Mi sento un po’ Tarantino con Kill Bill: ero partito per fare un pezzo di preview unico, agile, sintetico, poi ho visto che come al solito stavo strabordando, e così ho deciso di spezzarlo in due (ma a differenza di Tarantino, non ci guadagno il doppio…).
Parto così con il preview dell’ovest, non prima però di avere dato il mio personale saluto a Red Auerbach, il grande allenatore e GM dei Celtics, 16 titoli vinti, l’icona stessa della figura dell’allenatore, che ci ha lasciati per un infarto l’altra sera.
Ho iniziato a seguire l’NBA quando lui aveva già smesso di avere un ruolo attivo nelle sorti dei suoi Celtics (anche perchè se no in quel maledetto draft state certi che sarebbe riuscito a prenderlo lui Duncan…), ma la magia di questa figura era tale da riuscire ad arrivare a noi anche indirettamente, dai racconti di chi l’ha visto e conosciuto.
Personalmente posso solo ricordare il mio stupore e meraviglia quando a Boston, in centro, al Quincy market, ho visto la famosa panchina che la città ha dedicato al suo eroe: nel cuore della città c’è una panchina con sopra seduta la statua in metallo del grande Red. E’ a grandezza naturale, col coach seduto in un angolo, quasi a invitarti a sederti con lui; non è in mezzo, non è uno che ha bisogno di fare il protagonista gridando e imponendo la sua figura.
Ma quella figura, assisa sulla panchina, è la sagoma più riconoscibile dello sport americano (seconda solo all’immancabile MJ che schiaccia a gambe aperte). L’unico gesto di “sboroneria” che il grande vecchio si concedeva era il famoso sigaro della vittoria.
Beh, come si dice, grazie di tutto, Red.
[b]Western conference
Dallas Mavs – Giudizio:[/b] perdono il marchese senza motivo e soprattutto senza contropartita, ma la squadra si presenta comunque come una delle favorite. La marcia in più potrebbero fornirla Diop, ormai arma tattica difensiva di primo livello, e Devin Harris, passato da fenomeno a bufala a fenomeno ancora. Ormai è pronto per il quintetto, ma le scelte della franchigia vanno nella direzione di farlo giocare a fianco a the Jet, invece che al suo posto. A giudicare dalle prestazioni contro gli Spurs non sembra nemmeno una cattiva idea.
Il dubbio lo lascia Nowitzky, uno dei giocatori più forti della lega, che però si è macchiato del più grande peccato per una star: ha sbagliato i finali delle partite tirate della finale.
Quello che ha fatto per arrivarci è stato semplicemente incredibile, ma a questo giochino crudele la differenza tra le star e i campioni non è il talento, l’impegno, la forza. E’ la somma di quei famosi e inafferrabili intangibles, sfumature impercettibili che ti permettono di battere di un soffio le altre stelle che, come te, ci stanno provando.
Il tedesco è giovane e avrà tempo per convincerci del contrario (anche perchè in fondo ha avuto un unico tentativo), ma quanto si è visto in finale non può lasciar dormire tranquillo Cuban.
[b]Pronostico:[/b] grandissima stagione regolare (miglior bilancio della lega?), e poi corsa fino alla finale di Conference, dove però per quest’anno (forse l’ultimo) gli Spurs li batteranno.
[b]Denver Nuggets – giudizio:[/b] Melo è in crescita, e sembra che (finalmente) abbia messo la testa a posto, dando una regolata al suo ciclopico ego e mettendolo al servizio dei risultati di squadra. L’arrivo di JR Smith (che probabilmente guadagnerà il quintetto) mi entusiasma a tratti (alla squadra serviva soprattutto un buon tiratore da fuori, Smith al massimo può provare a schiacciare da 3…), mentre Martin e Miller sono il monumento alla mancanza di voglia e sulla maglia al posto dei nomi hanno la scritta “on sale”.
[b]pronostico:[/b] i Playoffs sono sicuri, vista anche la totale assenza di concorrenza nella loro division, ma l’accoppiamento migliore in cui possono sperare al primo turno è LA (sponda velieri), con i quali l’anno passato non è andata benissimo, e quest’anno rischia di andare anche peggio.
