Parigi (FRA), 28 novembre 2024 – Deja vu, la partita di questa non può che essere definita come l’ennesimo, amaro, sconfortante deja vu di questa campagna europea virtussina 2024-25.
Gli elementi ci sono tutti, dalla buona partenza ai periodi di stiticità offensiva; dal break spezza gambe alla rimonta incompiuta il tutto condito dalla certezza che con pochi interventi mirati, a correzione di un mercato gravemente insufficiente, questa squadra potrebbe essere competitiva, ma come già scritto dal nostro direttore, in questo momento la situazione societaria in casa Virtus Bologna è sicuramente più problematica di quella della squadra.
Parliamo un pò di campo, che forse è meglio.
Partenza al fulmicotone felsinea, con un Will Clyburn finalmente all’altezza che con un primo quarto spaziale porta gli ospiti sul +9. Ma a questo punto con l’uscita di Cordinier per 2 falli e l’ingresso di un Hackett improponibile Parigi si rialza e grazie a Maodo Lo riesce a contenere lo svantaggio a sole 3 lunghezze.
Il secondo parziale è offensivamente un pianto da soli 14 punti per la Segafredo Virtus Bologna, mentre per i francesi è sempre l’ex milanese a trascinare i compagni in contumacia di TJ Short fino a quel momento abbastanza silente.
Andate al riposo lungo con 6 lunghezze di vantaggio le due squadre si sono date battaglia a forza di parziali e contro parziali, con Parigi imprecisa nelle esecuzioni offensive e Bologna che per 3 volte ha la palla per l’aggancio, o addirittura il sorpasso, ma la spreca malamente.
Crollata fino a -14 a 6’37” dal termine a causa di errori banali e la solita imprecisioni ai tiri liberi, la Virtus Bologna ha ancora la forza per riavvicinarsi e, con un parziale di 0-10, si trova per l’ennesima volta in un finale punto a punto. Ma 3 punti di TJ Short allontanano ancora i francesi e, nonostante la bomba di un Belinelli fin lì deleterio, il tiro libero libero di Ward porta a +3 i transalpini che tirano un sospiro di sollievo sulla bomba tentata di Clyburn.
Come dicevamo: deja vu. E’ brutto ripetersi, ma difficilmente una squadra sportiva funziona se in società non ci sono le idee chiare, ed in questo momento le idee in Via dell’Arcoveggio sotto tutto fuorché limpide. Che manchi un lungo mobile lo diciamo da tempo, e la solita partita difensiva di Kevarrius Hayes ne ha esaltato la mancanza; che l’acquisto di un giocatore all’esordio in Eurolega come Grazulis fosse una scommessa lo si è sempre saputo, ma se oltretutto lo ingaggi da infortunato c’è del masochismo, oltre che dell’alea.
Vogliamo parlare di Tucker che dimostra, per l’ennesima volta, dei limiti di concentrazione insormontabili, come già palesato lo scorso anno? Preso per darsi il cambio con il Cordinier spaziale di questa stagione il suo rendimento obbliga coach Banchi a schierare quintetti curiosi utilizzando i grandi vecchi Belinelli ed Hackett che mai come ieri hanno palesato di subire l’ingiuria degli anni, come canterebbe Francesco Guccini.
Per i bianconeri c’è da sperare di non incontrare più ex milanesi per un pò, perché se da Napier ti puoi aspettare canestri decisivi, anche forzati, da Grant e Lo un po’ meno, ma è il simbolo della stagione europea virtussina, come dimostra in modo eclatante la bomba di Ouattara…
Il Paris Basket non può che definirsi la più grande sorpresa di questa stagione europea. Con un record di 9-3 ha sovvertito tutti i pronostici della vigilia, imponendo un platoon system che a metà primo quarto vedeva impiegati già 11 giocatori.
