Stagione al via.
Il mio videoregistratore è già puntato su Sport Italia per la prima del Beli contro Utah, non vedo lora di riprendere confidenza con il gioco più bello del mondo.
Sugli scambi blockbuster dellestate ormai sapete tutto, così comeavrete già letto i preview di All-Around.net per le varie squadre.
Parto allora con il mio personale ranking delle 30 franchigie, diviso per conference.
[b]Eastern
1) Boston Celtics.[/b] Da 0 a 100 in unestate. Sono la storia di questa stagione, tutti li vogliono vedere, il palinsesto di gare nazionali pianificato dallNBA è stato rivisto dopo lo scambio, e Stern ha pensato di dare alla squadra del trifoglio un po di…visibilità in più. Sono davvero così forti? Beh, direi proprio di sì. Il principale punto debole è il coach, poco esperto di aria di playoffs, e tecnicamente non è proprio John Wooden. Per la regular season si può sperare che i veterani vadano col pilota automatico, a maggio forse un aiutino dal pino sarebbe gradito…
In campo invece evoluiranno 3 giocatori meravigliosi, capaci di tenere oltre 20 punti di media a testa, altruisti, lavoratori, e soprattutto stramotivati. Il resto sono specialisti ( in alcuni casi quasi caratteristi…) abbastanza ben assortiti. Sinceramente se Rondo dovesse essere battezzato dagli avversari in finale NBA non dormirei sonni tranquilli, ma il fatto di aver 3 giocatori non marcabili in singol coverage invece di uno (come ad esempio i Cavs) rende il concetto di battesimo molto meno applicabile. Orgoglio biancoverdo, nonchè c…o dei Celtics, è il momento di tornare…
PS: chi scommette su Garnett MVP?[b]
2) Miami Heat.[/b] Prima premessa: gli Heat faranno sicuramente i playoffs. Seconda premessa: di certo non saranno la testa di serie numero 2 a est, ma probabilmente conquisteranno fra la 5° e la 6° moneta. Detto di questo, quello che succederà ai playoffs varia da 0 a infinito a seconda delle condizioni fisiche di Wade e Shaq. Con loro in salute, il ritorno in finale è praticabile, senza anche uno solo dei due, … beh, lavete visto lo scorso anno.
Il mercato drammatico e inconcludente di questestate è stato salvato in corner dallultima mossa di Riley. Al di là del contrattone inutile di Blount (quasi inutile come il suo contratto), che da qualche anno i GM NBA si scambiano come la Peppa Tencia, la notizia è quella dellarrivo di Ricky Davis, al posto del non compiantissimo Walker. Il ragazzo era già stato alle dipendenze di Riley nel 2003, una manciata di partite giocate, un pesante infortunio, poi lo scambio per Chris Gatling. Oggi Riley scherza sulla poca lungimiranza dello scambio, visto che in questi 3 anni il Davis ha segnato più punti che Gatling in tutta la carriera…
Chiamato a fare il vice Wade nel primo mese (in cui il prodigio da Marquette sarà ancora in bacino di carenaggio), poi gli giocherà accanto, proponendosi come 3° realizzatore degli Heat, oltre che come difensore un filo più affidabile del Genio. Certo con la partenza di Kapono, Posey, Jones e Walker, non cè più uno che la metta da fuori, il cecchino di precisione della squadra diventerà Williams. Namo bbene. [b]
3) Detroit Pistons.[/b] Io ho smesso di crederci da un po, il loro alto posizionamento deriva più dalla pochezza delle avversarie che dalla reale affidabilità. La perdita di Webber si farà sentire più del gradito, Dyce in quintetto e batteria di lunghi che comincia a diventare limitata, visti i limiti di età di Davis, e lesclusione di fatto di Mohamed dalla rotazione. Dyce nello starting five e la partenza di Delfino indeboliranno inoltre ulteriormente una panchina già non esaltante. Playoffs e primo turno sicuri, da lì in poi si naviga a vista.[b]
