Kaunas, 19 marzo 2024 – Nella prima delle due trasferte settimanali la Virtus Bologna non riesce a vendicare la sconfitta dell’andata e nell’ ultimo quarto cede allo Zalgiris di coach Trincheri.
Partita che inizia con gli attacchi che la fanno da padrone la Virtus sembra trovarsi bene, trovando il grande inizio di Dobric e la circolazione di palla, che sembra quella delle serate migliori, mentre lo Zalgiris trova nel centro area la zona molle per attaccare i bolognesi fino all’entrata in campo di Brian Dunston.
In contumacia di un Keenan Evans, subito con due falli, è Edmond Sumner a caricarsi sulle spalle l’attacco lituano mentre in casa virtussina è il miglior Lomazs della stagione a tenere alto il volume dell’attacco bolognese, ben coadiuvato dal solito Abass e Shengelia.
Riparte il match, dopo il riposo lungo, e la Virtus Bologna rivive il solito incubo del terzo quarto subendo un parziale di 16-2 che solo l’enorme cuore di Shengelia ricuce praticamente da solo riportando i bianconeri in parità, fino al 5-0 casalingo che chiude il terzo quarto.
L’ultimo quarto è praticamente un monologo dei padroni di casa che vede solamente Rihards Lomazs a provare una timida resistenza, ma dopo che coach Banchi, sfinito dall’accanimento di Sreten Radovic, prende il secondo tecnico la partita è praticamente finita con la ciliegina sulla torta dell’arbitro croato che fischia anche un fallo antisportivo a Marco Belinelli.
Virtus: che dire? Sembra di rivivere sempre il giorno della marmotta con un ottimo primo tempo ed una ripresa da incubo. Che manchino le energie pare evidente, soprattutto in una serata come questa dove erano assenti Hackett e Cordinier, ma i problemi sono, a mio parere, tecnici.
L’unico centro affidabile, al momento, è Brian Dunston, con Zizic che fisicamente fa fatica a dare al coach quello che difensivamente serve al suo sistema, mentre in attacco non ha un piccolo con cui giocare un pick and roll credibile, non riparlo di Mickey, non dovendo fare il bucato e quindi non avendo necessità di un ammorbidente.
Un’ ultima considerazione su questa Segafredo, l’unico giocatore che non può mancare a questa squadra è Daniel Hackett. Daniboy è il vero capo branco di questa squadra e se Belinelli e Shengelia ne sono i leader tecnici, il leader morale è il ragazzo di Forlimpopoli.
Grande preparazione della partita da parte di coach Andrea Trincheri che con una staffetta difensiva di tre uomini ha sfiancato, fin da inizio gara, Alessandro Pajola, sapendo che era l’unico play disponibile per i felsinei.
Molto buoni i giochi per punire la lentezza di Zizic, e sfruttare gli spazi lasciati a centro area come testimoniano i punti di Birutis ad inizio dei quarti dispari.
Solita nota sconsolata sull’arbitraggio: il secondo tempo è stato orchestrato da Radovic in maniera indisponente, applicando due metri diversi e incomprensibili con le ciliegine sulla torta di ben 6 falli in attacco e due tecnici fischiati a coach Banchi di cui l’ultimo lascia oggettivamente basiti, visto cosa altri coach si permettono di dire e di manifestare ad ampi gesti: vergognoso.
Highlights
Press Conference
Zlagiris Kaunas vs Virtus Segafredo Bologna 96-81
Parziali: 22-22; 21-27; 25-14; 28-18
Pagelle
Keenan Evans 7,5: un inizio difficile con due falli subito sul groppone, non si disunisce e nella ripresa spacca la partita servendo anche 7 assist ai compagni, maturo.
Lukas Lekavicius 7: è uno dei mastini messi alle calcagna di Pajola e sfodera anche un prezioso 3/5 dalla lunga distanza.
Kevarrius Hayes 7,5: nel secondo tempo domina l’area avversaria, carica di falli gli avversari e non sbaglia un tiro dal campo.
Dovydas Gietraidis 7: il capo muta dei cagnacci di Trincheri fa un enorme lavoro su Pajola oltre ad andare in doppia cifra col 66% al tiro.
Nedas Montvila 10: segna i primi punti in Eurolega.
Laurynas Birutis 7+: è il grimaldello per scassinare la difesa bianconera ad inizio secondo tempo e propiziare il parziale decisivo.
Edond Sumner 8: è lui che tiene in piedi nel primo tempo lo Zalgiris e nel secondo sfrutta i palloni di Evans.
Tomas Disma 6,5: buon inizio offensivo, nel secondo tempo si limita, con costrutto, a latrare.
Danelius Lavrinovicius 6,5: gioca minuti importanti senza timidezza.
Brady Manek 5,5: offensivamente non ne azzecca una, si rifà un po’ nell’ultimo quarto difendendo forte su Shengelia.
Arnas Butkevicus 6,5: è uno di quei giocatori che ogni coach vorrebbe avere in campo, fa tutte le cose invisibile e soprattutto toglie dalla partita Belinelli scrissi dopo la gara d’andata: quoto.
Edgaras Ulanovas 6: meno incisivo di altre volte, è compartecipe della grande difesa lituana del secondo tempo.
Iffe Lundberg 4: doveva aiutare Pajola nel gestire la squadra e non ne azzecca una, né come regista, né come realizzatore.
Marco Belinelli 5: Butkevicius lo segue anche in bagno e nel primo tempo riesce a stare a galla, nel secondo ricade nel suo vizio di voler fare tutto lui e va completamente fuori giri.
Alessandro Pajola 7: gioca oltre trenta minuti di cui almeno una ventina sopportandola pressione asfissiante di almeno tre avversari e, nonostante tutto, riesce dare 7 assist, rubare 2 palloni e perderne zero: stoico.
Ognjen Dobric 6,5: inizia benissimo infilando canestri a ripetizione, cala alla distanza.
Bruno Mascolo n.e.
Rihards Lomazs 7+: finalmente non ha paura e si prende responsabilità importanti, è l’ultimo ad arrendersi.
Tornike Shengelia 7,5: ci prova in tutti i modi a tenere in partita la Segafredo, ma viene lasciato troppo presto da solo dai compagni di reparto.
Jordan Mickey 4: insopportabile, anche ieri morbido e spaesato.
Achille Polonara n.e. perchè coach ?
Ante Zizic 4,5: gli viene chiesto un tipo di difesa che non è nelle sue corde fisiche e va bene, ma difendere di spalle sui pick and roll avversari anche no. Detto questo i compagni potrebbero anche provare a servirlo ogni tanto…
Bryant Dunston 6,5: è un piacere vedere le sue chiusure, i suoi aiuti, la sua infinita conoscenza del gioco, dovrebbe essere la ciliegina, ma al momento, fra i centri bolognesi, è la torta.
Awudu Abass 7+: non si limita al solo tiro da fuori, ma prende iniziative e non ha paura di andare in mezzo all’area.