Dopo la settimana tribolata, tra le vicissitudini societarie e lo 0-14 sul groppone a tirare la volata a questa gara decisiva, la Juve riesce a ritrovare il successo, nel match che più importa nella corsa salvezza, e lo fa ma perde l’occasione di mettere un gap importante in termini di differenza canestri, al cospetto di una Pesaro apparsa davvero una squadra di livello molto basso rispetto alla truppa bianconera. specie se consideriamo che i ragazzi di Dell’Agnello (ora seriamente a rischio) sono a 6 punti in classifica. Per dirla tutta il margine che separa i meriti della Pasta Reggia dai tanti e troppi demeriti della Vuelle è sottilissimo, e si riassume nel fatto che gli unici ad avere plus minus accettabile in casacca rossa siano Basile e soprattutto Raspino, usciti dalla panchina, mentre gli americani escluso Ross steccano ancora una volta. Di sicuro inserire Wright servirà, anche perchè Williams stasera è stato a dir poco messo in cattiva luce dal gioco di Moore e dalla gran vena di Capin, forse alla prima vera gara degna del suo pedigree. Peccato per quel finale sciagurato. Alla sirena finale, sono 19 i punti di Capin, 16 con 7 punti e 5 fallis subiti per un Vitali finalmente raggiante, Antonutti 13 con 8 rimbalzi uscendo dalla panchina decisivo, Ivanov solido con 8+10 rimablzi, Tessitori chiude anche lui a 8, sempre presente, Scott ne mette 9 silenziosi. Per Pesaro ci sono i soliti 21 di Ross, unico elemento di talento, troppo spesso lasciato solo a dover risolvere situazioni scomode, mentre gli americani nel finale aggiustano le proprie statistiche, fino a quel momento deficitarie. Musso chiude a 9 con brutte percentuali, altrettanto dicasi per Gaines, 6 per Williams e Judge, ben al di sotto della sufficienza, bene Raspino in uscita dalla panchina ma sempre bravo a mostrare il suo talento.
Inizio di gara tutto di marca bianconera, con Williams che per Pesaro perde palla e commette due falli in un amen e la prontezza di Ivanov prima e Scott poi che firma un 6-0 su cui coach Dell’Agnello decide di parlarci su. A sbloccare gli ospiti ci pensa l’e dal dente avvelenato, Frank Gaines, che con un 2/2 dalla lunetta impedisce alla fuga di concretizzarsi. Ivanov continua a battere il suo avversario, ma le triple di Basile e Raspino, entrambi usciti ben presto dalla panchina, firmano la parità a quota 8 al 5′. Caserta sembra averne in difesa, e sembra strano vederlo, con tanti falli in attacco per la truppa marchigiana che mandano anche Gaines a sedersi con due penalità a carico. Vitali è on fire a piazza con la tripla il settimo punto personale ma Raspino segna e si prende il fallo di Ivanov rintuzzando immediatamente. Girandola impazzita di cambi, si fa fatica a capirci qualcosa dal punto di vista tecnico, la certezza è che Ross, dalla lunetta, riporta il punteggio in parità a quota 13. Si vede che la gara è pesante dall’impatto psicologico. Sono tanti i contatti, i fischi ed i giri in lunetta. Il buon impatto, anche difensivo, di Capin produce un mini allungo per la Pasta Reggia che, nonostante qualche errore di troppo e la troppa liberta concessa a Ross, si trova avanti 21-16 alla prima mini pausa.