4) New Jersey Nets.[/b] Forse la miglior formazione di New Jersey di sempre. Certo, bisogna verificare latteggiamento di Carter dopo aver inchiostrato il pluriennale, ma sinceramente il giocatore mi sembra molto maturato, e non credo che questo sarà un problema. Sotto canestro cè finalmente del buon materiale (Krstic più Magloire), non dei fenomeni, ma con Kidd in regia lASG è sempre dietro langolo, mentre la panchina è finalmente degna di rispetto, con Williams, Collins la rivelazione Natcbar. Squadra esperta, motivata, equilibrata, ben coperta in tutti i ruoli. Il mio dubbio è il solito, ovvero la capacità delle due stelle, Kidd e Carter, di essere vincenti ai massimi livelli. A meno di accoppiamenti particolarmente sfortunati, sono da secondo turno. [b]
5) Chicago Bulls. [/b] Qualcuno li pronostica addirittura come miglior squadra dellest. A me sinceramente piacciono, ma non convincono. I nuovi arrivi, Noah e Smith, non risolvono la cronica carenza di riferimenti vicino al ferro, a la squadra mi ricorda sinistramente (con le debite proporzioni, ovviamente) i Celtics pre-trade, ovvero una squadra con un mare di talento, soprattutto giovane, ammassato però con poca attenzione agli equilibri di squadra. Il fatto che da un anno si vociferi di un arrivo di un lungo di peso (Garnett, Oneal o Gasol), e da qualche mese vengano indicati con insistenza come nuova destinazione di Kobe, sembrerebbero avvalorare questa tesi. Senza scambi possono fare molto bene in regular season, ma senza infortuni secondo me in una serie a 7 vanno sotto contro le quattro precedenti. Da monitorare levoluzione di Thomas. [b]
6) Cleveland Cavaliers. [/b] Sia chiaro: per lapprodo in finale dello scorso anno la fortuna ha vinto il trofeo di sesto uomo dellanno per i Cavs. Sinceramente irripetibile unapprodo dei vinaccia al massimo palcoscenico. A questo si aggiunga che la squadra non ha ancora trovato un accordo con gli international secessionisti Pavlovich e Varejao, assolutamente indispensabili alla causa di Cleveland. Le richieste economiche dei due sono onestamente fuori luogo, ma le alternative non sembrano tantissime, e la spada di Damocle delladdio definitivo di James alla squadra del lago aleggia sempre sulla franchigia. Lebron nei playoffs può dare fastidio a chiunque, ma la difesa dei Pistons (se si degnano di applicarla) o lattacco di Boston e Miami sono onestamente al di fuori della loro portata. Certo, se Hughes si ricordasse di essere un fenomeno, questo pronostico sarebbe da rivedere, ma sinceramente non credo che succederà. [b]
7) Washington Wizards. [/b] Il talento per tornare ai playoffs il terzo anno di fila cè. Quello per fare qualcosa di più (vista soprattutto la vergognosa applicazione in difesa) probabilmente no. La squadra di fatto non cambia rispetto ai due anni passati come roster, cambia invece in maniera decisiva come motivazioni. La luna di miele fra Arenas e la capitale sembra terminata. Senza litigi, senza lanci di pentole (ma con il sospetto di qualche tradimento), ma semplicemente per laffievolirsi del sentimento. Con questo roster non si vince un anello, e per i soliti motivi salariali, migliorarlo è quasi impossibile. Mia personale opinione è che con Arenas non vinci un anello, indipendentemente dagli altri, e questo lo dico con un certo dolore, essendone un grande fan, ma credo sia la realtà. Con i Maghi si concludono le squadre che hanno una discretta sicurezza di giocare ancora ad aprile inoltrato. Le tre che seguono si contenderanno lottavo posto disponibile. [b]
8) Indiana Pacers. [/b] La trade non cè stata, tutti al proprio posto, e Bird scommette sulla bontà del suo gruppo, sostenendo che il salto di qualità avverrà tramite un nuovo allenatore, quel Jim OBrien che personalmente mi piace molto, ha fatto molto bene a Boston e un po meno bene a Phila. JO sarà sempre la stella della squadra, mentre il coach promette un nuovo stile di gioco, specie in attacco, destinato a valorizzare di più il play newyorkese in cui OBrien crede molto. Per il resto si attendono notizie positive da Granger e Daniels. Se Bird ha ragione, questa squadra sarà poco piacevole da incontrare per tutte le precedenti. [b]
