Esordio vittorioso del GSD Key Estate Porto Torres nella Serie A di basket in carrozzina, sui legni del Palazzetto dello Sport Alberto Mura. Nella prima giornata del massimo campionato Fipic, la formazione allenata da coach Lamine Sene si è imposta con il punteggio finale di 64-54 sulla Cimberio HS Varese. Una buona prova per i biancoblù, contro un’avversaria che non si è mai arresa. Straripanti prestazioni di Dominik Mosler e Mateusz Marek Filipski: il primo ha chiuso la gara con 29 punti e 31 di valutazione totale, mentre il secondo ha firmato una tripla-doppia da 12 punti, 11 rimbalzi e 14 assist, per un totale di 28 di valutazione.
Primo quarto molto equilibrato, con le due squadre sempre vicine nel punteggio. GSD piuttosto efficace in difesa, mentre in attacco risulta un po’ sfortunato, con diversi palloni quasi sputati dal ferro. In evidenza Bandura che, a 3’34” dalla prima sirena, dà il la ad un piccolo break, completato da Sargent e Falchi, che porta i turritani sul 12-7. Varese risponde con De Barros Correia e trova la nuova parità sul 12-12, prima che Bandura fissi il punteggio, al termine dei primi 10′, sul 14-12 per i padroni di casa.
Nel secondo quarto il GSD alza un “muro” con i tre atleti polacchi contemporaneamente in campo e Varese inizia a soffrire.Mosler, Filipski e Jimenez Gonzalez producono un allungo che vale alla Key Estate il 22-16, quando mancano 6′ all’intervallo. La Cimberio prova a reagire, ma il GSD appare piuttosto determinato. A 2’13” dalla pausa, Puggioni sigla il massimo vantaggio, sul 30-22. Si va poi negli spogliatoi sul +10, 34-24, messo a segno da Filipski.
Al rientro in campo apre le danze De Barros Correia, poi Mosler prende pieno possesso del campo, piazza tre canestri ed un libero consecutivi e fa volare la Key Estate. Il massimo vantaggio arriva poi a 4’40” dalla terza sirena, per mano di Puggioni, sul 45-28. Varese si riavvicina fino al -10 con Silva e Damiano, ma è ancora Mosler, insieme a Falchi, a sbarrarle la strada e ricacciarla indietro. Al 30′ il tabellone dice 54-38 per i biancoblù di casa.
Falchi, Filipski e il solito Mosler chiudono virtualmente il match nella prima metà dell’ultima frazione, portando il GSD sul 62-44 a 5’48” dalla fine della partita. Nei restanti minuti Varese riduce il gap, ma Porto Torres scrive i primi due punti sulla sua classifica.
I TABELLINI
GSD KEY ESTATE PORTO TORRES – CIMBERIO HS VARESE 64-54 (14-12, 20-12, 20-14, 10-16)
GSD KEY ESTATE PORTO TORRES (31/55, 0/4, 2/3 T.L.) – Bandura 6 (3/7), Falchi 7 (3/5, 1/1 t.l.), Puggioni 6 (3/6), Sargent 2 (1/6, 0/1), Filipski 12 (6/12, 0/3), Jimenez Gonzalez 2 (1/2), Canu, Mosler 29 (14/17, 1/2 t.l.), Elia n.e. All. Sene
CIMBERIO HS VARESE (21/37, 2/5, 6/16) – Damiano 12 (6/10, 0/1 t.l.), Silva 18 (7/12, 0/1, 4/5 t.l.), Binda 8 (3/8, 2/4 t.l.), De Barros Correia 12 (3/4, 2/4, 0/2 t.l.), Diene (0/1 da 2, 0/2 t.l.), Nava 2 (1/1, 0/2 t.l.), Pedron, Fiorentini n.e., Segreto, Sharma 2 (1/1). All. Bottini
Non si ricordano annate nelle quali il derby d’Italia tra Santa Lucia Roma e UnipolSai Cantù possa essere derubricato come una formalità: adrenalina, fisicità, grinta e occhi spiritati sono il condimento di una partita che non delude mai. Lo è stato anche questa, eletta come gara d’apertura del campionato italiano di Serie A e giocata sui legni gloriosi della Fondazione Santa Lucia. Per tre quarti combattuto e aperto a ogni colpo di scena, il match si è chiuso solo nell’ultimo periodo con un break imperioso di 17-0 messo a segno dai Campioni d’Italia biancoblù che, dopo 35’ di gioco un po’ opaco e faticoso, hanno fatto sentire la loro voce zittendo ogni coro: finisce 66-41 per Cantù (7-14, 10-15, 19-12, 5-25), con 26 punti di Adolfo Berdun e la difesa soffocante messa in campo da Geninazzi e Raourahi.