Tutti parlano del loro attacco, quasi frenetico, gestito dal folletto T.J. Short, ma quello che a me ha impressionato è stata la difesa: tutti giocatori mobili con fisicità pronunciata, pronti a flottare con velocità e costrutto e con Hayes pronto a chiudere ogni varco, anche ieri tre stoppate per l’ex canturino.
Il lavoro della società, con soli 6 anni di vita, mostra una costanza ed una programmazione ad alto livello, non per niente è in mano a personaggi ex NBA, e la gestione tecnica fa di Tiago Splitter il maggior candidato a Coach of the Year per questa stagione.
Ultima, solita, amara considerazione sui tre fischietti: il migliore è stato Lottermoser e direi che basterebbe questo per commentare la direzione di gara. Del fischietto ucraino Ryzhiyk non parlo per non rischiare querele, basti pensare al tecnico fischiato a Banchi a fine secondo quarto, ma chi mi ha veramente impressionato è stato Alberto Baena. Segnatevi questo nome, è il perfetto virgulto lamonichiano, frutto della grande gestione arbitrale degli ultimi anni, ne sentirete presto parlare.
Highlights
Sala Stampa
Luca Banchi:
“Ottima partenza, poi loro sono tornati, come ci aspettavamo. Nel secondo quarto c’è stato un diverso livello di intensità, e loro hanno preso un vantaggio, perché noi abbiamo perso la nostra ispirazione iniziale. E’ difficile tenere lo stesso livello di intensità per 40’, abbiamo risposto con uno sforzo eccellente, ma nel finale – dopo un intenso ultimo quarto contro una squadra di grande talento – abbiamo fatto errori, anche dopo errori di chiamata arbitrale.
Abbiamo perso consistenza in qualche momento, e abbiamo rimpianti per i rimbalzi, per piccoli dettagli come i tiri liberi. Ma ancora dobbiamo restare fiduciosi e credere in noi stessi. Abbiamo provato ancora una volta che possiamo invertire la tendenza di questa stagione.
Le review? Fanno parte del gioco, entrambi gli allenatori le usano, se hai la possibilità di usare la tecnologia è giusto farlo. Poi è vero, ci sono tante interruzioni nel gioco e per i tifosi non è bello, se ne può parlare.
Il calendario? E’ duro per tutti. La lega francese è molto competitiva, come la nostra. Parigi sta vivendo su una nuvola, tutto va bene, hanno grande fiducia. La stagione è lunga, ma ad oggi sono una squadra molto pericolosa da affrontare. Non bisogna perdere troppo tempo a festeggiare vittorie o rimpiangere sconfitte, noi purtroppo stiamo parlando di sconfitte. Un anno fa noi stavamo vivendo più o meno la stessa situazione di Parigi, ed è un bel ricordo. Ma ora dobbiamo provare di essere in grado di reagire alle avversità.”
Paris Basketball vs Virtus Segafredo Bologna 81-78
Parziali: 21-24; 23-14; 25-23; 12-17
Pagelle
#0 TJ Short 7,5: è il motore della squadra, è la “mente” ed il carburante, mette i canestri decisivi, ogni anno scala un gradino e sembra non patire mai il salto.
#1 Collin Malcom 7: è uno di quei giocatori indispensabili in tutte le squadre, silenzioso, attento, prende rimbalzi, mette un canestro pesantissimo e si integra perfettamente nel meccanismo francese.
#2 Nadir Hifi 7: è il mio giocatore preferito? No, ma in questo meccanismo si integra perfettamente e soluzioni che con qualunque altro allenatore costerebbero la panchina immediata qui sono ben accette e quasi richieste, energia pura, non raziocinio.
#3 Tyson Ward 7: fisico, dinamico e attento, non precisissimo, ma prende 9 rimbalzi e difende come un ossesso.
#4 Leopold Cavaliere 6+: 8 minuti di concretezza, viene dalla panchina, fa della legna e tanto basta.
#5 Bandja Sy 6+: altro fisico atletico da inserire nella sarabanda francese, corre, salta e difende, adatto.
