Matteo, classe 2000, altro promettente atleta del vivaio nerazzurro della Latina Basket, è nato a Roma, gioca nel ruolo di ala piccola e ci racconta di come la pallacanestro sia entrata a far parte della sua vita, delle sue ambizioni, del rapporto con i suoi compagni di squadra, ma anche delle difficoltà e dei sacrifici che comporta vivere da atleta.
Quali sono le motivazioni iniziali che ti hanno spinto ad avvicinarti alla pallacanestro?
«Ho iniziato a giocare a basket perché un mio amico, durante il periodo in cui frequentavo la scuola elementare, mi ha chiesto se volevo provare e dopo una settimana di prova non ho più smesso».
Matteo persona e Matteo giocatore si somigliano caratterialmente?
«Ritengo che siano davvero molto simili in tutto e per tutto».
Come è stata la tua esperienza nella foresteria nerazzurra durante la scorsa stagione? E come immagini quella appena iniziata?
«È un esperienza che fa crescere come persona, oltre che come giocatore. Mi sono divertito tantissimo e i miei compagni sono fantastici. Spero di trovarmi bene anche quest’anno».
E sul parquet? Quali sono gli aspetti in particolare che ti hanno trasmesso energia e cosa vorresti migliorare per il futuro?
«Sono molto emozionato per l’esperienza con la squadra di Serie A2 iniziata l’anno scorso. Vrrei far bene e crescere come giocatore sotto ogni aspetto in campo e magari togliermi qualche soddisfazione con il gruppo Under 18».
Quanto è importante il lavoro in palestra e quante soddisfazioni nascono dai tanti sacrifici?
«Prima di affrontare le sfide in campo, ovviamente bisogna dare tutto in palestra, diversamente sarebbe impossibile sostenere i ritmi di una gara. È necessario lavorare sempre duramente e con grande impegno, non ci sono alternative se si desidera crescere e migliorare».
Che rapporto hai instaurato con i compagni di squadra e con lo staff tecnico?
«Mi sono inserito subito nel gruppo. I miei compagni sono tutti molto simpatici e anche con gli allenatori e lo staff tecnico ho un buon rapporto. Sono tutti sempre disponibili per qualsiasi cosa e non ho avuto problemi ad ambientarmi».
Quanto incide la sinergia del gruppo in un contesto come quello della foresteria?
«In foresteria ci dobbiamo aiutare l’un l’altro e devo dire che siamo stati molto bravi in questo già dalla passata stagione l’anno scorso proprio come se fossimo una famiglia».
Qual è il ricordo più bello condiviso con tutti gli altri ragazzi che vivono in foresteria?
«Di ricordi ce ne sono molti, non saprei sceglierne uno».
Quali sono le tue sensazioni quando ti alleni con la prima squadra? Quanto è importante per la tua crescita condividere alcuni allenamenti con atleti professionisti?
«Giocare con la prima squadra aiuta a crescere dal punto di vista tecnico e tattico, ma anche fisico. Ovviamente i contatti con i giocatori professionisti sono più duri, e per noi ragazzi è un grande aiuto e fonte di crescita per tutti gli aspetti».
Obiettivi, desideri, sogni per il futuro?
«Il mio obbiettivo è giocare sempre a basket al più alto livello cui potrò arrivare e spero anche di giocare il maggior tempo possibile».
Ringraziamo Matteo Cavallo per la disponibilità e gli facciamo un grande “in bocca al lupo” per il futuro.
Donatella Schirra
Ufficio Stampa
Latina Basket