[b]Golden State Warriors – giudizio:[/b] è tornato Don Nelson sul luogo del “misfatto”, ovvero dell’invenzione ante litteram di un misto fra lo small ball e l’attacco spumeggiante dei Suns. Il materiale oggi a sua disposizione è però piuttosto limitato. Tutto inizia e finisce con il Barone che, se è sano, e ha voglia, ed è una sera in cui la mette da fuori, può battere da solo qualsiasi squadra su singola partita. Peccato che di partite se ne giochino 82 e i playoffs siano 4 serie da 7.
Gli altri? Perchè, c’è qualcun altro? Smettetela di spingere suggerendo JRich. Io sto parlando di giocatori veri, non di eterne promesse non mantenute…
[b]pronostico:[/b] per quest’anno non cambiare, stessa baia, stesso mare?
[b]Houston Rockets – giudizio:[/b] Il dubbio più affascinante sulla stagione dei Rockets è uno solo: sarà o no l’anno del sorpasso? Per chi non avesse capito, mi riferisco al sorpasso da parte del cinese su Shaq come miglior centro della lega. La mia risposta, se non si rompe, è sì, magari non di tanto, ma sì. Per il resto, non ostante l’arrivo del mondiale Battier, le sorti della franchigia in post season (se ce ne sarà una) saranno come sempre legate alla salute fisica del N°1.
[b]pronostico:[/b] Penso che anche col solo Ming quest’anno siano da playoffs. Poi è difficile pensare possano andare oltre, ma se dovessi scommettere su un upset del primo turno, oggi penserei a loro (ovvio, se TMC sarà della partita…).
[b]LA Clippers-giudizio:[/b] sembrano la miniatura di una squadra da titolo; se li guardi, hanno una buona copertura di tutti i ruoli, un buon bilanciamento fra gioco interno ed esterno, atletismo e tecnica, veterani e giocatori emergenti, un grande game winner (anche se contro i Suns è stato proprio Cassel a deludere), una buona difesa, un buon allenatore. Insomma, tutto, solo in proporzioni non sufficienti a vincere un titolo. E la cosa triste è che non è che possono migliorare con l’inserzione di uno o due giocatori, anzi, probabilmente peggiorerebbero, perchè ci perderebbero in equilibrio; questa squadra non potrebbe essere fatta meglio di così, solo che così non è e non sarà abbastanza.
[b]pronostico:[/b] secondo turno dei playoffs, poi a casa col magone (anche mio).
[b]LA Lakers – giudizio:[/b] diciamocela tutta: bene lo Staples in versione “tempio di Kobe”. Bene gli 82 punti e bene anche le dichiarazioni “timorate di dio” del nuovo ragazzo buono del Basket. Il problema però e che siamo a LA. E che i cugini poveri vanno in semifinale.
La situazione non è ulteriormente tollerabile, e d’altra parte nemmeno migliorabile con questo roster. Più di così a kobe e Jackson non si può chiedere (lo si è visto contro i Suns: miracolo sfiorato, ma non realizzato per manifesta inferiorità).
E allora non resta che lo scambio blockbuster. Non so se alla fine, con i vincoli di Cap dei Lakers sarà migliorativo o no, ma l’esigente pubblico angeleno chiede almeno di provarci.
[b]pronostico:[/b] Forse i playoffs, forse esclusi di poco. Di certo più avanti non si và. E Billy Crystal festeggia. Ancora.
[b]Memphis Grizzlies – giudizio:[/b] i grizzlies hanno la sorprendente capacità di centrare sempre i playoffs, contro ogni pronostico, contro ogni infortunio, contro squadre ben più fornite di talento; ben allenati, ben assemblati (sempre Mr Logo), senza Super star ma senza “scarponi”. Ma hanno anche un’altra drammatica caratteristica: mai nemmeno una partita di PO vinta.
[b]pronostico:[/b] sono al limite, quest’anno potrebbero anche interrompere la striscia positiva e non fare i PO; quello di cui però sono certo è che, se dovessero invece arrivarci, lasceranno cuore, sangue, sudore e arti sul campo pur di sfatare la maledizione e portare a casa almeno una delle due prime gare casalinghe.
