazioni per dimostrare la propria superiorità e questa pare essere stata la regola della compagine losangelina che ha dominato nei primi due match casalinghi. Senza strafare dunque LA parte alla volta dell’Oklahoma con due match di vantaggio, recuperando il vecchio Kobe in gara 2 (39 punti per il Mamba), ma rischiando nel finale di gettare all’aria la partita per via di una serie di errori dalla lunetta da parte di Gasol dello stesso KB. Difensivamente il lavoro di Artest su Durant è davvero incredibile e per quanto il fuoriclasse dei Thunder sia arrivato a quota 32 nella nottata, Ron si è rivelato utilissimo in diverse occasioni dove la fisicità ha reso nervoso Kevin costringendolo a scelte rapide e perlopiù forzate. Decisiva sarà nelle prossime due gare la gestione di coach Brooks per limitare il settore lunghi avversario, oltre poi allo saper sfruttare le tante disattenzioni dei campioni del mondo che sul campo nemico potrebbero concedere la chance per evitare un immeritato sweep. La speranza dall’altro lato e chiuderla il più in fretta possibile perchè la condizione fisica e mentale dei ragazzi di coach Zen è ancora lontana dall’essere a livello Playoff…e senza supporting cast credibile (Odom nullo o quasi) l’avanzata si complica ancora di più.
[u]Game 1[/u]: LAL-OAK 87-79
[u]Game 2[/u]: LAL-OAK 95-92
[b]Dallas Mavericks (2) – San Antonio Spurs (7) 1-0[/b]
Con Tony Parker per la prima volta dalla panchina nella sua carriera ai Playoff, gli Spurs non riescono a violare l’arena dei Mavs, giocando però un basket ben organizzato e tirando dal campo con cifre vicine al 50%. Bene Duncan, che come preannunciato gioca senza problemi 40 minuti dimostrando di poter fare ancora la differenza sotto le plance con 27 punti, benissimo Ginobili spina nel fianco per la difesa casalinga che però copre bene il pitturato costringendo la guardia argentina a molti tiri dalla distanza. Incommentabile la performance di Nowitzki che sbaglia solo due conclusioni dal campo chiudendo con 36 punti piazzando due dei suoi fade away negli ultimi minuti per l’allungo decisivo, freddissimo anche Kidd in cabina di regia oltre ad una second unit guidata dall’ex Wizards Butler, che si rivela particolarmente utile anche nei momenti delicati. Chiave di game 2, come ripetuto con rabbia da coach Popovich, sarà il contributo dei gregari, su tutti Jefferson, che domenica ha ricalcato nient’altro che la deludente stagione fin qui percorsa. [i]”Penso che alcuni dei miei giocatori abbiano giocato da cani e che forse debbano darsi una mossa, iniziando a giocare in modo decente.”[/i]
[u]Game 1:[/u] DAL-SAS 100-94
[b]Denver Nuggets (4) – Utah Jazz (5) 1-1[/b]
Privati di Okur al durissimo esordio di Denver oltre al solito Kirilenko, i Jazz non si sono scomposti più di tanto rispondendo immediatamente alla L con una vittoria importantissima visto l’approdo della serie sul caldissimo e difficilmente espugnabile campo della Energy Solution Arena. A questo punto dunque non è così detto che i Nuggets passino.
Rispetto allo scorso anno, vista anche la grave assenza di Karl sul finale di stagione, hanno perso un pò di amalgama, meno aggressivi e dotati di meno freschezza; a tenerli a galla Anthony, protagonista in game 1 con il personale career high di 42 punti, ma di fronte ad un’ eventuale serie contro LA difficilmente potrà permettersi una serie da 35 a partita. Sloan sfrutta l’imprevedibile carta Fesenko, cercando d’infastidire (con successo) i lunghi dei Nuggets, mentre Williams banchetta a spese di un non brillante Billups, non certo in vesti da posteason, autore inoltre dell’errore decisivo dalla lunga in game 2. Con il fattore campo ribaltato i giochi resteranno aperti almeno fino a gara 6 e attenzione perchè il nome del team vincente resta una bella incognita…
[u]Game 1[/u]: DEN-UTA 126-113
[u]Game 2[/u]: DEN-UTA 111-114
[b]Phoenix Suns (3) – Portland Trail Blazers (6) 1-1[/b]
Dopo aver clamorosamente steccato in gara 1, i Suns mostrano il proprio potenziale degno di una testa di serie, battendo senza grandi problemi i Blazers in un match dominato fin dalle prime battute. Portland appare diverse volte soddisfatta della vittoria esterna e non rientra mai in partita subendo progressivamente la valnga offensiva dei padroni di casa capitanata da Richardson (29) e Hill: unica nota negativa, o quanto meno stonata, Stoudemire, lontano dal poter dominare in lungo e in largo in area. Per i Blazers, pessima serata al tiro con Miller che si blocca su magrissimi 12 punti, oltre all’ennesima tegola fisica: McMillan ha infatti dei bei grattacapi da risolvere legati alla spalla di Nicolas Batum. Il francesino, salvabile nello strazio generale, è uscito a fine terzo quarto dopo un contatto di gioco con Steve Nash: la risonanza magnetica in giornata chiarirà l’entità del danno alla stessa spalla pensate operata durante la RS. Nel frattempo però si vola in Oregon. Il fattore campo è per i Blazers, ma l’inerzia è appena passata ai Suns.
[u]Game 1:[/u] PHX-POR 100-105
[u]Game 2:[/u] PHX-POR 119-90