Intervista esclusiva di all-around ad Alessandro Mamoli che spazia dall’NBA, all’eurolega, per arrivare al campionato italiano con qualche spruzzo di giornalismo.
Ringraziando per la disponibilità Alessandro, partiamo subito con il faccia a faccia.
– Quanto questo lockout Nba, con conseguente arrivo e dipartita dei vari giocatori, sfaserà il livello dell’eurolega? C’è rischio di vedere alle top 16 squadre troppo svuotate e magari materasso?
AM: Nel momento in cui scrivo la NBPA ha rigettato l’ennesima offerta dei proprietari. Se guardiamo alle squadre di alta fascia d’Eurolega notiamo come la maggior parte di queste abbia deciso di NON inserire giocatori con la valigia sul letto. Penso a Siena, al Barcellona o al Panathinaikos. Squadre che pensano alla top 16 o addirittura alla Final Four. Squadre che dunque arriverebbero alla fine così come sono partite o comunque non condizionate da eventuali partenze in corsa. Poi se il lockout dovesse durare tutta la stagione ecco che potremmo trovare in fondo anche quelle squadre che scegliendo giocatori a gettone , portandoli fino in fondo, si ritroverebbero tra le top.
– Secondo te, com’è stato/sarà l’adattamento degli nbaer al basket di area Fiba? Farmar, Vujacic, Lawson e lo stesso Gallinari? Quali sono le differenze ancora indigeste tra i due mondi?
AM: Le differenze principali sono legate alle regole. Di là c’è molto più spazio per l 1 vs 1, di qua soprattutto se sei una superstar dell’NBA, attiri tutta l’attenzione della difesa con aiuti, raddoppi, ecc. Con buone scelte puoi anche trarre vantaggio da queste situazioni, ma non tutti i giocatori hanno la stessa capacità di lettura. In questi primi mesi abbiamo assistito sia a figuracce che a prestazioni eccellenti. Anche se, guardando le principali classifiche individuali, mi sembra che almeno statisticamente, a dominare siano proprio gli NBA.
– Siamo ancora così lontani nel paragone tra NBA ed Eurolega? Una squadra di alto livello eurolega, batterebbe un buon 40% di quelle NBA?
AM: Discorso complicato che mi appassiona il giusto. Una squadra di buon livello di Eurolega in gara singola, spesso batterebbe squadre NBA “medio/scarse”. Però fatemi capire come si gioca: regole NBA? Regole FIBA? Su 40 o su 48 minuti? Una buona squadra di Eurolega gioca in media (tra campionato ed EL) 30/35 partite di alto livello. Di là, visto che parliamo di squadre di medio livello, giocheresti 82 partite spostandoti con l’aereo durante la notte a botta di 2/3 gare ogni 4 giorni. Siamo sicuri che per caratteristiche atletiche, una squadra di Eurolega reggerebbe questi ritmi per un anno?
-Se Alessandro Mamoli fosse ibernato oggi e riportato alla vita due giorni prima delle final four, chi si aspetterebbe di trovare a Istanbul?
AM: Oggi direi Barcellona, CSKA, Maccabi ed una scelta tra Efes , Montepaschi o Armani. Ma da qui ad aprile tra infortuni, giocatori che vanno o restano può succedere di tutto.
– Passando al nostro basket. Il campionato è sempre più livellato verso il basso. La differenza con l’ACB sta solo nei soldi/tasse, oppure c’è dell’altro?
AM: La differenza sta nella mentalità. Cosa si vuole fare col basket in Italia? Continuare ognuno a curare il proprio orticello, oppure si ragiona collettivamente per cercare soluzioni per rilanciare il movimento? La maggior parte degli argomenti degli addetti ai lavori riguarda il presunto mancato pagamento degli stipendi o il possibile fallimento delle squadre, se questi sono gli argomenti il paragone con l’ ACB non ha neppure senso farlo.
– Come mai il giornalismo sportivo legato al basket italiano punta sempre più sul gossip da tesseramento, piuttosto che avere dei columnist in stile NBA competenti e in grado di analizzare le situazioni di gioco?
AM: Voglio essere provocatorio. Il gossip lo possono fare tutti, basta avere le informazioni. Spesso senti dire : “Ma è quello che vuole la gente a casa”. Onestamente non ne sono così convinto e mi sembra più una giustificazione proprio per evitare di parlare di cose per cui è doveroso essere preparati. L’ analisi è un pò più complicata, devi essere in grado di farla. E’ comunque una chiara contaminazione che ha origine dal mondo del calcio dove il 90 % delle discussioni riguarda il gossip o similari.
-Chiudiamo con l’NBA. Secondo te il lockout è solo una questione di spartizione dei proventi, oppure c’è qualcosa di politico e di “dietro alle quinte” per cui questo accordo non s’ha da fare?
AM: Arrivati a questo punto è una questione di ego. Certo che i soldi sono la parte centrale della discussione ma in questo momento mi sembra più una gara a chi molla per ultimo. Così facendo stanno perdendo di vista l’ obiettivo principale: trovare un accordo per ricominciare a giocare e guadagnare. La sensazione è che il giorno in cui lo troveranno, avranno perso talmente tanti soldi che molti dei loro sforzi saranno stati inutili.
– Sembra così impossibile, ma secondo te qual è la percentuale, al momento, per la quale la stagione salti?
AM: In questo momento, dopo le recenti vicende, molto alta. Ma aspettiamo, è contro l’ interesse di entrambe le parti perdere l’ intera stagione. Speriamo che quella sparata dai giocatori sia
l’ultima cartuccia per provare ad ottenere qualcosa in più.
– Domanda a bruciapelo per chiudere: “Shaq uncut, my story “ di Shaquille O’Neal o “Man in the Middle” di John Amaechi: quale fa più notizia?
AM: Non si alza neppure la palla a due. Shaq con svariate lunghezze di distanza.
Simone Mazzola