9) Toronto Raptors. [/b] Troppa roba. Gioco americano (TJ Ford e Bosh) o gioco europeo (Calderon e gli altri)? Quintetto atipico o tradizionale? Kapono o Garbjosa come 3? Bargnani in quintetto da 5 o ancora sesto uomo? Secondo me Andrea non può giocare con Bosh, perchè i due hanno pregi (e difetti) molto simili: gioco soprattutto perimetrale, modesta propensione difensiva, modesti movimenti spalle a canestro, capacità di partenze in palleggio da ala piccola. Secondo me Bargnani sarebbe a buon diritto titolare in almeno 20 squadre, ma a Toronto non può chiaramente rilevare Bosh, nè daltro canto giocarci a fianco senza fare più danni che altro. Come già detto ritengo che la dirigenza dovrebbe decidere cosa fare, che direzione prendere e operare degli scambi in modo da ottenere un roster più funzionale al progetto ideato. Così si parla invece di uneterna incompiuta, con ottimi giocatori ma senza indirizzo. [b]
10) NY Knicks. [/b] Si torna ai playoffs? Può essere. Oddio, già solo porre il dubbio, con il monte salari erogato e la quantità di talento a disposizione pare offensivo. Ma ormai li conosciamo i nostri Knicks, e sappiamo cosa aspettarci. O meglio, sappiamo che è assolutamente impossibile fare previsioni su di loro. La squadra sembra meno disfunzionale dello scorso anno, e senza infortuni pare impossibile che non si qualifichino per i playoffs. Certo, in difesa fanno vomitare (avere insieme sul campo Randolf, Curry, Richardson, e la simpatica partecipazione non competitiva di Marbury, guidati da un allenatore un po troppo liberal come Thomas, è come dichiarare una resa incondizionata prima di cominciare…), ma con quei talenti in attacco non sono arginabili (a meno che non decidano di farlo loro stessi). Io resto dellidea che il giorno del licenziamento di Thomas sarà il primo giorno del processo di rinascita di NY, ma sarò io che non capisco…[b]
11) Milwuakee Bucks. [/b] La squadra che due stagioni fa ha raggiunto, meritatamente, i playoffs, lanno scorso non ha giocato. Una fila di infortuni e sfighe che non si vedevano dallultimo viaggio in Egitto di Mosè gli ha impedito anche solo di provarci. Questanno, se la sorte sarà propizia, i Bucks potranno schierare una squadra più che dignitosa, che avrà come riferimenti un buon gruppo di esterni, guidati dal sempre affidabile (e apparso in formissima ai panamericani) Micheal Redd. Sotto invece i dubbi, con Bogut decisamente scarso per essere una prima scelta assoluta, Villanueva decisamente propenso a infortunarsi, e Yi che vorrebbe essere in qualsiasi parte di mondo tranne che a casa di Fonzie (situazione per altro condivisa con il separato in casa Charlie Bell). Chiariamo, non stiamo parlando di una tragedia: stiamo parlando di un reparto lunghi comunque tuttaltro che drammatico, ma quando investi così tanto come scelte, sei autorizzato ad aspettarti qualcosina di più. Playoffs non del tutto impossibili, ma onestamente appaiono meno forti delle 10 precedenti, e quindi potrebbero risalire solo grazie al crollo di una di queste. [b]
12) Orlando Magic. [/b] I Magic questestate hanno voluto fare gli sboroni, e si sono portati a casa il pezzo pregiato dei free agent di questanno, ovvero Rashard Lewis. Circa 20 milioni allanno, per capirci, quello che prende Shaq (e che al momento nemmeno merita). Non cè nessun addetto ai lavori che pensi che Lewis meriti quei soldi. Non è particolamente continuo, non è carismatico, non è un leader, non è decisivo quando conta anzi, se possibile, è proprio lesatto contrario. Certo, tira da fuori, ma quello lo fa anche Kapono, e viene via un po a meno… Insomma, i Magic non sono riusciti a portare in Florida quello che mancava, ovvero il go to guy in grado di crearsi il tiro da solo e, possibilmente, di farlo quando la partita è in bilico. Squadra senzanima, che aspetta (e spera…) che DH12 diventi un giocatore completo anche in attacco, e non solo una bestia da schiacciate e rimbalzi offensivi. [b]
