Il Real fa partita di corsa per 40 minuti, non riesce mai a dare la stoccata definitiva, ma ha sempre in controllo ritmo e inerzia del match. Milano resta in partita più per la voglia e la caparbietà che mette in campo, che per la lucidità del suo attacco. Non riesce mai a mettere la testa avanti e non coglie l’occasione di avere davanti un Real “normale” dal punto di vista offensivo, per cambiare la storia di questa eurolega. La concomitante vittoria del Partizan in casa contro il Maccabi condanna la squadra di Scariolo alla speranza di congiunzioni astrali quasi impossibili per passare il turno.
L’inizio di partita è da brivido per i biancorossi che non riescono neanche a tirare per i primi due minuti, perdendo quattro palloni e regalando un 9-0 di parziale che il Real manterrà sino alla fine. Mancinelli è l’unico deciso con 6 punti in fila che aprono le danze e propiziano il controparziale milanese sino al -1 sul canestro del rientrante Hairston. Torna in cattedra il Real con un 6-0 di parziale firmato Mirotic e Rodriguez, mentre comincia la personale lotta con i liberi di Gallinari che inusitatamente fa 1-4.
Dopo un dubbio fischio ai danni dello stesso Danilo, arriva un altrettanto dubbio antisportivo a Reyes che permette a Milano di giungere al pareggio a quota 22 con un 6-0 di parziale firmato Giachetti e Nicholas. E’ un fuoco di paglia perché subito Suarez e Rodriguez (con 5 in fila), ristabiliscono le distanze sul 30-22. Ibaka entra in campo e diventa il terrore dell’attacco milanese. Tutti i penetratori s’impauriscono davanti ai suoi aiuti, che però non sono mai tali, infatti solo una volta l’ex Thunder è andato per stoppare, eppure ha cambiato ugualmente decine di traiettorie. Tutti gli attaccanti milanesi subiscono psicologicamente la sua sola presenza mandando per aria tiri senza criterio. L’incredibile è raggiunto dal 3 contro 1, tramutato in 1 contro 0 sbagliato da Cook a un metro da canestro senza nessuno nel raggio di metri. A salvare l’ex Valencia è un curioso fallo tecnico fischiato a Fernandez per flop.
Alla ripresa del gioco Mancinelli e Bourousis sembrano far presagire a un’altra Milano per i secondi venti minuti e, con Nicholas, si raggiunge anche il -2, ma Carroll, con 5 punti in fila, ristabilisce le distanze. Contro il quintetto piccolo Tomic e Mirotic inscenano uno spettacolo di gioco interno per un paio di minuti. Se a questo aggiungiamo che su almeno due palle vaganti forzate da buone difese, arrivano ugualmente canestri “rubacchiati” dagli ospiti, capiamo che è sfumato un importante turning point per i padroni di casa. Milano nonostante batta in testa offensivamente è ancora a -5 all’ultima pausa con un canestro di Bourousis.
Gallinari prova a lasciare il miglior ricordo possibile dopo gli errori dalla lunetta e si carica il peso dell’attacco sulle spalle con una tripla e una schiacciata a difesa schierata. Lo stesso Gallo e Cook non s’intendono sul pick and roll di Rodriguez e Ibaka concedendo la bomba al playmaker. La partita viaggia su sottili binari che vedono il Real andare avanti di 5/7 punti ed essere rimontato più volte sino al -2.
Dopo un letargo di un tempo, si accende Carroll mostrando grandissime cose dal perimetro e in penetrazione. E’ lui il rebus non risolvibile per la difesa milanese, che si adatta a lui mandando Hairston sulle sue piste. In quel momento l’enorme profondità madrilena propone il pick and roll Rodriguez-Ibaka che crea scompiglio in mezzo all’area, mandando il congolese spesso in lunetta. La tripla di Nicholas (2-10 nel match) e i due liberi di Gallinari riportano per l’ennesima volta Milano a -2, ma i chiodi nella bara meneghina sono inseriti dall’ennesima tripla (3-4) di Rodriguez dall’angolo.
I tanti i tiri liberi sbagliati (13-19), i troppi da tre punti con scarsi risultati (8-30) e una pesantezza mentale manifestata in tante conclusioni e situazioni palesano i limiti di una squadra sulla graticola che, in condizioni di maggior leggerezza psciologica, avrebbe potuto tranquillamente portare a casa la parte buona del referto.
EA7 Emporio Armani Milano-Real Madrid 65-72 (15-20, 15-16, 17-17, 18-19)
MVP: Sergio Rodriguez. 19 punti, 2-3 da 2, 3-4 da 3, 6-6 ai liberi, 6 falli subiti e 24 di valutazione. Semplicemente una serata irripetibile.
WVP: Drew Nicholas. Sembra sparare sulla croce rossa in questo periodo, ma un 4-17 dal campo, delle scelte non lucide, ancorchè coraggiose, non possono mascherare un giocatore ormai dannoso per la squadra.
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