IL COMMENTO
La Molisana Magnolia Campobasso regala al capoluogo molisano una vittoria che rimarrà impressa nella mente dei tifosi rossoblù per sempre: è la prima volta che una squadra senior di Campobasso (non solo nel basket, ma in ogni sport) è tra le prime quattro d’Italia. Se qualcuno ha dei dubbi su quanto questa serie di quarti di finale sia stata epica, basta pensare che in gara 1 Geas l’ha spuntata dopo due supplementari e in gara 2 è stato beffato da Martina Kacerik con una tripla all’ultimo secondo. Gara 3 è una partita bellissima dal punto di vista difensivo, alla fine Sesto San Giovanni deve arrendersi alla Magnolia in un ambiente splendido, davanti ad un pubblico appassionato e come sempre correttissimo, in un’atmosfera di festa dall’inizio alla fine della partita.
Per quanto riguarda il Geas, possiamo dire che le ragazze di Zanotti hanno giocato una stagione clamorosa, con alti e bassi, raggiungendo il picco della forma in occasione delle final four di Coppa Italia, riuscendo a “sbancare” La Molisana Arena per ben tre volte (oltre a Gara 1, anche in coppa e nella partita di ritorno della regular season), perdendo però proprio nell’occasione più importante, unica volta quest’anno che nei confronti fra queste due squadre abbia vinto quella che ha giocato davanti al pubblico di casa. Stagione comunque buonissima e tantissimi complimenti per essere uscito a testa altissima da un super campionato.
In questa partita, però, le realizzatrici principali sono mancate e soprattutto in tutto il match la squadra lombarda ha avuto il 5% dall’arco dei 6.75, con 1/22, unica tripla che è arrivata da Panzera in un momento peraltro di grande difficoltà. Begic e la numero 14 di Geas sono state le uniche due a giocare ai soliti livelli, difendendo bene ed attaccando altrettanto bene. Le altre, oltre ad aver sparato praticamente a salve, non hanno avuto la giusta lucidità per portare a casa la partita e cercare soluzioni alternative intestardendosi a tirare da tre anche in presenza – come detto – di percentuali davvero scarse.
Per quanto riguarda Campobasso, un traguardo storico che va ad aggiungere nel libro della stagione 2023/2024 un’altra partita giocata splendidamente dal punto di vista difensivo. Ed è qui che possiamo parlare tranquillamente di Que Morrison, giocatrice super per l’appunto, in difesa ma in questa gara 3, soprattutto all’inizio, letale anche in attacco. Se mettesse su un tiro da tre minimamente affidabile, potrebbe ambire ad essere una delle top player di questo campionato.
Anche in gara 3 tutti si aspettavano Blanca Quinonez, questa volta ben “ingabbiata” dalla marcatura strettissima di Panzera e da una difesa Geas che si adegua su di lei non appena prende la palla, negandole gli uno contro uno che tanto male hanno fatto al quintetto milanese nelle prime due partite della serie. Ma Blanca la sua “zampata” la dà lo stesso… e che zampata: con Sesto in risalita fino a -2 e con il suo score personale ancora a quota zero, l’ecuadoriana – non ancora maggiorenne, è sempre bene ricordarlo – piazza una tripla “spaccagambe” che, seguita da un canestro di Kunaiyi, apre il break che il Geas non riuscirà più a ricucire e spiana la strada della semifinale per la Magnolia.
Tornando alla difesa, la chiave sono le perfette rotazioni delle giocatrici campobassane dopo i raddoppi su Moore nel momento in cui la pivot americana riceve la palla sotto canestro: non riuscendo a tirare se non in pochissime occasioni, la numero 2 ospite è costretta quasi sempre a scaricare fuori, dove però le tiratrici sono messe in seria difficoltà dai close out di tutte e cinque le campobassane, con l’1/22 da tre geassino che è figlio anche e soprattutto di questi close out. Voglia, massima concentrazione per tutti i 40 minuti e prontezza di riflessi nella propria metà campo sono gli ingredienti di questa serata magica per le ragazze di Mimmo Sabatelli.
Entrambe le squadre avrebbero meritato la semifinale, ma gara 3 esiste per un motivo, e quindi passa Campobasso che affronterà Venezia. Impegno sicuramente proibitivo contro la prima della regular season, che però quest’anno ha già perso a La Molisana Arena. Mente libera e – come detto dai coach Sabatelli ed Altobelli in sala stampa – voglia di divertirsi saranno gli ingredienti di quello che per questa Magnolia potrebbe essere l’inizio di un altro sogno.
