Pistoia, 11 ottobre 2017 – Ottima partenza dei biancorossi di Vincenzo Esposito che, dopo l’affermazione nell’esordio a Capo d’Orlando, hanno conquistato altri due punti nella seconda giornata, al termine di una partita estremamente interessante disputata contro Happy Casa Brindisi.
Bottino pieno e grande entusiasmo al PalaCarrara, dunque, con quella matta voglia di continuare la striscia in trasferta su un campo tradizionalmente ostico, ma comunque alla portata di Pistoia, come quello di Cremona.
L’entusiasmo nel sognare altri due punti in classifica, tuttavia, non può far dimenticare le indicazioni scaturite dal campo nei primi 80 minuti di campionato. Innanzitutto, onestà intellettuale vuole che si scriva chiaramente che Pistoia ha battuto due squadre che meritano rispetto, ma, almeno al momento, non propriamente irresistibili. In terra siciliana si è trovata di fronte una Capo d’Orlando che, a seguito della qualificazione europea contro i russi, ha giocato una partita palesemente al di sotto delle proprie possibilità. Difficile uscire sconfitti, va detto in tutta franchezza, quando gli avversari racimolano un misero 2/20 dalla lunga. La successiva sfida contro la Virtus ha dimostrato – visto il risultato finale – che i siciliani sono ancora alla ricerca di se stessi.
Stesso discoro, pur con sfumature diverse, deve esser fatto per inquadrare la vittoria dei toscani contro Brindisi, ovvero contro una squadra che fatica ad avere continuità di gioco nei 40 minuti, ha schierato un Brian Randle oggettivamente deludente ed ha collezionato un misero 8/21 ai tiri liberi.
Queste appena svolte sono le considerazioni corrette per chi voglia fare da pompiere alla comprensibile eccitazione del tifoso della The Flexx Pistoia. Ovviamente, al di là dei demeriti degli avversari, va sottolineato con forza che i biancorossi hanno svolto il proprio compito davvero egregiamente.
La batteria degli esterni ha confermato le impressioni della pre season, probabilmente era dai tempi dell’Olimpia biancoazzura che non si vedeva tanto talento a Pistoia sul perimetro. In regia, ai momenti di grande ispirazione di Ronald Moore si alternano giocate ragionate e mai banali di un Tommaso Laquintana che davvero ha ben impressionato. Mortifero può essere Tyrus McGee, ma anche Mian – ben 32 minuti in campo e non caso, per il buon Fabio contro Brindisi – è una vera preoccupazione per la difesa avversaria.
Sta crescendo anche Duda Sanadze. Il buon georgiano, palesemente in ritardo di condizione, sembra poter essere il signor utilità, non ha gli effetti speciali ma sa essere efficace nell’attaccare il ferro, quando prende fallo va in lunetta e segna 6/6, appena troverà l’amalgama vero con il resto della squadra sarà un’opzione in più per l’attacco dei toscani.
Il vero punto di domanda di Pistoia, dopo due giornate di campionato, continua ad essere quello che riguarda i lunghi. Anche volendo concedere, infatti, che i centri e le ali forti moderni sono in larga parte brutti da vedere, poco tecnici e con un atletismo esasperato come unico vero punto di forza, anche volendo rassegnarsi all’idea che il sano vecchio asse play-pivot è ormai una rarità assoluta – con buona pace dei cultori di una pallacanestro che non c’è più – se si guardano i primi 80 minuti di Bond, Kennedy e Magro e, quando utilizzato come 4, di Gaspardo, è difficile capire a cosa ci troviamo di fronte.
Se ci limitassimo ai numeri, in verità, sia Bond che Kennedy hanno ben figurato contro Brindisi, 13 punti e 6 rimbalzi per il primo, 9 punti con 10 rimbalzi e 3 falli subiti per il secondo, tuttavia – visti dal vivo – qualche perplessità resta. Il reparto lunghi di Pistoia, insomma, sembra troppo leggero e poco incline alla difesa dura. Ora, se sulla questione difesa – tra l’altro, grande marchio caratteristico delle squadre di Esposito – è lecito attendere qualche giornata per dare giudizi, anche perché Pistoia sembra più pensata per trovare un canestro in più in attacco piuttosto che per negarne uno in difesa. Va detto anche, per onore di cronaca, che contro Brindisi tutto la squadra biancorossa ha subito due grossi black out, il secondo dei quali è coinciso con l’ultimo quarto, quando dal meno 18 gli ospiti sono tornati sul – 5, segnando ben 28 punti negli ultimi dieci minuti, pertanto il discorso sulla consistenza difensiva può essere rimandato di qualche giornate e dovrà investire tutta la squadra.
Sulla fisicità dei lunghi, invece, la questione è attuale, anche perché non va dimenticato che, nella costruzione stiva del roster, ha pesato l’infortunio ed il taglio di Olek Czyz, che probabilmente sarebbe stato il patner ideale di Kennedy. L’impressione, insomma, è che finora sotto canestro Pistoia abbia patito poco perché si è confrontata con avversari non irresistibili, ma sia destinata ad avere qualche problema contro altre squadre, di maggior peso. Staremo a vedere.
Luca Cipriani
@Lucacipriani1