Dopo i colpi clamorosi di un mercato estivo finalmente degno di questo nome, la lega più bella del mondo si prende un po di pausa, per lasciare spazio ai campionati di basket panamericani, dove i ragazzi modello di team USA stanno facendo il loro (onestamente non proibitivo) compitino, allinterno del progetto di ricostruzione dellimmagine internazionale della loro nazionale di basket.
Aspettando i risultati dellindagine sul caso Donaghy (sì, pare che ci sia del marcio anche oltre oceano, con tutti i distinguo del caso, ma sempre di marcio si tratta…), mi prendo una pausa dallattualità per giocare a virtual GM.
Dopo aver criticato per anni loperato di Ainge, Riley e gli altri, vorrei spendere qualche riga per dirvi come costruirei io una squadra di successo.
Per dare una parvenza di serietà al giochino, il mio non sarà solo un elenco delle mie superstelle preferite, ma un tentativo di mettere insieme un gruppo rispettando (almeno come ordine di grandezza) il salary cap.
[b]Società[/b]
Il primo passo per costruire una squadra di successo, e quello di creare un ambiente serio, credibile e compatto intorno alla squadra. Il GM e lallenatore devono avere contratti lunghi, e deve essere chiaro che chi non accetta le regole della squadra sarà sostituito al più presto.
E il modello degli Spurs, che hanno realizzato la loro piccola dinastia in questo decennio, che hanno dei dirigenti che vanno a ruba presso le altre squadre (prima fra tutte Cleveland), che cercano di trasformarsi in una piccola colonia texana fai da te.
Forse più che loro sceglierei come modello i Suns, organizzazione ugualmente forte e seria, ma senza quel clima un po nazista di cui ho parlato nel mio ultimo pezzo sui neroargento, fomentato forse anche dal fatto che la piccola (e per nulla ridente) città di SanAntonio non abbia molto altro a cui dedicarsi al di fuori della sua squadra di basket, con atteggiamenti che a volte sfiorano il ridicolo…
[b]Linee guida[/b]
Ci sono 30 squadre, e cè un salary cap. Oggi è quasi impossibile mettere insieme un All Star Team, preferirei quindi puntare solo su due stelle, e circondarle del cast di supporto più adatto alle loro caratteristiche.
Meglio che le due stelle abbiano età diverse, almeno di 5-6 anni; questo eviterebbe problemi di chimica di squadra, ma anche di stipendi, visto che non ci sarebbe bisogno di aver contemporaneamente due giocatori al massimo salariale. Questo permetterebbe inoltre anche di tentare il ricambio generazionale restando al vertice.
Fatte queste premesse (poco talento offensivo complessivo a disposizione), e visto che nella storia del gioco cè un solo Nash (lunico che a mio parere possa rendere vincente il sistema di gioco stile Suns), sono dellidea che mettere a tabellone un mare di punti tutte le sere sarebbe complicato.
Squadra difensivista quindi, per lo più da gioco a metà campo.
[b]Quintetto[/b]
La mia prima stella è [b]Dwyane Wade[/b].
Lavevate immaginato?
Il giocatore più forte dellNBA moderna.
No, non è vero. Kobe è più forte di lui. Anche Duncan, forse James, Nash.
Lui però è innegabilmente il più determinante, il migliore a prendersi i tiri pesanti negli ultimi 5 minuti e, ovviamente, a metterli. La speciale statistica degli ultimi tiri numericamente premierebbe Melo Anthony, ma bisogna sempre vedere il livello a cui fai certe cose (e il fatto che per quanto Anthony sia un giocatore meraviglioso, non lo vorrei mai nella mia squadra)…
Dwyane va rivisto dopo linfortunio, il tiro da 3 è ancora da costruire, lapproccio difensivo migliorabile, ma è uno che ha voglia di imparare, che lavora duro, che dà in campo tutto quello che ha ogni sera, un competitore nato e uno che non ha paura di niente.
In assoluto il primo giocatore della mia squadra.
Laver scelto Wade, che di fatto non è nè un play nè una guardia, crea qualche problema nella scelta del compagno di backcourt.
Voci insistenti dicono che da oltre un anno Riley stia facendo di tutto per affiancare alla sua stella Mike Bibby. Personalmente non ne capisco il motivo.