Dopo tanti errori, Capin, ancora lui, guida i suoi al massimo vantaggio sul 23-16, e quando Antonutti piazza la bomba il margine raggiunge la doppia cifra, già sul cronometro i minuti sono 12′. Ennesima forzatura, altro errore per Judge, che sembra non vedere proprio il canestro, e dopo la penetrazione con fallo subito di Capin, Dell’Agnello si rifugia nel timeout, forse tardivamente. Nonostante il play sloveno sia già a quota 9 punti, Esposito lo cambia rimettendo Moore, ma con queste percentuali d’attacco di Pesaro qualsiasi mossa sembra essere consentita. Il margine si continua ad espandere fino al +15 (31-16) quando una palla immaginifica di Williams pesca Judge che inchioda la schiacciata. Dovrebbe essere la scossa ed invece è solo un mero palliativo al disastro che palle perse e brutto gioco possono vedersi dai giocatori in maglia rossa. Scott e Vitali azzannano la partita nel suo momento topico ed arriva addirittura il doppiaggio al minuto 16′ (37-18). Sembra l’orlo del baratro, ma anche con un pizzico di fortuna la Vuelle si rimette un minimo in sesto: sempre e solo dalla lunetta, Williams (1/2)prima e Ross (2/2) poi (considerando però anche un deleterio 0/2 di Gaines) ridanno inerzia agli ospiti prima che la schiacciata di potenza di Tessitori ristabilisca i reali valori in campo. Ma la magia la regala Ross sulla sirena con un buzzer da ben oltre la metà campo che però vale solo il 41-26 alla pausa lunga, essendo tra l’altro il secondo canestro dal campo nel quarto per Pesaro.
Si riprende tra errori e brutta pallacanestro da ambo i lati del campo. La Vuella sfrutta la sua superiorità fisica e di intensità a rimbalzo e con Raspino e Ross, riesce a rimediare ai propri errori e a riportarsi a -11. La Juve che sembrava adagiarsi sugli errori avversari esce dal circolo vizioso con la tripla di Vitali, cui però Reddic risponde con fallo e canestro. I ragazzi di Dell’Agnello sembrano avere un piglio diverso, e ci vuole tutta la testardaggine di Mordente per far muovere di nuovo il tassametro bianconero. Ross riporta dalla lunetta i suoi di nuovo al -11, ma il giro e tiro di Antonutti e il jump di Capin puniscono una difesa pigra segnando il 50-35 del 25′ su cui il coach pesarese chiama sospensione. Non ne esce granchè perchè Antonutti spara la tripla dall’angolo che riaffossa la Vuelle. Quando bisogna togliere le castagne dal fuoco la palla va a Ross, che ancora inventa prendendosi il fallo (4) di Tessitori e realizzando in bello stile. Purtroppo per Pesaro stasera Vitali gioca la sua prima vera gara della stagione a pieno regime fisico e le sue triple tornano a essere importanti come lo scorso anno: la grandinata di triple continua ad imperversare ed i massimi vantaggi vengono riscritti di continuo e vanno oltre i 20 di scarto. Il finale di quarto è dettato dall’orgoglio della truppa americana in maglia rossa che dopo quasi tre quarti buttati, si riscatta parzialmente. Bomba di Williams, furto con scasso di Gaines, altra tripla di Crow e partita di nuovo viva. Tessitori si prende il ferro col fallo ma sbaglia il libero, mentre l’ultimo sussulto è del solito Ross che scrive 65-50 all’ultimo stop and go.
Ritmi da subito elevatissimi qui sul rush finale. Forzatura di Capin a bersaglio per iniziare, si sbloccano in sequenza prima Musso e poi Avramov, finchè la magia (ai limiti del regolamento) di Ross non serva a valere il -14. Il coraggio di Pesaro non paga: un 2/2 di Capin e una tripla ancora di Avramov regalano di nuovo 19 lunghezze di vantaggio e stavolta è quella decisiva. Il resto è solo garbage time, con gli ospiti che provano a limitare i danni in vista del doppio confronto quanto mai decisivo in vista della salvezza, riportandosi anche fino al -15 e mandando su tutte le furie Enzino Esposito che per due volte è costretto a chiamare timeout. Non serve a scuotere nulla però, i bianconeri sono già su di giri e beccano i canestri di Williams e Judge per il -11 (nell’ultimo minuto). La schiacciata di Musso ed i suoi tre liberi chiudono la contesa, ed alla fine il danno è limitato al minimo: 80-73 il finale.
PASTA REGGIA CASERTA – CONSULTINVEST PESARO 80-73
Parziali: 21-16; 20-10; 24-24; 15-23
Progressione: 21-16; 41-26; 65-50; 80-73
Tabellini
MVP: Capin e Vitali, mattatori di serata, ma anche Antonutti. Per Pesaro Ross e Raspino
WVP: Uno a scelta tra Williams, Judge e Reddic
Domenico Landolfo