Rieccomi, a solo una settimana dallultimo NMTPG, evento raro quanto una giocata difensiva di Adam Morrison o una partita silenziosa di Gary Payton
Pronti a partire?
Bene, allora andiamo come promesso con un piccolo punto della situazione sugli Heat, squadra che al momento sta stupendo soprattutto per la sua assenza!
Prima di questo però giusto due parole sul passaggio del Bigliettone sugli schermi di SKY.
[b]Separati in casa[/b]
Situazione imbarazzante nel Minnesota, dove Garnett sta contando i minuti che lo separano dalla tanto agognata cessione del Club per il quale si è esibito in questi anni. Non dice niente ai giornalisti (almeno non in maniera esplicita), mantiene le sue statistiche a livelli accettabili, e si sforza anche in un esercizio a mio parere abbastanza penoso, ovvero fingere attaccamento emotivo alle partite: smorfie dopo una (rara) giocata di energia, 5 di incoraggiamento ai compagni, faccia scura contro gli avversari. Salvo poi mettersi a sonnecchiare vistosamente una volta raggiunta la sufficienza (per lui!) nei numeri. Al coach è chiaro, tanto che per avere qualche battito cardiaco in campo deve toglierlo e ricorrere a giocatori più motivati (tipo il sempre commuovente Hassel), salvo poi reinserirlo nel finale tirato sperando che il ragazzo sia di luna buona e decida di venire giù.
Peccato che la dirigenza non abbia voluto assumersi il rischio (oggettivo, per altro) di accoppiarlo con Iverson, per creare una squadra che secondo me poteva avere qualcosa da dire fino in fondo, perché se esiste un giocatore su questo pianeta che può giocare con AI, questo è proprio il 21 dei Twolves (ammesso che questultimo sia di questo pianeta)
La gioia di saperlo non lavremo mai, intanto posso solo dire che, per quelle 6-7 giocate offensive che ci ha regalato, è sempre stupendo vederlo giocare: puro dominio sulla partita.
Belli i tempi in cui giocava così ogni palla (anche nella sua metà campo)!
[b]Calor bianco[/b]
E veniamo finalmente agli Heat.
La prima osservazione che vorrei fare è questa: nella storia di questo gioco la squadra detentrice del titolo è sempre stata considerata lanno seguente almeno una contender per lanello, spesso addirittura la favorita. Se escludiamo i Bulls del 99, che però nellestate avevano apportato qualche piccolo ritocco al roster (), nessuna squadra campione è mai stata unanimemente bistratta come questi Heat.
Detentori di un titolo secondo molti immeritato, si sono presentati a inizio stagione con una squadra vecchia e demotivata, un cocktail non esattamente entusiasmante.
Io sinceramente ritengo, anche adesso, che gli Heat diranno la loro fino in fondo, ma andiamo con ordine.
[b]Bollettino medico[/b]
Miami sta messa così male da ricordare i Bobcats della passata stagione (vincitori a mani basse del premio sfiga 2006), con situazioni spesso oltre il limite del ridicolo.
E a complicare la situazione ci sono anche preoccupanti dinamiche relazionali di spogliatoio.
Shaq è fuori, ha giocato (male) solo 4 partite questanno, e da allora segue i suoi con i soliti abiti da Padrino, attendendo il ritorno della fantomatica forma. Riley si è dovuto arrendere allevidenza e accettare che, se vuole un centro vagamente competitivo nei playoffs, deve concedergli di credere nei suoi provvidenziali infortuni da regular season.
Williams sta giocando decorosamente, anche se per la prima parte di stagione è rimasto fermo ai box per i consueti infortuni.
Dwyane il faro nella nebbia Wade si è fatto male a un polso, ed è assente già da 3 partite (aspettate, non mi dite come sono andate, indovino io), mentre il comunque non determinante Simien è fuori per un caso di Salmonella (!?).
A questo si aggiunga il clima vergognosamente rilassato dei veterani, che non ritengono (specie dopo aver vinto un anello) di doversi interessare alle questioni della stagione regolare. Riley, non esattamente il coach ideale per avere questo atteggiamento, non ha visto bene la cosa, e dopo panchinamenti punitivi per Payton e Walker a inizio stagione, ora ha sospeso Posey e lo stesso Walker per non aver rispettato i limiti di grasso corporeo richiesti dal regolamento interno degli Heat.
Direi che manca solo il classico (e abbastanza comune) infortunio per infiammazione del pollice dovuto ad abuso di playstation, e poi abbiamo visto tutto.
[b]Un periodo di riflessione[/b]
Gli Heat stanno per partire per una trasferta a ovest di 6 gare (che parte da Phoenix), con questo roster, questo atteggiamento e questo clima in spogliatoio.
Quella che può essere una buona notizia sarà lassenza di Riley, che dovrà farsi operare al ginocchio.
