In casa Latina Basket è tempo di bilanci come del resto in ogni società che investe così tante risorse nel settore giovanile a questo punto dell’anno, con la disputa in corso o con la fine dei tornei nazionali giovanili. Tutto il movimento nerazzurro è andato bene ma sotto le luci dei riflettori è finita, in particolar modo, la stagione molto importante del team U18M Eccellenza nonostante si siano avute delle difficoltà che non hanno però minato lo spirito dei ragazzi guidati da coach Fabio Lico, fresco d’incarico nel settembre 2017.
Ecco il riassunto dei suoi punti di vista e di come ha vissuto questa positiva stagione da poco chiusasi:
E’ stato il tuo primo anno in casa Latina Basket Fabio Lico, come ti sei trovato con la società in generale e con lo staff tecnico che ti ha affiancato in questa avventura?
«Sono arrivato alla corte del Presidente Lucio Benacquista a metà settembre con le squadre che già si allenavano da un paio di settimane. Mi è stato chiesto di inserirmi in due situazioni completamente diverse, seguire l’Under 13 nel passaggio dal minibasket al settore giovanile insieme a Jacopo Caldarozzi e di co-allenare il gruppo U18/20 d’eccellenza con giocatori coinvolti con la prima squadra. In poche occasioni mi è capitato di lavorare con uno staff così affiatato e per questo ringrazio Giuseppe, Paolo e Marco per aver condiviso ogni aspetto di questa stagione. Determinante è stato anche il rapporto con Franco Gramenzi (coach Serie A2) che ha contribuito in maniera decisiva alla crescita degli Under mettendoli sempre nelle condizioni di poter giocare al meglio nei campionati giovanili».
Fabio, che tipo di squadra hai trovato a inizio stagione e quale è stato il percorso di crescita dei ragazzi sia dal punto individuale che di gruppo?
«Erano ragazzi cresciuti con Massimiliano Briscese che ha tutta la mia stima, abbiamo continuato il suo percorso andando a inserire quei concetti che si avvicinano al mondo dei senior. In questa stagione era l’annata 2000 quella più responsabilizzata e sono veramente contento per come il gruppo abbia reagito alle nuove gerarchie e per come ognuno ha interpretato il proprio ruolo. Penso anche che la società possa ritenersi soddisfatta dei miglioramenti dei ragazzi della Foresteria, l’interazione tra il lavoro della prima squadra con il settore giovanile ha avuto il suo riscontro nelle fasi interregionali dove Jovovic, Ambrosin, Cavallo, Guerra e Hajrovic hanno disputato gare eccellenti».
Il campionato Under 18 Eccellenza non ha smentito le aspettative e si è confermato importante, ma al tempo stesso difficile. L’aver preso parte al girone laziale, confrontandosi con formazioni di altissimo livello come la Stella Azzurra, quanto è stato stimolante per i ragazzi e quanto hanno dovuto faticare per riuscire a concludere la fase di qualificazione in terza posizione?
«Il livello del Lazio è sempre più alto, quest’anno 5 squadre sono tra le prime 24 d’Italia. Devo dire però che siamo sempre stati dentro l’obiettivo di inizio stagione, arrivare alla fase interregionale. Questo ci ha permesso di distribuire responsabilità e minuti facendo crescere tutto il gruppo trovando benefici nella fase interregionale quando sono arrivati gli infortuni. Tra U18 e U20 è stata una stagione molto intensa con tante occasioni per i ragazzi di confrontarsi ad altissimi livelli».
Considerate le difficoltà incontrate soprattutto dal punto di vista degli infortuni, sia nella partefinale della qualificazione, che per tutta la durata dell’interzona, il secondo posto conquistato nella fase interregionale, dopo aver affrontato squadre del calibro di Pistoia, Pesaro e Ferrara, stato ampiamente meritato. Lo spareggio che ne è derivato con Trieste non ha avuto l’esito sperato ed è sfumata l’opportunità di accedere alla Finale Nazionale, quali sono stati, però gli aspetti positivi di questa esperienza?
«Abbiamo fatto un’entusiasmante fase interregionale soprattutto in casa, con prestazioni di alto livello dimostrando tecnica, cuore e carattere da vendere. I ragazzi sono stati anche molto bravi a sopperire all’infortunio di Hajrovic, che ci ha tolto la dimensione interna sia in attacco che in difesa, vincendo con Pesaro e con Pistoia. Allo spareggio siamo arrivati senza Visca e con Guerra e Cavallo con problemi muscolari, abbiamo fatto comunque un’ottima stagione, ma potevamo scrivere la storia, peccato».
Fabio Lico, quali sono i progetti, i programmi e gli obiettivi per il futuro?
«Stiamo finendo questa stagione cercando di mettere le basi per la prossima. Intanto ringrazio la famiglia Benacquista per la possibilità che mi ha dato, a breve ci incontreremo per parlare del prossimo anno».
Donatella Schirra
Ufficio Stampa
Latina Basket