Con Wade in campo, che per almeno un quarto e mezzo (cioè quando conta) porta direttamente palla, inizia lazione e crea tiri e per sè e per i compagni, non è che ci sia tutto questo bisogno di un grande costruttore di gioco o di un play di personalità. Per segnare con alte percentuali da tre con due metri di vantaggio sul difensore, Kapono (ad esempio) è molto più forte di Bibby. E infatti gli Heat lhanno lasciato andare via per niente…
Quello di cui cè più bisogno non è tanto un grande play, quanto un difensore duttile in grado di coprire le lacune difensive di DW (che sono tali per limiti tecnici del giocatore, per laltezza ridotta, per il fatto che se già si ammazza in attacco, lo si può anche far riposare in difesa). Lideale sarebbe Hinrich, scelta che avrebbe tre vantaggi principali:
1) grandissimo difensore
2) gran tiratore da fuori
3) è il difensore che Wade in assoluto soffre di più nella lega, averlo in squadra farebbe piuttosto comodo.
Questo sarebbe il giocatore perfetto, ma come detto in apertura, vorrei almeno fare finta di pormi il problema del cap, e quindi occorre trovare unalternativa più economica del play di Chicago.
La mia personale scelta cade su [b]Deshawn Stevenson[/b].
Stupiti, è?
Il ragazzo non è un play, ma può farlo in momenti non particolarmente concitati di partita.
E in grado alla bisogna di mettere punti a tabellone, sia tirando da fuori (anche se non da tre), sia mettendosi in proprio e andando in penetrazione. Ma soprattutto, è unottimo difensore, dotato di buoni mezzi atletici, braccia lunghe e tanta buona volontà.
Può difendere con successo sui tre ruoli esterni, e questo è un plus non indifferente: si può dare a Flash la marcatura dellesterno meno pericoloso, e lasciare a Stevenson il compito di imbavagliare quello più problematico.
E in più il ragazzo viene via a cifre abbordabili.
Lala piccola titolare è un altro di quei nomi che magari non ti aspetteresti.
Scartati, sempre per esigenze di portafoglio, due giocatori che secondo me sarebbero fantastici, ovvero Prince e Kirilenko, la mia attenzione si è rivolta su un giocatore duro, ottimo difensore, può giocare 3 e per brevi tratti anche 4, gran lottatore a rimbalzo, buoni fondamentali in attacco e preciso nel tiro dallarco, a patto di poter avere un po di tempo per caricare il tiro (situazione non impossibile con Wade in squadra), uno che non ha paura di fare le giocate che contano.
Per chi sentisse aria di Argentina, complimenti, parlo proprio di [b]Andres Nocioni[/b].
El Chapu richiede un discreto esborso finanziario, ma comunque ce la si può cavare senza arrivare al massimo salariale.
Veniamo al reparto lunghi.
E il momento di introdurre la mia seconda stella, quella anziana.
Un solo nome: [b]Kevin Garnett[/b].
Se devo spiegarvi perchè vorrei Garnett nella mia squadra, si vede che non avete seguito gli ultimi 10 anni di NBA.
Uno scherzo della natura che gioca in tre ruoli, difende su chiunque, potenza, tecnica e agilità tutti in un unico meraviglioso giocatore.
Duncan è forse in assoluto più forte, ma lo ritengo meno adatto a giocare con Wade, avendo bisogno di un gioco più lento, più ragionato, con continui passaggi dal post e meno movimento. Certo, ora Wade gioca con Shaq, lo statico per eccellenza, ma il ruolo di questo Shaq anziano è parecchio ridimensionato allinterno degli Heat, io vorrei fornire a Wade un aiuto più concreto.
E il momento di completare il quintetto con laltro lungo.
Premetto che non sarà un centro, la mia idea è quella di giocare con due ali forti. Il motivo è semplice: centri puri ce ne sono pochissimi, quindi sono difficili da trovare e costano tantissimo. Non solo, proprio per questo molte squadre ormai ne fanno a meno. NellNBA moderna, anche per lintroduzione delle zone, un attacco più esterno, duttile e veloce è spesso più efficace di uno troppo ancorato al post basso. Daltro canto anche in difesa è sempre più raro dover trovare una contromisura contro un centro dominante, perchè di centri dominanti non ce ne sono più: Shaq, che fra due anni si ritira, e comunque domina sempre meno. Yao, che però spesso si ferma da solo, e comunque non è marcabile (se in vena) nemmeno da un centro tradizionale, forse tra un po Oden…
Insomma, per me la spesa non vale la resa, e il quintetto leggero mi darebbe molte più opzioni.