13) Charlotte Bobcats. [/b] Cosa vuoi dire di questi? Se Milwuakee è stata sfortunata lo scorso anno, questi lo sono da quando sono nella lega. Per partire tranquilli, abbiamo già fuori per la stagione May e Morrison prima della prima palla a due. Felton, Richardson, Wallace e Okafor sono sinceramente buoni giocatori, e sarà molto piacevole vederli giocare. Possono fare meglio dello scorso anno come numero di vittorie, ma non sono convinto che nessuno di questi sia in grado di far fare a questa squadra il salto di qualità. Tradotto: questanno niente playoffs, ma anche per il futuro, con questo gruppo, si può al massimo aspirare ad un 7-8° posto, mai di farsi strada in post season. Sicuramente però hanno finito la gavetta e, a differenza ad esempio di Atlanta, sono riusciti ad entrare nel novero delle squadre rispettabili. [b]
14) Atlanta Hawks. [/b] Non sono più la squadra peggiore della lega (almeno nel mio personale ranking…), ma i miglioramenti non sono certo epocali. Questanno se non altro al roster hanno smesso di scegliere dei 2-3 grezzi e hanno preso un play e un lungo, ovvero quello che mancava alla squadra. Senzaltro miglioreranno il record della passata stagione, ma sinceramente non so come si faccia a darli per pretendenti alla post season. Troppo giovani, roster comunque troppo poco organico, e una stella, Joe Johnson, che secondo me non è tale. Sia chiaro, è un fantastico giocatore, ma i suoi numeri (che ne sosterrebbero la candidatura a star) sono troppo influenzati dal fatto di giocare in una squadra che vive per lui e che, a giudicare dai risultati, non è che viva così bene…[b]
15) Philadelphia 76ers. [/b] Diciamo anno di transizione. E purtroppo per i tifosi, nemmeno per ricostruire, perchè i contratti in essere non permettono ampi margini di manovra… Manca completamente un ala grande, mentre la (presunta) stella, Iguodala, pur se in crescita esponenziale, non è assolutamente la pietra miliare su cui iniziare a costruire una squadra da titolo. Il clamoroso (tutto considerato) finale di stagione scorsa è, come al solito, inquinato dalle note strategie di tanking o di preservazione giocatori in vista dei playoffs, oltre che dalla spinta psicologica del sentirsi dei sopravvisuti allera Iverson.
[b]Western
1) Dallas Mavericks. [/b] Scordatevi la scorsa stagione. Questanno, qualsiasi cosa succeda, i Mavs non usciranno al primo turno. Loro, daltro canto, la scorsa stagione non la scordano di certo, e rispetto a tutte le altre squadre, partiranno con un desiderio di rivalsa che li porterà lontano. Come già detto più volte, Mavs, Spurs e Suns sono molto vicini come valore, e la differenza spesso la fanno le motivizioni. Se lanno scorso per vari motivi erani gli Spurs i più motivati, questanno saranno senzaltro gli Stalloni. La squadra è completa, e laggiunta di veterani utili e poco problematici come Hassel e Jones (e ora pare anche Jowan Howard) daranno una mano. Harris è in scadenza di contratto, e quindi atteso ad una grande stagione, mentre Nowitzki non vede lora di dimostrare che quellMVP non è finito nelle mani sbagliate. [b]
2) Phoenix Suns. [/b] Non credo che larrivo di Grant Hill avrà tutto il peso che viene raccontato ai quattro venti. Così come penso che la sostituzione (per motivi dichiaratamente di portafoglio) di Kurt Thomas con Skinner abbia indebolito la squadra. Ma il problema non è questo. Questanno Phoenix si gioca il tutto per tutto, soprattutto in termini di credibilità. Parecchi infortuni nei momenti meno opportuni, la testata di Parker a Nash e lindimenticabile mancata medicazione, ma soprattutto lingenuità di Stat e Diaw che ha portato alle squalifiche, ci hanno costretti a tenere in sospeso il giudizio su questo gruppo, ma soprattutto su questa filosofia di gioco. Lo spogliatoio, con Marion proposto a destra e a sinistra (per altro anche su sua informale richiesta), e Stoudamare comunque chiamato in causa nella trade per Garnett, non presenta proprio un clima ottimale. Ma credo che da tutto questo i Suns possano ricavare ulteriori motivazioni per fare meglio, e dimostrare al mondo il loro valore. Cosa possibile solo vincendo un titolo NBA. In caso contrario, a luglio terminerà lera Marion e, visto il suo fondamentale apporto a questo sistema, forse anche lera dei Suns come li conosciamo oggi. [b]
