Scafati, 28 aprile 2024 – Questa volta la Dinamo non scherza, è bastata la strigliata del presidente Stefano Sardara, dopo il brutto tonfo casalingo con Varese, per scuotere uno spogliatoio che aveva staccato la spina troppo presto e che è andato in Campania a prendersi una delle poche vittorie esterne dell’anno. Un 74-99 senza storia per i sardi, contro una Givova Scafati che voleva festeggiare al meglio la tranquilla salvezza raggiunta davanti al proprio pubblico, almeno questo era l’intento della società, visto che la squadra non è praticamente scesa sul parquet, addensando nuvole nere sulla testa di coach Boniciolli.
Sassari torna finalmente alla vittoria, dopo le tre brutte sconfitte con Pesaro, Napoli e la sopracitata Varese, che di fatto l’hanno estromessa sul più bello dalla corsa Playoff. Corsa che si è arrestata matematicamente questa sera a causa del contemporaneo successo di Pistoia, l’unica sulla quale potevano ancora far la corsa i sardi.
Post season, perciò, che non vedrà protagonista il Banco di Sardegna per la seconda volta da quando è in LBA, come già l’era successo nella sfortunata stagione 2017-18, coincidenza che anche allora sulla panchina biancoblu sedeva da poche settimane un allenatore proveniente dalla penisola balcanica: il veterano Zare Markovski.
Sei anni fa, come oggi, fu difficile trovare l’amalgama in un roster decisamente più talentuoso di quello di adesso, con gente del calibro di Bamforth, Dyshawn Pierre e degli italiani Polonara e Spissu, che non riuscì a qualificarsi neanche in quell’occasione alle Final Eight di Coppa Italia.
La Dinamo Sassari targata 2023-24 ha avuto decisamente più problemi, a cominciare dalla sfilza di infortuni che l’hanno ridotta all’osso per diverse settimane, impedendo alla squadra di giocare con serenità nei mesi successivi, con la lotta salvezza che si faceva sempre più vicina. In trasferta il Banco si è quasi sempre sfaldato, alla disperata ricerca di quella continuità di risultati che non era presente nel vocabolario di questa squadra.
Stasera tutti erano chiamati a dare un segnale dopo le pesanti dichiarazioni del presidente Sardara, dimostrando quanto meno di avere quell’orgoglio che sette giorni fa sembrava totalmente svanito.
Quel segnale è arrivato contro una Scafati a dir poco leggera di testa, ma i sassaresi hanno avuto il merito di azzannare fin da subito gli avversari, sia in difesa che in attacco, facendo circolare il pallone al meglio con un Brandon Jefferson ritrovato, 14 punti, trovando i tiratori piedi per terra con metri di spazio, come il redivivo Filip Kruslin, 12 punti e 4/4 dall’arco, o un Breein Tyree nuovamente centrato, con 20 punti a referto e il 50% dall’arco con un 6/12.
Sassari ha comandato il gioco dalla palla a due, piazzando un break iniziale di 10-0 che ha messo subito le cose in chiaro. Non è bastato il timido rientro di Scafati per rendere la sfida equilibrata, con il play Jefferson che è salito ufficialmente in cattedra a cavallo dei primi due quarti, firmando un nuovo parziale che ha fatto volare la Dinamo sulla doppia cifra di vantaggio, senza più guardarsi indietro.
Nella ripresa la gara dura appena cinque minuti, con i sardi che ormai hanno preso possesso del pitturato con il duo Diop e Gombauld, rispettivamente 15 e 12 punti, e con Tyree diventato letale dall’arco. Sul +23 al 30° minuto cominciano a scorrere i titoli di coda.
Sassari questa vittoria l’ha fortemente voluta, toccando anche il massimo vantaggio sul +29, e riscoprendosi nuovamente letale al tiro, sia in area piazzando il 55% che dall’arco con un notevole 58%.
