Caro Paolo Basso (e cari tifosi),
ho letto con attenzione l’intervista che hai rilasciato oggi sul Corriere Adriatico riguardo la vostra scelta della sospensione del tifo a tempo indeterminato.
Non pensare che una presa di posizione di questo tipo non susciti in tutti noi l’attenzione che merita.
La prima cosa che mi viene da dirti, d’istinto, è l’augurio che prevalga il caso A – che riprendiate a tifare per la Vostra squadra domenica – piuttosto che il caso B, ovvero che la Curva torni a farsi sentire dal campionato 2011-2012.
La Sutor ha sempre riconosciuto l’enorme importanza della sua Tifoseria, un sesto uomo che a Porto San Giorgio non è retorica, ma verità.
Una componente decisiva nelle vittorie, ma anche nelle sconfitte accettate con sportività, rispetto dell’avversario, con l’onore tipico della Gente di Montegranaro.
E non è certo oggi, il nostro, l’atteggiamento di alzare un muro nei vostri confronti.
Vi sono state poste, in due occasioni, nello specifico al termine della partita, successivamente in conferenza stampa, le scuse del nostro allenatore.
Credo siano scuse che vadano accettate. Anche Allan Ray si scusa, e lo avrebbe fatto per iscritto o a mezzo stampa, ma ciò che abbiamo ritenuto opportuno dirgli è stato qualcosa di diverso e (ci auguriamo) di più utile: Allan, ci si scusa in campo, con una bella partita.
Perchè, come dite qui, le chiacchiere stanno a zero: da lui preferisco, anzi pretendo, una buona prestazione piuttosto che una bella intervista.
Mi ricordo di aver letto una bella frase da qualche parte: “chi non perdona distrugge un ponte sul quale dovrà passare egli stesso”.
I grandi tifosi, quelli che vivono per questi colori, sanno comprendere prima degli altri e soprattutto qui a Montegranaro i momenti vissuti da una squadra, un’organizzazione, anche dalle singole persone: Voi per primi sapete che non è un periodo positivo, dovuto a tanti fattori, non certo alla Tifoseria. Nella mia vita ho detto e dirò tante cazzate, certo non quella di attribuirvi responsabilità per un insuccesso.
La nostra squadra ha bisogno dei suoi Tifosi così come Voi Tifosi avete bisogno di vedere in campo una squadra che torni a farvi sorridere, a stemperare tensione e preoccupazioni, a regalare gioia e felicità.
E’ una reciproca necessità, è l’urgenza di un Bene comune perchè – permettimelo – nell’intervista che hai rilasciato hai detto una grossa bugia: che per te retrocedere non è un problema. Non ci credo mai e poi mai.
Una bugia che segue una grande verità dichiarata, quella della vostra passione “matta e disperata” per la Sutor, del grande amore per due colori coi quali siete cresciuti: l’amore regala gioia, sofferenza, arrabbiature, ferite, tradimenti, riconciliazioni, vittorie, sconfitte, incomprensioni.
E l’amore è una cosa che andrebbe sempre urlata, con tutto il fiato che c’è, a maggior ragione quando ci fa sanguinare il cuore, ci fa impazzire di sofferenza, quando non capiamo, non riusciamo a mettere a posto le cose, non ce la facciamo più.
Per me, per tutti noi operai di questa fabbrica, l’insuccesso è una cosa intollerabile. Hai detto bene, l’insuccesso sarebbe un fallimento per altri, ma è anche vero che al successo ci si arriva attraverso sconfitte e crisi, non con le scorciatoie. Martin Luther King, e non solo lui, ci ha insegnato che la nostra forza non si misura nei momenti fortunati, ma dall’atteggiamento che teniamo nelle difficoltà.
Non troverai mai nessuno, dentro e fuori dal campo, così meschino da sfuggire alle proprie responsabilità, da non ammettere un errore, una colpa, anche una piccola mancanza. E se avete la percezione del muro, della barriera e di un ostacolo su un cammino che è sempre stato comune, chiediamo venia anche per il solo fatto di avervi dato modo di pensarlo.
Crediamo che una Società debba comportarsi da Società, con le sue leggi, le regole non scritte, anche gli sbagli; crediamo che non si possano mettere nello stesso calderone il palazzetto e la squadra, crediamo che la divisione tra sommersi e salvati sia un errore, perchè il Gruppo è sacro e le voci “Io oppure Lui” non devono esistere, perchè dannose.
Sono alla Sutor, con orgoglio, fierezza e anche con qualche compromesso da 3 stagioni: ho vissuto le difficoltà del primo anno, quando partimmo 7/10 ma ci salvammo alla penultima giornata contro la Virtus Bologna. La sconfitta nel “repeat” con la Fortitudo poteva ucciderci e ci aggrappammo a coach Vanoncini nelle ultime tre giornate perchè Alex Finelli era indisposto. Fu molto difficile, e lo sapete bene.
Ho vissuto le difficoltà dell’anno scorso, quando partimmo 1 vinta e 4 perse e Napoli si giocava già la madre di tutte le partite poi cancellata da giudice sportivo.
Insomma, insieme ne abbiamo passate tante e sempre insieme – me lo auguro di cuore – vivremo anche questi ultimi due mesi così importanti, emozionanti, difficili e motivanti. La storia ci dirà se saranno gli ultimi o i primi di un nuovo percorso.
La società nella persona dei Proprietari e del sottoscritto, è a vostra disposizione per una chiacchierata, con rispetto e senza muri
Gianmaria Vacirca
Direttore Generale
S.S. SUTOR