Pesaro – La Victoria Libertas rimane di nuovo con un pugno di mosche in mano; dopo le vittorie sfuggite in volata contro Caserta ed a Montegranaro, ancora una volta è mancato il classico centesimo per fare un Euro o forse sarebbe meglio dire, per uscire fuori di metafora, è mancato un giocatore (o forse due) al roster per agguantare quella vittoria scivolata via in un finale senza troppe energie.
Non pare proprio un caso che il match sia sia deciso a causa delle energie improvvisamente venute meno nel finale ai sette guerrieri di Dell’Agnello ovvero quando negli ultimi 3:45 minuti Pesaro non ha praticamente segnato e le palle perse, in maniera anche sciagurata, non si sono più contate.
Peccato per i padroni di casa perché l’occasione si presentava propizia, visto che il Banco di Sardegna si era presentato in riva all’Adriatico mostrando la sua versione peggiore di questo scorcio di stagione; la squadra di Sacchetti, dopo le ultime eccellenti prestazioni in campionato ed Eurocup, è tornata ad evidenziare troppe pause all’interno della stessa partita e lo stesso coach si è presentato in sala stampa nel dopo gara assai nervoso, lanciando accuse non proprio tenere a giocatori non meglio precisati ma che, con ogni probabilità, si possono identificare nei nuovi arrivati di quest’estate che, non a caso, nel finale erano tutti a guardare dalla panchina.
Ciò nonostante la Vuelle non avrebbe certo rubato nulla se avesse agguantato la vittoria, anche perché la partita in ogni caso è stata vera dall’inizio alla fine; ci si aspettavano punteggi alti e ritmi vorticosi ma alla fine la grinta di Pesaro, pur senza particolari alchimie (coach Dell’Agnello, a differenza delle ultime gare, ha sempre rinunciato all’arma della difesa a zona) è riuscita a tenere a bada i frombolieri di Sacchetti ed a mettere in mostra un attacco ordinato e ben bilanciato, diversamente da un banco troppo speso intestarditosi nella ricerca delle triple.
Nel primo quarto la Vuelle sprofonda subito anche a -14 (8-22) sotto le bordate da tre di M. Green (in quintetto base al posto di T. Diener) che, come avviene al solito da queste parti, più viene fischiato più punisce i biancorossi.
Il Banco indovina le prime triple ma poi prende un po’ troppa fiducia nella propria mira e finisce con l’eccedere nel suo attacco perimetrale; dopo la sbandata iniziale Pesaro piano piano si riprende e comincia pazientemente a costruire la propria rimonta servendo spesso la palla sotto ad Anosike e comunque cercando spesso di attaccare il ferro.
Così, con un parziale complessivo di 16-2 la Vuelle chiude prima il quarto sul 19-24 e poi, in apertura di seconda frazione arriva incredibilmente alla parità a quota 24, grazie al già citato Anosike (ancora una volta dominatore alla voce rimbalzi) e ad un finalmente ispirato Pecile.
Subito dopò però lo stesso Pecile si macchia del terzo fallo e deve tornare in panca, mentre coach Sacchetti comincia a ruotare i propri giocatori e trova punti importanti dalla panchina.
Sono a sorpresa Vanuzzo, Devecchi e Brian Sacchetti a fare allungare nuovamente gli ospiti, che a metà quarto sono sul +5 (32-37); ma la Vuelle di questa sera non ha alcuna intenzione di mollare e così, mentre da un lato elementi come Thomas, Johnson e C. Green continuano a gigioneggiare un po’ troppo, dall’altro lato la Victoria Libertas trova altri giocatori a finalizzare il suo gioco da formichina.
Nel finale di quarto infatti si sveglia Young con 7 punti in pochi minuti, anche se poi è una tripla di Trasolini a 1:35 minuti dalla fine a dare il primo vantaggio interno (40-38).
I primi due quarti si chiudono poi in sostanziale equilibrio, ma comunque con il sorprendente vantaggio interno (44-42) che esalta il pubblico di casa e lascia aperta la partita ad ogni pronostico.
Il timore è che comunque Sassari possa trovare prima o poi la fiammata che spacchi in due la partita ma dopo pochi minuti della ripresa si capisce che oggi non andrà così.
In apertura Turner dà il massimo vantaggio sul 46-42 ma poi comincia a carburare Drake Diener, che alla fine segnerà 17 dei suoi 21 punti nelle due frazioni finali; la guardia di Sacchetti è a tratti inarrestabile ma dall’altra parte Trasolini e Young rispondono colpo su colpo e così, nonostante un cesto di Sacchetti figlio porti Sassari sul + 6 (53-59) a 3 minuti dalla fine del terzo quarto, la banda di Dell’Agnello arriva all’ultima pausa ancora a stretto contatto (60-62).