Dall’altra parte la Givova Scafati esce con le ossa rotte da una partita che doveva essere un festa, l’ultima in casa dopo una serena salvezza raggiunta. L’atteggiamento rinunciatario dei padroni di casa fin dalla palla a due non è andato giù al presidente Nello Longobardi, che ha tuonato contro la squadra e specialmente lo staff tecnico, tanto da alimentare le voci di un clamoroso esonero di coach Matteo Boniciolli già in questa settimana, prima dell’ultima giornata di campionato.
Una stagione, quella campana, che è passata dai complicati addii di coach Sacripanti e del proprio leader David Logan, il primo forzato dai problemi di salute palesatesi proprio a Sassari nella gara d’andata, mentre il secondo, dopo un misterioso addio ha comunicato subito dopo l’intenzione di appendere le scarpette al chiodo.
Nonostante i tanti intoppi, la guida di coach Boniciolli è stata fondamentale per portare il club verso una serena salvezza, al contrario della passata stagione, nel quale la permanenza in LBA è arrivata solo nelle giornate conclusive.
Stasera in pochi con la canotta blu si sono salvati, con i soli Gerald Robinson, grande ex dell’incontro e autore di 12 punti, e Sek Henry, 19 punti, in grado di tenere a galla una nave che altrimenti sarebbe affondata già nel primo tempo. Molto male i lunghi, da Nunge a Gamble, passando per Pini, incapaci di opporre qualsivoglia resistenza ai lunghi ospiti.
Una brutta sconfitta per la Givova, ininfluente ai fini della propria stagione, ma che rischia di portarsi dietro pesanti conseguenze per quanto riguarda la guida tecnica, blindata nelle settimane passate, e che in vista della prossima stagione sembra essersi irrimediabilmente incrinata.
Scafati e Sassari, due città, due squadre che certamente nel 2024-25 vorranno alzare l’asticella delle proprie ambizioni, dopo un’annata falcidiata dai colpi gobbi della sorte.
Givova Scafati – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 74-99
Parziali: 19-23; 16-26; 17-26; 22-24
Progressione: 19-23; 35-49; 52-75; 74-99
Sala Stampa
Nenad Markovic
Alessandro Giuliani (GM Scafati)
Le Pagelle
Givova Scafati
Gerry Blakes 5: appena 5′ giocati. Non esce neanche male dalla panchina, dando un discreto apporto a rimbalzo, raccogliendo 4 palloni, nonostante non sia il suo lavoro. Dopo una persa viene sostituito da Boniciolli, senza più far rientro per tutta la ripresa.
Alessandro Gentile 5: spalle a canestro ha pochi pari ruolo in grado di contenerlo, come Kruslin che spesso viene spazzato via, ma come al solito non si dimostra un grande trattatore di palla. Quattro brutte perse che pesando e che lo fanno uscire dalla partita, quando ormai partita non ce n’è già più.
Sek Henry 5: 19 punti a referto, ma 17 dei quali nella ripresa, quando ormai la partita si era già trasformata nella partitella del giovedì. Nel primo tempo è più simile ad un telepass, con Tyree e Jefferson che ringraziano per la gentilezza.
Aristide Mouaha 5.5: uno dei pochi a metterci almeno la voglia, ma ormai è troppo tardi per Scafati.
Kruize Pinkins 4: male su tutta la linea. A tratti è irriconoscibile, con alcuni errori assolutamente non da lui. A rimbalzo si fa sentire, con 11 rimbalzi complessivi, ma in attacco tutta la Givova si aspettava di vedere il solito Pinkins e non la sua copia sbiadita, con la testa forse già alle vacanze.
Riccardo Rossato 5.5: nel primo tempo il capitano si allinea al livello, basso, del resto dei compagni. Nella ripresa ha un moto d’orgoglio che lo riscatta parzialmente, mettendo a referto 13 punti, ma predica nel deserto.
Gerald Robinson 6.5: il grande ex di giornata non toppa la gara, almeno lui. Se Scafati non sprofonda nel punteggio lo deve al suo numero 22, che confeziona una doppia doppia da 12 punti e 10 assist. Nella ripresa, con la gara ormai indirizzata inesorabilmente verso la Sardegna anche lui abbassa il ritmo.
