Che questo sia il momento della Virtus Bologna lo si era intuito già da un po’ di tempo. D’altronde non ti siedi al primo posto in classifica con due partite da recuperare per caso. Ma se la vittoria nel Derby di venerdì era arrivata, per certi versi, in maniera misteriosa, il successo di questa sera sul campo di Piacenza ha avuto del miracoloso. E si che la gara ha ricalcato per tanti versi il big match dell’Epifania: Virtus che arriva lanciatissima (il libro recitava nove vittorie consecutive e l’entusiasmo per la vittoria con la Fortitudo era ancora vivissimo), in un derby (massì), contro una squadra di valore sicuro ma azzoppata dai problemi fisici (fuori Jones e Formenti, Rossato in campo lontano dal 100%).
E via con un primo quarto da incubo e percentuali artiche (1/10 da tre punti per cominciare, 13/36 alla fine), a contenere un’Assigeco non certo ispirata di suo dell’altra parte. Poi sempre sotto, a fare elastico nell’andare sotto di 8/9/10 punti e poi recuperare, con i canestri di Spissu (ancora in forma come tre giorni fa: 22 punti, 6 rimbalzi, 4 assists, 29 di valutazione) e il risveglio di un Kenny Lawson tanto dormiente nei primi 20’ quanto dominante nei secondi (31+8 alla fine, 26 punti tra ripresa e supplementare). Una, due, tre volte. Fino alla tripla di Raspino (ottima la sua partita con 21 punti e 9/16 al tiro) a inchiodare sul tabellone il +3 Piacenza a meno di 120” dal termine. Segna Rosselli, due liberi di Hasbrouck. Sempre +3 Assigeco a 20” dalla fine. Gli occhi ovviamente sono tutti sull’eroe della stracittadina, Michael Umeh, che fin lì ha giocato forse la sua peggior partita in stagione: 3 punti con tanti errori, francobollato dalla difesa piacentina. Rimessa laterale Virtus. Rossato si impiastra su un blocco. Umeh esce con spazio. Non importa neanche guardarlo il tiro. 79 pari e tutti al prolungamento. Dove semplicemente non c’è storia, anche perché Bologna battezza i cinque minuti extra con un 5/5 dall’arco (due Umeh, una a testa Spissu, Lawson e Spizzichini) che chiude i conti rapidamente.
Decima vittoria in fila per la Segafredo, che ancora una volta ha trovato quelle energie mentali extra per ovviare a una chiara assenza di freschezza nelle gambe, logica, prevedibile e prevista dopo gli sforzi della Befana. Partita vinta con la stessa ricetta del Derby. Calma e esecuzione anche nelle situazioni più difficili, sapendo che, rimanendo a contatto con gli avversari, la chance per vincerla sarebbe arrivata. E così è stato. Anche perché Piacenza, che ha giocato una partita da applausi considerate le condizioni in cui si trovava, qualcosa ha dovuto concedere per forza. Lo ha fatto solo su quell’ultima azione (e a rimbalzo per la verità, 43-31 Virtus, 11 offensivi), concedendo quel metro che, in questo momento, in un finale di partita, a Umeh non puoi concedere. Il break nel supplementare poi è stato quasi inevitabile e ha reso la punizione finale assolutamente eccessiva.
Come detto decisivi Spissu e Lawson per Bologna. Umeh si è acceso nel finale timbrando 10 punti negli ultimi 5’15”, Rosselli è stato il solito mister utilità (10, 7 rimbalzi, 6 assists, 3 recuperi), ma la nota di merito stasera va a un Gabriele Spizzichini alla miglior partita stagionale, che ha dato un contributo vitale a una squadra a lungo boccheggiante e in confusione in attacco (20 palle perse per una squadra che di solito ne perde pochissime). Difesa e energia come sempre, ma stasera in più ci sono stati 18 punti preziosissimi, nonostante un polso destro che ancora non sta bene come vorrebbe. Bologna ora, finalmente, potrà riposare fino a domenica, quando alla Unipol Arena arriverà Imola. Tempo che servirà per lavorare in palestra e cercare di recuperare il contributo dei giovani che in questo inizio di 2017 hanno mostrato qualche, comprensibile, segnale di calo. Anche stasera solo due punti complessivi per il quartetto Oxilia, Penna, Petrovic, Pajola.
Davvero un peccato per Piacenza, che ha fatto una partita eccellente, ovviando alle proprie mancanze a livello di organico con una partita di energia, pressione continua sugli avversari, trovando una serata da career high di Luca Infante (24 punti, 5 rimbalzi, 4 assists), un solidissimo Tommaso Raspino e Kenny Hasbrouck che ha fatto tutto quello che ha potuto per cercare di non far sentire troppo la mancanza di Bobby Jones: 21 punti, 7 rimbalzi, 11 assist, 37 di valutazione e anche tanta difesa sullo stesso Umeh. Sembrava fatta, ma è arrivata una beffa davvero terribile all’alba di un tour di partite in cui l’Assigeco dovrà cercare di fare quanto più possibile bottino: nelle prossime cinque settimane, infatti, la squadra di Andreazza affronterà tutta la parte bassa della classifica sotto forma di gare casalinghe con Verona e Recanati e di trasferte a Udine, Forlì e Jesi. Vincere quante più partite possibile sarà fondamentale per affrontare al meglio il finale terribile di regular season. Certo, cominciare oggi con due punti di prestigio avrebbe aiutato.
UCC ASSIGECO PIACENZA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 83-98 (D.T.S.)
PARZIALI: 13-11; 22-22; 24-23; 20-23; 4-19.
PROGRESSIONE: 13-11; 35-33; 59-56; 79-79; 83-98.
MVP: Kenny Lawson. Gioca un primo tempo che sembra la prosecuzione, in negativo, del Derby di venerdì. Poi Rosselli e Spissu lo trovano per un paio di schiacciata. Mette un tripla. E non si ferma più. Ne fa 31 e tampona i sonnellini difensivi su Infante.
WVP: Francesco De Nicolao. Partita da incubo per lui. Non ne imbrocca una. A secco dal campo, sfiora la doppia cifra di palle perse. Travolto dai pari ruolo avversari.
Nicolò Fiumi