3) Sanantonio Spurs. [/b] Riusciranno i campioni in carica a sfatare il mito dellanno pari e del back to back? La squadra è la stessa dello scorso anno, che senzaltro ha vinto ed è sembrata molto organizzata e solida, ma che ha anche potuto beneficiare come già detto di una strepitosa coincidenza di top di forma delle sue tre stelle proprio in concomitanza con i playoffs, oltre agli autogoal di Detroit e Dallas, agli infortuni di Miami, e alla clamorosa ingenuità di Phoenix, unica contender che ha dovuto affrontare nella sua corsa al titolo. Probabile che questanno sia più dura, anche perchè il roster più anziano della lega ha un anno di più. [b]
4) Utah Jazz. [/b] La vera mina vagante di questo campionato. Lestate non è stata proprio benevola con i Jazz: sul mercato non si è riusciti ad ingaggiare un 2 titolare (vera lacuna del roster dei Jazz), Fisher se nè tornato ai Lakers, Boozer ha saltato tutto il training camp per assistere la figlia che ha subito un trapianto di midollo, Williams è (lievemente) infortunato, Giricek ha minacciato il ritorno in Europa, Kirilenko… Beh, del Kiri avete letto in precedenza. Eppure con linizio della stagione tutti sono tornati, il secondo anno Brewer sembra destinato ad occupare con merito e profitto lo spot di guardia titolare, e Kirilenko in preseason ha regalato incoraggianti prestazioni, anche se da separato in casa. I Jazz stanno facendo di tutto per coccolarlo, compreso nominare suo tutor personale Jeff Hornacek, che due o tre cose di pallacanestro le può ancora insegnare al russo. Se non riscoppia il caso Kirilenko, non è uneresia dire che questi possono andare in finale. State a vedere… [b]
5) Houston Rockets. [/b] Non mi fregano più. Lho annunciato dopo la vergognosa eliminazione dello scorso anno, e lo confermo. I Jazz sono lultima reale contender ad ovest. Quelle che seguono sono squadre forti, che faranno i playoffs, ma destinate a salutare con il primo turno. A guardare il roster di Houston tenderesti a considerarli forti, con gli arrivi di Francis, Scola e James a rinforzare un roster con TMC, Yao, lo specialista di stralusso Battier, e una panca di tutto rispetto con Alston, Wells, Hayes, Head. Poi però pensi a quando conta, e a quanto poco decisivi tendano ad essere le due stelle della squadra. Si aggiunga che la sostituzione, da tutti salutata come un miglioramento, di JVG con Adelman, a me sembra un regresso: non riesco sinceramente ad immaginare uno stile di gioco migliore per questo roster di quello messo in piedi da VanGundy. Vedremo chi ha ragione…[b]
6) Denver Nuggets. [/b] Altro roster impressionante, che rischia però di infrangersi ancora una volta sul muro del primo turno (anche perchè semplicemente come squadra sono peggiori delle prime quattro del ranking). Iverson, JR Smith, Anthony, Nenè (o Martin), Camby, come fai a perdere? Semplice, basta non riuscire a diventare una squadra, ma solo laccostamento di talenti infiniti, che però non si valorizzano a vicenda. Da non sottovalutare in oltre la perdita di Blake, piccolo play bianco, capace di fare da paciere tra AI e Melo, occupandosi di una regia sobria e da pari opportunità che ha fatto regnare larmonia tra le due stelle. Al suo posto Karl può scegliere tra il nuovo arrivo Atkins (che però è molto più tiratore da scarichi che regista, oltre ad essere ormai un pessimo difensore), e lo spostamento in play Iverson, promuovendo in quintetto JR Smith. Anche in questo caso però non aspettatevi una regia alla Jason Kidd, con alte probabilità di aumento del malumore dei compagni … poco serviti. Terminiamo qui lelenco delle squadre sicure di giocare la postseason. Seguono 3 squadre che con ogni probabilità lotteranno per gli ultimi 2 posti disponibili[b]