#8 Leon Kratzer 6+: un boscaiolo prestato alla pallacanestro, nella migliore accezione del termine, con difesa e rimbalzi si integra perfettamente.
#12 Maodo Lo 7,5: non ha gli sprazzi di Short, ma nel primo tempo è lui con le sue bombe che tiene la barca francese in linea di galleggiamento.
#12 Kevarrius Hayes 7+: l’epitome del moderno rim protector. Ha piedi velocissimi e chiude ogni varco, piazza anche tre stoppate ed una delle chiavi della stagione parigina.
#18 Enzo Shahrvin n.e.
#20 Mikael Jantunen 6,5: l’ex Treviso è un’altra tessera che si incastra perfettamente nel puzzle francese, funzionalissimo.
#24 Yakuba Ouattara 6: non è sicuramente un fine dicitore, è un altro corpaccione da inserire nella squadra di atleti parigini, ma quando entra la sua bomba c’è il segnale che per la Virtus sarà una serata impossibile.
#3 Marco Belinelli 5: non è il Beli della scorsa stagione, sbaglia una paio di tiri che normalmente mette ad occhi chiusi e perde un pallone sanguinosissimo nel momento della prima rimonta virtussina.
#6 Alessandro Pajola 5,5: meno scintillante rispetto alle ultime uscite, non basta solamente mordere, ha il pregio di mettere una bomba pesantissima dall’angolo.
#8 Will Clyburn 8: un primo tempo da Will MVP di Final 4, nel secondo cala un po’ e non viene sicuramente protetto dalla terna arbitrale, 0 tiri liberi per lui, mette la bomba del -2, fosse stato sempre questo la casella win della Virtus sarebbe ben più pingue.
#21 Tornike Shengelia 5,5: un vecchio film recitava: non si uccidono così neanche i cavalli. Dopo il super utilizzo in Eurolega e la doppia fatica con la nazionale georgiana arriva sulla Senna con le energie al lumicino. Perde tre palloni quasi consecutivi poi si riprende e nel finale ha l’esperienza di non protestare per un fallo non fischiatogli che sarebbe stato sanzionato anche nel calcio fiorentino.
#23 Daniel Hackett 4: mi piange il cuore dirlo, ma in questo momento non può giocare a questi livelli, viene saltato dopo un palleggio da chiunque, in attacco non incide e si vede che è in difficoltà.
#24 Andrejs Grazulis 6: parte in quintetto per vedere cosa può dare, segna anche un bel canestro, poi nulla da segnalare, ma almeno, finalmente, si è visto.
#30 Matt Morgan 5: brutto voto, ma non è una bocciatura, sbaglia i suoi tiri, e questo ci può stare, non ci sta lo 0/2 ai liberi nel momento della rimonta, e pesano tantissimo, però a me non è dispiaciuto.
#33 Achille Polonara 5: poco incisivo rispetto al solito, non segna e sembra addirittura timido.
#35 Mouhamet Rassoui Diouf 6: si conferma all’altezza del compito e non è poco, ma quel 0/4 ai liberi nel secondo tempo pesa troppo per meritarsi un voto più alto, peccato.
#41 Ante Zizic 6,5: inizio difficoltoso, ma ha la forza di riprendersi, soprattutto nel terzo quarto. Bravo a non lasciarsi andare dopo le brutte prestazioni di inizio anno, non è il centro ideale per il basket moderno, ma può tornare sempre utile, bravo.
#59 Rajon Tucker 3: non so più cosa dire. Entra per il terzo fallo di Cordinier e pensa bene in 2 minuti e mezzo di perdersi l’uomo e fare un palleggio sotto le gambe che raggiunge Crosariol in panchina, magari pensava al prossimo smalto…
#00 Isaia Cordinier 8+: sta diventando sempre di più un’arma totale. Segna, prende 8 rimbalzi e smazza 8 assist, difende e corre. Gli fischiano un terzo fallo che con le mazzate viste in campo non sta né in cielo né in terra.