Jack Nunge 4: all’andata fu uno dei migliori, con una notevole doppia doppia, stasera uno spettatore non pagante. Sotto le plance è stato maltrattato sia da Diop che da Gombauld, prestazione insufficiente tendente all’indecente per l’americano alla sua prima stagione oltreoceano.
Giovanni Pini 4: male come tutto il reparto lunghi di Scafati. Si fa notare solo per un reverse che esce lungo di un metro, con annessi fischi spazientiti di tutto il palazzo.
Julian Gamble 4: l’ex Virtus Bologna sembra anche lui già in vacanza da diverse settimane e stasera non sembra voler far un’eccezione. Svogliato come la gran parte dei compagni.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 6.5: con l’avvento di coach Markovic sembra aver trovato una nuova centratura. Ordinato come quasi sempre gli capita, è bravo a non strafare e a mettere costantemente in ritmo i compagni, chiudendo con 8 punti e 7 assist.
Kaspar Treier s.v.: messo dentro per una manciata di minuti. Ormai è chiaro che il coach bosniaco non lo vede nelle sue rotazioni e se, come sembra, verrà confermato anche nella prossima stagione, per il lungo estone la gara con Reggio potrebbe essere l’ultima in maglia Dinamo.
Breein Tyree 7.5: dopo appena 20 secondi dalla palla a due la sua gara rischia di essere già finita, assist per la tripla di Kruslin e rientrando in difesa si scaviglia da solo. Dopo la grande paura rientra qualche minuto più tardi, per testare la solidità della caviglia e per Scafati partono i titoli di coda. Aggressivo dall’arco, chiuderà con un 6/12, di fatto chiude la gara già nel terzo periodo. 20 punti e 4 assist per l’MVP della gara.
Filip Kruslin 6.5: sembra il colmo, la gara più inutile della stagione della Dinamo combacia con la migliore del croato al tiro, con un 4/4 dall’arco che grida vendetta, dopo un’annata intera passata a togliere lo smalto di ferri di mezza Europa. Anche in una serata perfetta al tiro, come non gli capitava da oltre 11 mesi e in cui taglia il traguardo dei mille punti in LBA tutti in maglia Sassari, si ritrova gravato dai problemi di falli troppo presto, facendo riaffiorare il solito atavico nervosismo contro la terna arbitrale.
Luca Gandini s.v.: buttato anche lui nella mischia negli ultimi minuti della gara. Da autentico califfo fa in tempo a rubare un pallone e far partire un contropiede.
Ousmane Diop 7: forse quello che ne ha giovato di più della sfuriata di coach e presidente della settimana scorsa. Il capitano della Dinamo è riapparso con un’altra grinta e grande aggressività, specialmente attaccando con costanza nei pick and roll. 15 punti per lui, con 5 rimbalzi e soprattutto 3 rubate.
Stephane Gombauld 7: prestazione chirurgica del francese. In appena 12′ sul parquet piazza 12 punti, 9 rimbalzi, mettendo i lunghi di casa in costante apprensione quando si trova sul pitturato, nonostante i problemi di falli.
Alfonzo McKinnie 6: solita gara fatta da tante ombre e qualche timida luce, come del resto è stata tutta la sua stagione. Quando la gara si trasforma in un allenamento trova la serenità giusta per migliorare le proprie statistiche.
Brandon Jefferson 7.5: il metronomo che era mancato tremendamente nell’ultima debacle contro Varese. Dopo un primo periodo timido, sulla falsariga di domenica scorsa, nel secondo si accende e si mette a spiegare pallacanestro a Robinson e compagni. Incendia la retina da qualsiasi posizione, anche con quel tiro da tre che per lui è stato forse troppo ondivago in questi mesi in Sardegna. La gara, fondamentalmente, la spacca lui già prima dell’intervallo, aggiungendo anche 4 assist alla sua ottima prestazione.
Vasilis Charalampopoulos 6.5: in una stagione in cui la costanza non è mai stato il suo mantra, gioca una gara solidissima. Soprattutto in difesa, facendosi trovare pronto sotto le plance con 8 rimbalzi, e sbloccandosi al tiro nella ripresa, andando in doppia cifra e ritrovando buone percentuali dai 6,75.