[b]Minnesota Twolves – giudizio:[/b] ninna nanna, ninna oh, il bigliettone a chi lo do? Chi vi dicesse che nella stagione di Minnesota ci sarà spazio per altri temi, vi direbbe una bugia. Poi il tanto sbandierato scambio potrebbe anche non avvenire (è più facile muovere la piramide di Keope, che Garnett col suo contratto…), ma a Minnesota non si guarderà ad altro.
Detto fra noi, vista la squadra, meglio così…
[b]Pronostico:[/b] per me ce la fanno. Cosa avete capito, non parlavo dei playoffs…
[b]NO/Oklahoma City Hornets – giudizio:[/b] se parliamo di puro divertimento per vedere questo gioco, in quest’inizio di stagione non c’è una squadra che sia più ansioso di vedere di questi Hornets; Chris Paul (probabilmente già oggi il miglior playmaker in attività), Stojakovich, Mason, Chandler, West, Bobby Jackson, secondo me ci sarà da divertirsi.
La squadra sarà inarrestabile nelle serate buone, inguardabile in quelle in cui una chimica difficile da costruire non sarà raggiunta.
Se però questo gruppo resta assieme qualche anno e magari arriva un lungo più di peso del pur encomiabile West, gli alluvionati di Katrina potranno togliersi delle soddisfazioni.
[b]pronostico:[/b] settimo o ottavo posto playoffs, e finalmente la possibilità di veder giocare Paul a un livello che conta.
[b]Phoenix Suns – giudizio:[/b] due domande per i Soli: che giocatore sarà Stoudamire e come si inserirà in squadra.
Amare sarà ancora quello della memorabile serie contro gli Spurs di due anni fa? Quella dopo la quale ho detto che secondo me era l’ala grande più forte in attività? Nessuno è mai tornato come prima, dopo quel tipo di infortunio, staremo a vedere.
E poi c’è il problemino di dove farlo giocare. Se gioca centro, vuol dire mettere Marion o Diaw in ala piccola. Ma come ho già avuto modo di dire, questi due giocatori (e in particolare Diaw) sono dei fenomeni soprattutto per il fatto di giocare (molto bene) fuori posizione e essere usati come armi tattiche, nel loro ruolo originale perderebbero buona parte della loro straordinarietà.
Sinceramente non invidio D’antoni.
Ok, ho detto una vaccata. Ovviamente lo invidio tantissimo, comunque non sarà un’impresa facile la sua.
Banks non mi sembra un grande arrivo: uno come lui (un penetratore di atletismo con scarsa visione di gioco e senza tiro da fuori) mi sembra che non c’entri niente con la filosofia dei Suns.
Ovviamente la cura Nash ne fara un giocatore da 20 a sera. Giusto per contraddirmi.
[b]Pronostico:[/b] semifinale di conference e combattuta espulsione per mano di SanAntonio o Dallas.
[b]Portland Trailblazers – giudizio:[/b] inutili. Di loro, così come dei Sonics si potrebbe tranquillamente fare a meno e nessuno se ne accorgerebbe (l’importante è che non ci tolgano mai gli Hawks…).
Un quintetto con 3 giovanissimi (Jack, Roy e Webster), e Randolph a fare da faro.
Ah, ah, ah…
Parliamo di cose serie. Per favore.
[b]Pronostico:[/b] Per alcuni tratti di alcune partite vi sembrerà di vedere l’all star game dei rookie.
Poi ci sarà una lunga, triste e piovosa stagione nell’Oregon.
[b]Seattle Sonics – giudizio:[/b] mai aggiustare una cosa che funziona. I dirigenti dei Sonics ci hanno provato, 2 anni fa, e il risultato è un baratro da cui sembra non esserci uscita.
Se per i Blazers si può parlare di squadra inutile, di questi si deve parlare con maggior garbo, se non altro per la presenza del Candy man, ma le possibilità di rinascita partono da una purga staliniana.
[b]pronostico:[/b]niente di nuovo sul fronte occidentale. Noi continuiamo ad aspettare.