7) Golden State Warriors. [/b] vedendoli giocare nei playoffs lo scorso anno mi aspettavo una stagione da record ogni epoca di franchigia, seguita da unuscita prematura al primo turno. Insomma, small ball per tutti, con esecutori sopraffini, ma basket decisamente non da playoffs. Mullin forse la pensava come me, forse lha fatto per ragioni più economiche, fatto sta che, dopo aver confermato (con aumento di stipendio) Nelson in panchina, ha cominciato a modificare il roster in direzione più tradizionale, cedendo Richardson (per anni la bandiera della squadra) e portando nella baia Croshere. Lintenzione sembra quella di giocare con Biedrins e Harrington insieme, quindi senza i 4 piccoli che hanno fatto le fortune di GS negli scorsi playoffs. Ancora da definire la posizione di guardia, in ballottaggio tra Ellis (decisamente sottodimensionato), Azabuika e il nostro Belinelli, o addirittura il quintettone, con Jackson come due e Petrius (un altro che desiderava cambiare aria ma non è stato accontentato) da 3. Se il Barone sta bene sono comunque da playoffs, mai oltre il primo turno, anche se resto dellidea che si sarebbero tolti qualche soddisfazione in più praticando tutto lanno la geniale pallacanestro di Nelson. [b]
8) Los Angeles Lakers. [/b] Kobe o non Kobe: questo è il dilemma. Dellincapacità di Kupchack ho parlato, e non sono stato il solo. Kobe vuole andarsene, e anche Buss ha ufficialmente dichiarato di poter considerare la cosa. Di seguito parliamo del caso (relativamente poco probabile) che Bryant sia ancora un gialloviola a fine febbraio. Lanno scorso si sono fatti i playoffs, non ostante una discreta messe di infortuni. Questanno, oltre ai giocatori della scorsa stagione che, si spera, saranno più in salute, ci saranno gli arrivi di Fisher, in sostituzione del non troppo rimpianto Parker, Mihm tornato dallinfortunio, Bynum con un anno di esperienza di più, e Crittenton, descritto come il vero steal of the draft. Le premesse per ripetersi sembra ci siano tutte. Quelle per superare il primo turno, specie in un ovest così forte, direi proprio di no. Se le cose iniziano ad andare bene, Kobe se ne starà buono e i Lakers potrebbero finire la stagione con un record (e un piazzamento PO) ancora migliore di quello della scorsa. In caso contrario, preparatevi per vederlo a febbraio con una nuova maglia (probabilmente rossonera…)[b]
9) New Orleans Hornets. [/b] Altra squadra accattivante, con un roster ben definito, completo ed equilibrato, che a meno di infortuni (come la passata stagione) potrà fare bene, e mirare ad un posto al sole. Il talento complessivo (Paul, Peterson, Stojakovic, West, Chandler) è abbondante, ma pare del tutto insufficiente per competere ai massimi livelli. La post season comunque potrebbe essere già un traguardo soddisfacente per questa squadra errante con un roster molto giovane. [b]
10) Menphis Grizzlies. [/b] Gasol resta, anche grazie al ricongiungimento con lamichetto Navarro, Milicich arriva per formare insieme al catalano una delle coppie di lunghi con meno capacità di intimidazione della lega, oltre che probabilmente alla prima coppia di lunghi bianchi dopo Bird e McHale, Gay è atteso ad una stagione decisiva, in cui dovrà far capire se è in grado di mettere al servizio di una squadra limmensa quantità di talento tecnico e soprattutto atletico di cui è stato provvisto. Larrivo di Iavaroni, difensive coach dei Suns, fa presagire un indirizzo di tipo offensivo/spettacolare, ma un filo più strutturato del chapa e tira predicato dallindimenticato Tony Barone. Insomma squadra curiosa da vedere perchè abbastanza insolita e probabilmente divertente. Niente di più. [b]