L’ultimo quarto ancora una sfida tra D. Diener da una parte e Trasolini e Young dall’altra ma poi, dopo che un canestro di Anosike pota i suoi sul + 3 (69-66) dopo un paio di minuti, per i padroni di casa improvvisamente la spia della benzina comincia a segnare la riserva.
Non che gli ospiti ne approfittino, perché anche loro faticano a trovare il canestro ma il vanto del cigno per la Vuelle è un’incredibile tripla allo scadere dei 24 secondi con cui Turner riporta i suoi sul -1 (74-75); a quel punto mancano 3:45 minuti alla fine ma di lì in poi Pesaro non segnerà praticamente più (se non in pieno garbage time) e, anche a causa di un Pecile improvvisamente fuori uso per via di un colpo fortuito al volto, perderà malamente una serie di palloni che ne decreteranno la sconfitta (77-82) contro un banco di Sardegna non certo trascendentale.
Le vere prove (quasi) senza appello per la Vuelle arriveranno nelle prossime due domeniche, quando si farà visita a due dirette concorrenti come Pistoia e Cremona……….con la speranza di avere almeno un giocatore in più da buttare in trincea.
Per quanto riguarda il Banco di Sardegna l’impressione è che, nonostante qualche ottima performance balistica dei singoli, ci sia più di un problema di inserimento dei nuovi arrivati e d’altra parte le parole di meo sacchetti non sembrano lasciare spazio a dubbi.
Victoria Libertas Pesaro – Banco di Sardegna 77-82
Parziali (19-24; 25-18 ; 16-20 ; 17-20 )
Progressione 19-24; 44-42; 60-62
Tabellini
http://www.legabasket.it/game/65/65835.html
Mvp: come evidenziato anche da Sacchetti in sala stampa è la vecchia guardia a salvare il Banco nei momenti di maggiore difficoltà e così la palma del migliore in campo va inevitabilmente a Drake Diener che, dopo un inizio al rilento, diventa una spina nel fianco costante per la difesa dei biancorossi di casa e chiude, apparentemente senza forzare, con 21 punti e 27 di valutazione
Wvp: onestamente in una prova di pura abnegazione come quella messa in mostra dai ragazzi della Vuelle appare un po’ ingeneroso trovare il peggiore in campo, però se si vuole trovare un giocatore che non è riuscito a dare il 100 % dei propri mezzi allora va chiamato in causa Amici che, giocando spesso in un ruolo non suo a dire il vero, ha faticato parecchio anche in difesa.
Spogliatoi
Dell’Agnello: è stata la seconda partita consecutiva che perdiamo sul filo di lana per poca lucidità. I giocatori sono stati encomiabili ma purtroppo qualcuno dei miei è costretto a giocare senza pause ed anche oggi è arrivato spremuto alla fine; per esempio Turner ha giocato 39 minuti e forse, se ne avesse giocati dieci in meno, nel finale la partita sarebbe potuta andare diversamente. Nel finale poi oggi si è fatto male anche Pecile: forse con lui in campo almeno un paio di errori nel finale non sarebbero arrivati. Purtroppo la situazione è quella che è e ne sono consapevole, la società ci è vicina ma i fondi non ci sono e in questo momento dobbiamo solo cercare di tenere duro; sono parole ormai trite e ritrite ma così è. C’è però un grande rammarico dopo sconfitte come quella di Montegranaro e di oggi
Sacchetti: questa partita è stata la dimostrazione che anche chi ha più talento, se gioca senza aggressività mentale, può perdere contro una squadra che, senza offesa per nessuno, è più debole come Pesaro. Dopo le prime triple andate a segno i miei giocatori hanno cominciato a distrarsi e, come già successo altre volte in questa stagione, ci siamo spenti ed abbiamo rischiato fino alla fine. Siamo stati presuntuosi; io ho provato a dare spazio a tutti ma poi le cose che chiedo ai miei giocatori le ho trovate solo dai soliti. Ormai non è più il tempo di esperimenti e la partita di oggi per noi ha segnato una sorta di spartiacque: senza bisogno di fare nomi posso dire d’ora in poi darò spazio a chi mi darà quello che chiedo, anche a costo di perdere qualche partita in più.
Giulio Pasolini