FORLI’ – Mentre le avversarie davano inizio al proprio mercato, mentre ancora in LegaDue si dovevano redimere le questioni intorno alle iscrizioni di Venezia e Trapani, la Fulgor Libertas si dava un nuovo volto societario, chiudeva il mercato e lanciava la campagna abbonamenti, facendo di necessità virtù. Il budget striminzito infatti, ha suggerito alla società di via Zuelli di operare con fermezza e rapidità, evitando così, di trovarsi di fronte ad aste danarose, che avrebbero visto Forlì sconfitta ancora prima di iniziare. Ma andiamo con ordine.
Il primo passo, funzionale alla riconferma di Nenad Vucinic sul pino liviense, è stato il riassetto societario, col passaggio di consegne da Erio Masoni, che passerà alla storia per aver riportato Forlì tra i professionisti, a Giorgio Grazioso, che nella storia c’era già come radiocronista della mitica Libertas per la sua Radio Flash, e che nella storia vorrebbe restarci approdando ai playoff. In virtù della nuova riorganizzazione societaria, la responsabilità della prima squadra è ricaduta su Nicola Alberani che, in men che non si dica, appena ricevuta la nomina, ha messo a sedere sulla panchina biancorossa il primo attore della rimonta della scorsa stagione, Nenad Vucinic, col quale, al grido di “non vogliamo sentire parlare di premio salvezza, ma solo di premio playoff” ha cominciato a costruire la squadra, partendo da quella dello scorso anno.
Incassato l’addio di capitan Poletti che, non certo campione di coerenza, dopo aver dichiarato di voler vivere ancora una stagione da protagonista, ha accettato la remunerativa panchina brindisina, Forlì ha dovuto registrare anche l’addio, dai risvolti decisamente più sentimentali, di Goldwire, accasatosi a Brescia, ma col cuore ancora lì, sui legni del Palafiera. Quindi, in perfetta successione temporale, sono arrivate le conferme di Shawn Huff, Stefano Borsato e, con trilling burocratico, quella di Mike Nardi. L’intento della premiata ditta Alberani-Vucinic, era chiaramente quello di far capire a Bobby Jones che a queste latitudini si fa sul serio e che, se voleva approfittare della proposta romagnola poteva “tranquillamente” farlo nel giro di 7 giorni. L’ultimatum cade nel vuoto, Jones mette di mezzo il procuratore, Forlì inchiostra un rookie, Austin Freeman, ed un “5” sconosciuto, rispondente al nome di Tony Easley, pescato dalla terzultima del campionato polacco, chiudendo, in men che non si dica, l’affair Bobby Jones. Ecco quindi servito il quintetto forlivese, con Nardi play, Huff ala piccola e Campani in post 4. Dei due nuovi americani, Freeman, guardia taurina di colore con estrema propensione alle penetrazioni, sembra essere la scommesa più facile da vincere. Al di là dei numeri d’oltre oceano, che spesso lasciano il tempo che trovano, per il prodotto di Georgetown sembrano offrire ottime credenziali gli interessamenti di Scafati ed altre società di Serie A, di cui Forlì ha battuto la concorrenza. La vera scommessa è il lungagnone di cui si dice non essere un gran realizzatore, ma capace di distribuire un corposo numero di stoppate e schiacciate. L’ultimo colpo di mercato Forlì lo ha messo a segno proprio sotto canetstro, dove l’ inevitabile inesperienza del talentuoso Campani, e la non certo straripante fisicità di “Little” Tony Easley, hanno convinto i dirigenti romagnoli a firmare Roberto Casoli che, alla soglia dei 40 anni, ha salutato la Serie A di Avellino e si è tuffato appieno nella nuova realtà forlivese, dove farà da chioccia ai giovani biancorossi. Completano il roster mercuriale Natali, Colosio e Bianchi, giovani dal talento celato, ma certamente in grado di assicurare quei lampi di aggressività difensiva che verrà loro richiesta dal coach serbo-neozelandese.
Rotazioni a 7 quindi, rotazioni corte, figlie del, si dice, penultimo budget di categoria, che non scalfisce però la passione del primo pubblico di legadue della scorsa stagione. Si dovrebbe arrivare a 1400 abbonamenti infatti, per una squadra che, visto l’elevato tenore del mercato estivo di legadue, in barba alle allarmanti sirene dei fallimenti primaverili, si troverà sicuramente a lottare per la salvezza, magari meno sudata dello scorso anno, ma pur sempre per la salvezza.
Il precampionato forlivese consegna al primo turno di Coppa Italia di mercoledì prossimo contro Jesi, una MarcoPolo fisicamente molto tonica, ma con evidenti problemi difensivi su cui Vucinic, rientrato solo settimana scorsa dagli impegni di qualificazione olimpica con la Nuova Zelanda, dovrà lavorare alacremente. Solo domenica invece si è unito al gruppo Shawn Huff, impegnato con la sua Finlandia agli Europei lituani, dove ha avuto modo di sfoggiare una invidiabilissima condizione atletica, che lascia presupporre un non certo difficile inserimento nel gruppo e nel sistema di gioco che, peraltro, ben conosce dalla scorsa
stagione.
Ora il primo turno di Coppa Italia e due settimane di tempo per Vucinic per indirizzare la Fulgor Libertas verso un inizio di campionato scoppiettante, che vede i romagnoli ospitare, nelle prime 4 gare casalinghe, Scafati, Sant’Antimo, Ostuni e Bologna, mentre in trasferta se la dovrà vedere con 3 delle 4 pretendenti al titolo, ovvero Venezia, Barcellona e Veroli.
Il Palafiera riaprirà i battenti sabato 1 ottobre per la finale di Supercoppa tra Siena e Cantù, poi, il giorno seguente, sarà la volta della MarcoPolo, che ospiterà la formazione di Griccioli, eletto miglior allenatore della passata stagione. E allora che dire…in bocca al lupo Fulgor Libertas, in bocca al lupo MarcoPoloShop.it!
Massimo Framboas