11) Sacramento Kings. [/b] Arrivano così alti più per pochezza delle sottostanti, che per reali meriti. Cè del talento, ma molto mal amalgamato, soprattutto dal punto di vista caratteriale. Squadra onestamente inallenabile, con un numero in doppia cifra di giocatori che vorrebbero essere altrove. Artest se ne andrà quasi certamente a breve, Bibby sarebbe il caso di scambiarlo, perchè un play così decisivo (ma anche costoso) non ha nessun senso in una squadra chiaramente senza ambizioni. Molto meglio per i Kings provare a scambiare Bibby, Miller, Rahim e Artest (non necessariamente tutti quanti, e sicuramente è consigliabile per Bibby e Artest non alla stessa squadra…) in cambio di gente giovane e promettente con cui ricostruire. In attesa di questo, comunque il talento cè, e quindi qualche vittoria arriverà per forza. [b]
12) Los Angeles Clippers. [/b] Con Brand potevano essere più in alto di due posizioni. Ma lala grande starà fuori almeno fino a marzo, sommando la sua assenza con quella (per tutta la stagione, forse per tutta la vita) di Livingston, oltre alla situazione ormai ingestibile di spogliatoio, con Magette e Cassel alla ricerca disperata di una trade. Allorizzonte poi la prossima estate Brand che diventerà free agent, gettando unombra scura sul futuro della squadra cadetta di LA. A soli due anni da una finale di conference che sembrava aver posto fine alla condizione di squadra barzelletta della lega, il gruppo è decisamente arrivato alla frutta. Peccato, io ci avevo creduto. Vorrà dire che per rivederli ai playoffs dovremo aspettare unaltra decade. Con buona pace di Billy Crystal. [b]
NCAA[/b]
Per [b]Minnesota, Portland[/b] e [b]Seattle[/b] ha quasi più senso parlare di squadre collegiali che di squadre NBA. Darne una classifica ha un valore piuttosto relativo, oltre che essere un discreto azzardo, perchè nessuno sa cosa potrebbe uscirne. Tutte e tre le squadre sono dichiaratamente in ricostruzione, con un progetto che pare ottimo (anche se lungo, a causa dellinfortunio di Oden) per Portland, buono per Minnesota, e abbastanza discutibile per Seattle, che ha un curioso mix di veterani e giovani abbastanza male assortito come ruoli, caratteri, prospettive.
Proprio per questo motivo forse Seattle è quella che farà meglio in questa stagione, ma che è destinata ad un futuro difficilmente da protagonista, a meno che Durant non sia (come detto da alcuni) il nuovo sigh Rashard Lewis, ma almeno il nuovo Grant Hill.
Per Minnesota la situazione è molto più fumosa, potendo vantare fra le sue fila (oltre ad un Antoine Walker di culto, che probabilmente verrà tagliato al più presto) 6-7 giovanissimi di grande (ma molto acerbo) potenziale, tra i quali è lecito aspettarsi lo sbocciare di almeno 2 future stelle. Bisognerà vedere chi saranno, e da lì iniziare a ricostruire per il futuro. La strada è lunga (parliamo almeno di 2-3 anni per tornare rispettabile), e questa stagione sarà un puro laboratorio. Interessanti da seguire.
Infine Portland, decisamente la più intrigante delle tre. Questanno di stop forzato per Oden permetterà agli altri di svilupparsi e, probabilmente di avere una scelta più alta al prossimo draft, dal quale potrebbe arrivare unulteriore tassello della squadra del futuro (abbastanza prossimo, in realtà). Jack, Roy, Alridge, Frye, Webster, sinceramente cè di che essere ottimisti, e probabilmente già la prossima stagione potrebbero candidarsi per il ritorno ai playoffs.
Finalmente si parte, e questanno Sport Italia ci offre una tale copertura NBA che, se non mi doto immediatamente di un codice di autoregolamentazione, rischio di essere (giustamente) cacciato di casa dalla gentile consorte.
Bentornata, NBA: ci sei mancata!
Vae Victis