Ecco quindi la scelta di un altro role player di buona etica lavorativa e che viene via a cifre oneste: [b]Udonis Haslem[/b]. Limitato in attacco, ma gran rimbalzista, e soprattutto difensore molto duttile. Lo si può mettere sul lungo avversario più pericoloso, lasciando arrivare KG dal lato debole in aiuto, specialità nella quale il bigliettone è abbondantemente il migliore della lega.
[b]Sesto uomo
Andrea Bargnani.[/b] Prima che partano gli insulti, dicendo che è facile fare una squadra forte se puoi permetterti di avere in panchina una prima scelta, vorrei fare una precisazione.
La prima stagione di Andrea ci ha chiaramente detto che il ragazzo appartiene a questa lega.
Non siamo di fronte ad un altro Esposito o Rusconi, arrivati in sordina e partiti nella notte, questo ragazzo si ritaglierà il suo spazio nellNBA. Quello che oggi è impossibile immaginare, è quanto sarà grande questo spazio.
In estrema semplificazione: Bargnani potrà diventare il prossimo Nowitzki (cioè una stella assoluta e dominante, il faro della propria squadra), oppure il prossimo Kukoc (ovvero un campione determinante per la sua squadra, ma non la pietra angolare). La mia ipotesi di averlo in squadra si basa sul fatto che si realizzi questa seconda possibilità. In questo caso laverlo come sesto uomo sarebbe più praticabile, sia economicamente, che per un discorso di equilibri interni della squadra (provate a pensare di dire a Klasse Dirk che lui sta in panca per far posto ad Haslem).
Potrebbe entrare come cambio indifferentemente alle posizioni di 3, 4 e 5, dando allallenatore possibilità tattiche pressochè infinite.
[b]Veterani[/b]
Nei playoffs si usa una rotazione di 8, massimo 9 uomini. La mia sarebbe completata da un gruppo di veterani in cerca dellanello, disposti a giocare per cifre modeste essendo a fine carriera. Dei giovani parliamo al paragrafo successivo.
I 3 suddetti dovranno essere un play puro, un tiratore, e un lungo difensore/stoppatore.
La scelta può essere in maniera abbastanza indifferente (a seconda delle disponibilità di mercato) fra i seguenti: Lindsey Hunter, Brevin Knight, Shandon Anderson, Jason Kapono, Kurt Thomas, PJ Brown, Mike Doleac, fino ai sogni proibiti, ovvero Varejao e Desagana Diop.
Probabilmente i miei preferiti sarebbero [b]Hunter, Kapono e Thomas[/b].
[b]Giovani[/b]
Il roster sarà completato da una serie di giovani rookie, o scelte degli anni precedenti, che giocheranno un po in stagione regolare per fare esperienza, e sempre meno con lavvicinarsi dei playoffs.
Dal momento che la squadra sceglierebbe sempre piuttosto in basso, seglierei più progetti/scommesse che non giocatori già pronti: se poi il progetto riesce e la scommessa si rivela una all star, bene. Se invece semplicemente non evolve, si proverà lanno successivo. La squadra tanto non ha bisogno di aiuto subito.
[b]Coach[/b]
Vediamo.
Squadra con mentalità difensiva.
Gioco a metà campo.
Forte organizzazione e attenzione ai particolari.
Principalmente giocatori con grande etica lavorativa, disposti al sacrificio e a imparare.
Da chi potrei farla allenare?
Se vi dicessi che è in là con gli anni, ebreo e di New York?
Esatto, [b]Larry Brown[/b], secondo me il miglior coach del momento.
Basta impedirgli tassativamente di avere anche solo conversazioni alla macchina del caffè con il GM…
In caso di rinuncia per passati limiti di età, le alternative sarebbero lottimo Jerry Sloan (anche se è impossibile pensare che si stacchi dalla panca di Utah, sulla quale è stato imbullonato oltre 20 anni fa), oppure coach Skiles, ancora un po inesperto per quanto riguarda i playoffs, ma di certo un coach di razza, con le idee chiare e deciso a farle seguire (certo, la faccenda dei piranha in casa rimane un po sospetta, ma tantè…).
Questa è la squadra con cui sono sicuro di poter dominare la lega almeno per i prossimi 5-6 anni.
Daccordo?
Non daccordo?
Fatemi sapere.
Vae Victis