
Panchina Siena in Gara 2
SIENA – Dopo le 2 serate al Palatiziano, e qui evitiamo di entrare nella polemica sulla location della finale scudetto e sulla scarsa presenza di tifosi ospiti causata dalle scelte del presidente Toti, Roma e Siena sono in perfetto equilibrio, siamo infatti sul 1-1 grazie alla vittoria della Mens Sana in gara-1 pareggiata dalla vittoria dell’Acea in gara-2. Questi PO si sono distinti per un equilibrio davvero straordinario: se si esclude la serie tra la prima e l’ottava classificata, e cioè la serie sulla carta più squilibrata, ogni singolo confronto di questa post-season si è chiuso alla settima gara e il fattore campo è saltato più e più volte anche nel corso della stessa serie. Anche la finale tra Roma e Siena è cominciata con queste caratteristiche e la Montepaschi è riuscita a violare il Palatiziano, ed è andata davvero vicino a trionfare anche nella seconda partita, ma un prodigioso recupero degli uomini di Calvani nell’ultimo quarto ha portato la serie sul 1-1.
Ora ci si trasferisce a Siena e le prossime due partite potrebbero risultare decisive. Se la Montepaschi fosse infatti capace di battere ambedue le volte i capitolini, allora sarebbe davvero difficile pensare che Roma potesse risalire da un 1-3 ma se, viceversa, si tornasse per gara-5 nella capitale con le squadre sul 2-2 allora le implicazioni psicologiche e tecniche muterebbero di 180 gradi in favore dei giallorossi. Impossibile ad oggi prevedere cosa accadrà nelle 48 ore che andranno da sabato sera fino a lunedì 17 giugno, saranno due gare davvero tirate, equilibrate, probabilmente risolte sul filo del rasoio. Siena ha dalla sua, oltre al fattore campo nelle prossime due partite, un’attitudine superiore a certe sfide, una compattezza di squadra invidiabile e una durezza mentale forse senza riscontri nel suolo patrio. Roma d’altra parte non ha nulla da perdere, è arrivata alla finale nell’annata nella quale sembrava dover scomparire dal panorama cestistico italiano, ha entusiasmo e una freschezza atletica superiore ai senesi. Saranno fondamentali le condizioni del reparto esterni senese, capace in gara-1 di tirare quasi col 60% dall’arco, la vitalità del duo Brown-Hackett pressochè irrefrenabile se in serata, l’apporto di una panchina non sempre all’altezza dei titolari. In casa romana si conterà molto su Lawal, assolutamente fuori portata per qualsiasi lungo toscano, sul MVP del campionato (Datome) che dovrà tenere fede alla propria fama, e su un Jordan Taylor che, quando si accende, è capace di qualsiasi impresa. In gara-1 sono state soprattutto le medie dall’arco a far vincere Siena, senza dimenticare le penetrazioni irresistibili di un Hackett dominante; in gara-2 è stata la zona di Calvani a mandare fuori giri una Montepaschi che ha tirato il 15% dai 6,75 e il 50% dalla lunetta.
Gara-3 e gara-4 si giocherannoa Siena, gara-5 a Roma, poi si vedrà se una delle due squadre sarà stata capace di mettere il segno su questo scudetto o se, più prevedibilmente, sarà necessaria gara-6 e magari pure gara-7.
Palla a due alle 20,15 al Palaestra, il 15 giugno 2013.
Alessandro Lami