Presumo che il già sanguinante record di 13-18 tornerà orrendamente mutilato da questa trasferta, ma a quel punto presumo che sia Riley che le stelle torneranno (per Shaq pare che la data buona sia giusto il 15 gennaio), e saranno costretti a guardarsi negli occhi e decidere cosa fare. Posto che un terzo della stagione è già andato, direi che i primi quattro posti playoffs sono già determinati (Detroit, Cleveland, Orlando (?!) e una a caso delle ineffabili squadre dellineffabile Atlantic) e che Chicago e Washington difficilmente avranno cali significativi, la corsa di Miami sarà soprattutto su Pacers e Bucks, missione che con un impegno della squadra anche solo al 70% è ampiamente raggiungibile.
[b]Shaq talk[/b]
Per i catastrofisti che li danno già fuori dalla corsa playoffs direi quindi che è un po presto. Miami ha ancora ampie chance di arrivarci, e una volta lì di farsi strada, perché a quel punto i veterani iniziano a giocare e soprattutto a Wade non esiste lantidoto.
Sospendo quindi il giudizio su questa stagione per dedicarmi ad un altro argomento, suggerito da una Buffata di qualche settimana fa.
Ladorato cronista parlava infatti di voci secondo le quali Riley starebbe già lavorando per convincere Shaq al ritiro a fine stagione, ipotesi che gli garantirebbe (tramite assicurazione) di percepire comunque i 60 mln di $ chiamati dal suo contratto, permettendo però al contempo a Miami di ricostruire prima che Wade si spazientisca e cerchi casa altrove.
Lidea sarebbe interessante, anche se rinunciare volontariamente a Oneal può sembrare un azzardo; ritengo che ancora oggi the Diesel a livello di partite importanti di playoff faccia la differenza: non è più in grado di dominarle come 4-5 anni fa, ma può ancora avere un ruolo determinante nella vittoria dei suoi. Per poter fare questo però deve saltare (tramite infortuni o apparizioni marginali) la regular season. Pur confermando quindi il valore di Shaq, è lecito supporre che un giocatore di pari impatto nei playoffs, ma che possa dare una mano anche in regular season si può trovare in cambio di 20 mln allanno.
Lipotesi quindi è senzaltro affascinante, ma per verificarsi richiede lapprovazione di Shaq, e per averla credo che debba verificarsi almeno una delle due seguenti condizioni:
Back to Back: questanno Miami vince di nuovo il titolo, e Shaq decide di ritirarsi da vincente; in fondo avrebbe raggiunti 5 titoli, che lo proietterebbero di diritto nellOlimpo del gioco e lo incoronerebbero senza dubbio giocatore del decennio 2000-2010. A questo punto avrebbe davanti 3 stagioni di innegabile e inevitabile declino, con chance di ripetersi ulteriormente molto basse, vista la scarsa competitività del roster attuale e limpossibilità di modificarlo con lingombrante presenza del suo contrattone.
Infortuni: se Shaq si rendesse conto che i suoi infortuni sono gravi e in peggioramento, tanto da sentire di non poter più giocare a livello ragionevole, potrebbe lasciare ora per evitarsi il declino di cui si parlava sopra oltre al calvario di continui recuperi da infortuni e loverdose di antidolorifici.
In presenza di almeno una di queste due situazioni penso che Riley possa riuscire a convincere il suo centro al ritiro, e allora si aprirebbe la questione ricostruzione rapida.
Come ho già avuto modo di dire, confermerei Wade (e vorrei vedere!), Haslem (in crescita esponenziale in questa stagione) e Posey (che anche se troppo soggetto a infortuni per diventare una stella, resta un giocatore molto interessante). A questi aggiungerei Kapono (che finalmente sta esplodendo per diventare uno specialista NBA di buon livello) e Wright, in netta crescita, forse non arriverà mai a essere un titolare NBA, ma comunque un solido cambio con spiccate doti difensive e di rimbalzista, a cui abbina comunque capacità discreta di mettere punti a tabellone.
Possibili merci di scambio sarebbero quindi Williams, Walker, Doleac (anche se, potendo, Jwill lo terrei), a cui si potrà sommare lo spazio salariale creato dal ritiro di Shaq, Zo (se mai si ritirerà, visto come gioca oggi potrebbe andare avanti per sempre) e Payton, per inseguire un giovane lungo con punti nelle mani da accoppiare a Haslem.
Qualche proposta? Bosh, Dwight Howard (difficile che lo mollino), Gasol (questo è già più facile che sia libero), forse addirittura Bargnani.
Per non parlare di un sogno proibito: non parlavamo prima di un lungo non giovanissimo ma ancora piuttosto dominante e scontento della sua attuale sistemazione?
Un bel quintetto con Garnett, Haslem, Posey, Wade e luscere dellAAA potrebbe facilmente dominare la lega per 5 anni.
Buon viaggio Heat.
Ci rivediamo fra un po.
Vae Victis