[b]Sacramento Kings – giudizio:[/b] Bibby è senza dubbio il playmaker per una squadra da titolo. E’ altrettanto certo però che non è il giocatore che da solo trasformi una squadra in una sqaudra da titolo. La domanda allora è: cosa ci fa a Sacto? I Kings sono una bella squadra, bilanciata, con giovani promettenti e veterani di valore, ma di una caratura complessiva decisamente insufficiente per ambire al massimo traguardo. Certo, possono dar fastidio a tutti, come hanno dimostrato nella clamorosa seconda parte di regular season, ma a mio parere quei magici 2 mesi sono stati la vetta più alta raggiungibile da questo gruppo, trascinato dalla voglia di riscatto della testa matta Artest. Le probabilità che però Ron Ron sia lo stesso trascinatore per tutta questa stagione sono limitate, e la perdita di Bonzi Wells, clamoroso nei playoffs, si fara sentire.
[b]pronostico:[/b] se Artest non diventa un problema ingestibile, i playoffs sono alla loro portata. Niente di più.
[b]SanAntonio Spurs – giudizio:[/b] come ho già avuto modo di dire, penso che i tempi d’oro di questo gruppo siano passati. La squadra è ancora molto solida, grazie a Duncan, Parker e Ginobili ma la perdita di Mohamed e Nesterovich si farà sentire, e Bowen, per quanto commuovente, è ormai in un declino fisico manifesto.
Sono un gruppo compatto, di veterani e sono ben allenati: nelle situazioni di pressione rimangono i favoriti, ma il loro ranking è in discesa.
[b]pronostico:[/b] Stagione meno brillante dello scorso anno, ma una gran corsa nei playoffs fino alla finale. Ma con poche probabilità di portare a casa l’anello.
[b]Utah Jazz – giudizio:[/b] Deron Williams è meglio di quello che si è intravisto nella sua sfortunata e punitiva stagione da rookie. Probabile che quest’anno prenda in mano la squadra e ne diventi un leader più convincente del russo (che comunque adoro!). I Jazz sono una bella squadra, che esegue molto bene, ha un ottimo coach e difende in maniera più che accettabile. Ha inoltre una serie di giocatori di talento che sarebbero un ottimo complemento per una super star.
Manca solo la super star.
Provate a pensare a questa stessa squadra, con Bryant come 2. Ammesso che il ragazzo riuscisse a non fare a testate con Sloan, questi diventerebbero immediatamente da semifinale di confernece, forse qualcosa di più.
Invece continueranno a lottare per arrivare ai playoffs e a negare pubblicamente di cercare di scambiare Boozer, mentre di nascosto non fanno altro.
[b]pronostico:[/b] se va molto bene si arriva in fondo per la corsa ai playoffs, se no l’ennesima replica del deludente Post Stockton e Malone.
[b]Note personali[/b]
Ok, questo non c’entra niente, ma non resistevo.
Vi ricordate Rolando, il mitico personaggio di Aldo Baglio per Mai dire goal di qualche anno fa? quello con maglietta militare aderente e parrucca improbabile nera riccia, che si inginocchiava per strada mulinando le mani e “riconosceva” personaggi improbabili?
Ecco, mi è successo l’altra sera; stavo facendo due passi vicino a casa mia quando, appena fuori dalla vicina Esselunga, quando: “Miiihiiii, non ci potevo cccredere! il mio commentatore televisivo di pallacanestro NBA pppreferiiiito!”.
Ebbene sì, ho incrociato Federico Buffa.
Non sono uno che chiede autografi (anche perchè fondamentalmente il fatto di custodire gelosamente un pezzo di carta con su una firma mi metterebbe un po’ in imbarazzo), e non amo disturbare la gente mentre si fa i fatti suoi. Oddio, l’avrei volentieri fermato per propormi come “aiutoqualsiasicosa” pur di entrare nel giro, almeno italiano, della NBA che conta, ma poi ho soprasseduto.
La situazione però è stata comunque divertente, perchè io l’ho guardato stupito finchè non l’ho riconosciuto, ma anche lui mi è sembrato brevemente stupito; ora, per me trattasi di mostro sacro, ma in questo paese che venera il calcio a livelli di demenza, probabilmente non deve capitargli spessisimo che la gente lo fissi per strada…
Va bene, anche per oggi ho concluso. L’NBA è partita, auguriamoci una meravigliosa nuova stagione NBA.
Vae Victis