IL TABELLINO: Magnolia Campobasso 51 – 41 Geas Sesto San Giovanni
LE PAGELLE
KUNAIYI Pallas 6,5: Non in forma in attacco come in altre serate, ma in difesa è veramente super, chiudendo benissimo i varchi (aiutata alla grande dai raddoppi delle compagne) in post basso e facendo faticare tanto in attacco Moore. Si fa molto sentire, come sempre, a rimbalzo.
KACERIK Martina 7: Un “mastino”, come al solito, in difesa, segna la sua consueta tripla di giornata, in questo periodo sta giocando sicuramente le sue migliori partite in maglia Magnolia nei due anni di permanenza a Campobasso
TRIMBOLI Stefania 6,5: La “velocità” con la quale coach Sabatelli la rimette in campo quando le concede minuti di riposo è l’emblema della sua importanza nel gioco della Magnolia. Freddissima nel finale a mettere dentro i tiri liberi della staffa.
QUINONEZ Blanca 6,5: La difesa geassina è chiaramente adeguata su di lei, a volte forza qualcosa ma la tripla che spezza in due la partita è da veterana del parquet, non certo da una diciassettenne. Ha tutto il tempo di imparare ad attaccare anche quando le attenzioni delle difese sono tutte su di lei.
DEDIC Nina 6,5: Dà una cospicua mano in difesa contro la connazionale Begic, che dopo l’ottimo inizio viene fortemente limitata, nel complesso non brilla in attacco come in altre occasioni, ma mette due triple importantissime nel terzo quarto, dando ossigeno alla sua squadra che in quel momento aveva le polveri bagnate.
MORRISON Que 7,5: L’MVP della partita: difesa magistrale come al solito, ma questa volta trova ottime azioni offensive e tanti punti realizzati rispetto ai suoi standard. Basta leggere le percentuali per capire che la voglia di vincere di questa giocatrice oggi è stata molto molto alta.
MISTINOVA Miroslava 7: Anche lei molto “sul pezzo”, alterna buone penetrazioni al suo classico tiro da fuori. Se solo trovasse maggiore continuità all’interno di una partita…
Narviciute, Giacchetti, Trozzola: SV
DOTTO Caterina 5: Gara 1 era irripetibile e la prima a saperlo immaginiamo fosse lei stessa. In gara 3 gioca però nettamente al di sotto dei suoi standard, come molte sue compagne.
MOORE Tinara 5: Chiusa benissimo sotto canestro da Kunaiyi e dai raddoppi delle giocatrici avversarie, con le compagne “in panne” sul perimetro ha spazio ridottissimo in attacco e soffre per tutto il match. Sicuramente meglio in difesa
CONTI Gina 4: Non è la giocatrice brillante che abbiamo visto in almeno tre delle altre cinque volte in cui Magnolia e Geas si sono affrontate. Sarà per il problema fisico che ha subito ormai diverse settimane fa o per altri motivi, non lo sappiamo. Ma a coach Zanotti sarebbe servita ben altra Gina Conti per andare in semifinale.
BEGIC Ana-Marija 7: Molto bene in attacco, soprattutto ad inizio partita. Nel prosieguo anche lei si perde un po’, soffrendo la grande difesa della Magnolia. Nel complesso, tuttavia, una prestazione più che discreta.
WADOUX Zoé 4: Male, anzi malissimo: palle perse, triple sbagliate, difesa non perfetta. Un pesce fuor d’acqua.
TRUCCO Valeria 4,5: Male anche lei, ma rispetto a Wadoux si fa sentire un po’ di più, soprattutto a rimbalzo d’attacco. Non si può concedere una penetrazione a Mistinova col primo passo restando alta sulle gambe. Conosciamo tutti il suo grande potenziale, che però in questa serie non si è mai visto.
PANZERA Ilaria 7: Monumentale in difesa su Blanca Quinonez, tira col 60% da due e (pur facendo solo 1/8) mette l’unica tripla della sua squadra in tutta la partita, oltre al canestro che riaccende le speranze sestesi col -2.
GWATHMEY Jazmon 5: Ingabbiata dalla difesa campobassana come in gara 2, non sa trovare le contromisure. Poteva essere la dominatrice della serie, si è fatta sentire solo in gara 1.
Arturi, Tava: N.E.
LE PAROLE DEI PROTAGONISTI
Si ringrazia Maurizio Silla per materiale fotografico.
Dario Salvatorelli
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