Ragusa, 28/04/2024 – Sarà la bella a decidere chi tra la Passalacqua Ragusa e la Virtus Segafredo Bologna sfiderà le campionesse in carica del Famila Wuber Schio nella semifinale playoff scudetto.
Esattamente come quella tra l’Allianz Geas Sesto San Giovanni e la Molisana Magnolia Campobasso, anche la sfida tra le bolognesi e le ragusane rimane un tabù per la squadra ospitante (0 vittorie interne tra regular season, coppa Italia e playoff scudetto).
Ci si aspettava, dopo gara 1, la reazione e questo tipo di prestazione da parte della squadra di coach Pierre Vincent. Che tirasse brutta aria per le padrone di casa si era capito già dopo due minuti con coach Lino Lardo, sullo 0-6, costretto a chiamare timeout (prenotato, e poi annullato, addirittura nell’azione precedente). Si sapeva fin da principio che, presumibilmente, la Virtus Segafredo Bologna, da grande difesa, non avrebbe concesso altri 77 punti alle avversarie e si sapeva pure che c’era pressione su ambo le squadre (una a rischio eliminazione e l’altra con l’ambizione di completare l’opera e chiudere la serie).
È stata proprio la fisicità, la chiusura degli spazi da parte delle bianconere, nei modi e nei tempi giusti, ad annullare per tutto il primo periodo (e non solo) l’attacco ragusano che, se non fosse stato per due triple di Ivana Jakubcova, non avrebbe praticamente realizzato.
Nel secondo periodo c’è stata una reazione, più di nervi, delle padrone di casa. Per la legge del contrappasso dantesco, gli ultimi tre minuti del primo tempo (a Bologna fu un 17-0 interno) sono stati i più prolifici per la squadra ragusana, che ha chiuso su un incoraggiante -8 all’intervallo lungo.
Il terzo quarto è stato dominato dalle bolognesi (anche in questo caso al contrario di gara 1), che, se possibile, al di là delle buonissime spaziature, dei buonissimi consegnati, del gioco palla dentro-palla fuori, cercavano di correre anche dopo un canestro subìto. Il margine si è espanso, fino al -29, nell’ultimo periodo. Gli ultimi minuti sono serviti per dare più fiato a qualche elemento, specie tra le ospiti (le giocatrici, per così dire, “neutrali” hanno avuto più spazio pure contemporaneamente. Neutrali significa sostanzialmente che mantengono, che lasciano le cose più o meno come stanno e non ha un’accezione necessariamente negativa).
Se le due grandi protagoniste siciliane di gara 1, Oderah Chidom e Laura Juskaite, sono un po’ mancate (o sono state annullate dalle avversarie), la squadra di coach Pierre Vincent, che arrivava sempre prima sulle palle vaganti e sui rimbalzi lunghi, ha portato ben cinque giocatrici in doppia cifra, e non due come quattro giorni prima, a partire dalle lunghe titolari.
Mercoledì la Virtus Segafredo Bologna, al di là del trend o della legge dei grandi numeri, partirà piuttosto nettamente favorita, mentre la Passalacqua Ragusa tornerà ad essere abbastanza deresponsabilizzata: avrà poco da perdere.
IL TABELLINO: Passalacqua Ragusa – Virtus Segafredo Bologna 59-81
LE PAGELLE
THOMAS Jasmine 4: non aveva giocato granché bene neanche la prima gara della serie. Probabilmente, vista la perdurante assenza di Laura Spreafico, sta pagando pure l’eccessivo utilizzo e perdendo in lucidità. L’infortunio di Ilaria Milazzo, qualche mese fa, le diede maggiore importanza e ora invece c’è il rovescio della medaglia. È troppo discontinua nell’arco dei 40 minuti.
PASTRELLO Silvia 6: va premiato l’impegno che ci ha messo, come suo solito. “Non mollare mai” è il suo mantra, anche quando la resa non sarebbe sufficiente.
JUSKAITE Laura 4: aveva speso troppo in gara 1 e in questo caso ha fatto oggettivamente male, al di là di qualche sprazzo.
MICCOLI Maria 6,5: è stata una delle migliori in campo tra le siciliane. Sbagliando un solo tiro, è andata in doppia cifra.
CHIDOM Oderah 4: non ha trovato mai il canestro dal campo, 0/6 da 2 punti e 0/1 da 3, e si è pure fatta stoppare un paio di volte da Lauren Cox.
MILAZZO Ilaria 7: sentiva molto la partita tanto da battibeccare all’inizio con qualche avversaria e da protestare con la terna arbitrale. Poi, si è calmata ed è cresciuta. Ha smistato ben 6 assist e ha confermato le solite capacità balistiche, mantenendo l’agonismo che la contraddistingue.
JAKUBCOVA Ivana 7: “o di riffa o di raffa”, ha portato 16 punti alla causa. Che l’abbia fatto più dal perimetro che da sotto importa relativamente. Certo con tutti quei centimetri,vicino il ferro ci si aspetterebbe di più.
DI FINE Josephine 6,5: ha trovato una bella tripla (e non nel finale), cosa non scontata per una ragazza giovane che spesso “scalda la panchina”.
NIKOLIC Matea s.v.
PASA Francesca 6,5: è stata un buon metronomo in campo, senza effetti speciali. Ottimi i 5 assist e, in generale, le buone letture.
DOJKIC Ivana 7,5: ha confermato di essere in un grande momento di forma. Non ha predicato nel deserto, a differenza gara 1.
ZANDALASINI Cecilia 7,5: anche lei, non è stata lasciata sola come quattro giorni prima. I 18 punti sono stati frutto di grande talento.
RUPERT Iliana 8: reduce da una partitaccia, ha mostrato il suo talento. Il 5/7 da due punti è frutto pure dell’ottimo gioco di squadra e delle buone letture delle compagne.
COX Lauren 8: in controtendenza con gara 1, ha annullato Oderah Chidom, stoppandola pure un paio di volte. Innescata dalla compagne, ha trovato con continuità la via del canestro.
PETERS Haley 7: da classica ala tuttofare, entrando dalla panchina, ha fatto tante cose utili, e belle da vedere, in campo.
ORSILI Alessandra 7: è un peperino. Ha catturato 3 rimbalzi offensivi di agilità e di voglia e in attacco ha dato, oltre ai 5 punti, qualche accelerata.
BARBERIS Beatrice 7: 5 punti, senza errori al tiro, e 3 rimbalzi in meno di 7 minuti di utilizzo vanno premiati.
DEL PERO Beatrice s.v.
CONSOLINI Chiara s.v.
ANDRÉ Olbis Futo s.v.
LE VOCI DAL CAMPO (dalla pagina YT di Cristiano Garbin):
Salvatore Lo Magno
edito da Fabiola Jenco