“Come da pronostico, l’impatto non è stato per nulla facile, soprattutto nel primo quarto dove abbiamo avuto percentuali al tiro pessime – ha ammesso il coach della UnipolSai Marco Bergna -. Ci siamo ripresi lentamente, grazie a una grande difesa che ha tenuto il Santa Lucia quasi sempre a distanza di sicurezza di una decina di punti. Tutte le volte che abbiamo provato l’allungo, almeno in un paio di occasioni, siamo stati penalizzati da nostre ingenuità che hanno permesso ai padroni di casa di rientrare e di tornare pericolosi alle nostre spalle. Il gruppo come già altre volte ha fatto la differenza: abbiamo lottato fino alla fine, sulla distanza siamo usciti con un allungo decisivo nell’ultimo quarto e abbiamo dimostrato finalmente il nostro reale valore. Ora sappiamo che l’atteggiamento da avere non può essere quello visto in avvio, contro certe squadre bisogna avere la capacità di non concedere nulla dal primo minuto. Altrimenti potremmo pagarla cara. In ogni caso ora pensiamo alla cosa positiva: primo foglio rosa della stagione, andiamo avanti così”.
Primo quarto da polveri bagnate sui legni della Fondazione Santa Lucia: la classicissima del campionato italiano di Serie A FIPIC soffre la tensione del debutto e – ambo i fronti – fa vedere tanta confusione e pochissimo basket per oltre la metà del primo quarto di gioco. Dopo la prima retina di Adolfo Berdun, il silenzio più totale: bisogna aspettare il minuto 5.48 per vedere il secondo canestro, in un silenzio che pare surreale. La voce dei padroni di casa si fa sentire con Daniele Beltrame a 4.58 dal via (4-2). Coach Bergna rimescola le carte: fuori Berdun per Jacopo Geninazzi, lo sprint biancoblù porta la firma di Giulio Maria Papi che fa un 6-0 e spinge avanti la UnipolSai. Santorelli sulla sirena sigilla il risultato del primo quarto: 14-7 per Cantù.
La reazione del Santa Lucia nel secondo periodo vede protagonista Cristian Fares che rimette i gialloblù in corsa con un break di 4-0 (11-16 a 8’50’ di gioco). La UnipolSai fa fatica a imporre il suo gioco, mentre i padroni di casa – con la bandiera Matteo Cavagnini e Beltrame – accorciano ancora di più le distanze portandosi sul 16-18. Si fa fatica (come sempre) su questo campo. Dopo il fallo tecnico rimediato dal capitano romano, Berdun si mangia un canestro facile in contropiede, poi rimedia e raddoppia grazie all’assist prima di Papi e poi di De Maggi (16-23 a 1’25’’). È proprio il numero 26 della UnipolSai a fare la voce grossa in area: implacabile a rimbalzo, consegna nelle mani di Geninazzi due palloni trasformati immediatamente in contropiedi dell’italoargentino. Le squadre vanno a riposo sul 29-17 per i canturini.
Riparte l’inseguimento: il Santa Lucia non si arrende facilmente. Stupenengo sale in cabina di regia e con pazienza prova a ricucire, affiancato da Fares. I due capitolini mettono pressione alla UnipolSai e portano Roma sul 31-35. Sul fronte biancoblù l’offensiva di questo terzo periodo è unicamente nelle mani del numero 14 biancoblù, a quota 21 punti personali. Papi trova il canestro del 39-31, poi la scena diventa tutta romana: Fares, Pennino lasciato solo e Cavagnini dalla sua piastrella preferita si rifanno sotto (36-39). Il terzo quarto finisce 41-36 per la UnipolSai, con tutto ancora in palio.
Francesco Santorelli trova il suo spazio nel pitturato con due canestri da sotto che danno gas ai biancoblù (45-38). La scia positiva della UnipolSai viene alimentata da Berdun e Raourahi in contropiede per il 51-38 che costringe coach Castellucci a chiamare time-out. Raourahi fa il leone, si guadagna a morsi un pallone che consegna nelle mani di Papi e poi si prende la scena con una volata solitaria che sigla il 55-38 (+12). Ancora Santorelli che per due volte si fa strada tra i titani dell’area per il 59-38, poi il fallo tecnico al Santa Lucia viene trasformato nel 60-38 per la UnipolSai, massimo vantaggio del match, quando mancano 2’39’’. Con questa pietra che pesa 17 punti pesantissimi, la partita si chiude praticamente. Il resto è pura amministrazione: il match va spegnandosi e, con Geninazzi e Santorelli trova la sua conclusione, la palla viene posata a terra, il tabellone dice 41-66 per i Campioni d’Italia.