Bologna, 9 febbraio 2024 – Dopo 10 vittorie casalinghe consecutive cade il fortino della Segafredo Arena per merito di un’AS Monaco arrivata a Bologna forte di quattro vittorie consecutive e pronta a cogliere ogni occasione per ribadire la propria candidatura alle F4 di Berlino.
Come ci si poteva aspettare la gara è stata tiratissima fin dall’inizio, con le due squadre che hanno messo in chiaro fin da subito le loro qualità: gioco corale e ricerca del compagno meglio piazzato per la Virtus, isolamenti e gioco 1vs1 da parte dei monegaschi pronti a sfruttare le qualità del solito Mike James e la prepotente fisicità del proprio roster.
Il primo tempo ha dato ragione alle scelte di coach Sasa Obradovic che, grazie all’atletismo dei suoi giocatori ed anche alla serata nefasta nel tiro a fuori dei felsinei, riusciva a scavare un solco di ben 16 lunghezze.
Dopo ben 9 errori nel tiro da tre, tutti ben presi, la carica per la squadra bolognese veniva suonata dal solito, eterno Marco Belinelli che prima metteva due bombe consecutive e poi commetteva a centrocampo un fallo duro su Diallo per dare un segnale ai compagni per mandare al riposo la Segafredo con dieci lunghezze di svantaggio.
Nel secondo tempo proseguiva il canovaccio del finale di secondo quarto, con Bologna che piano piano rosicchiava punto su punto e Monaco che grazie ai suoi isolamenti ed ai rimbalzi offensivi, presi quasi tutti con Dunston in panchina, rintuzzava ogni tentativo di sorpasso.
Sorpasso che si verificava a metà dell’ultimo quarto grazie ad una bomba di Achille Polonara, ma a questo punto saliva in cattedra Mike James che da solo ribatteva colpo su colpo non permettendo alla Segafredo di mettere più di un possesso fra sé e Monaco fino agli errori finali di Lundberg.
Un paio di dati che spiegano il tipo di partita che si è svolta a Bologna: 6 assist, di cui 2 in tutto il secondo tempo, a fronte di 12 palle perse per gli uomini del Principato e 0/9 nel tiro da tre per la Virtus fino al 17°, se a questi aggiungiamo il 65% ai tiri liberi è presto spiegato il risultato, in partite del genere, così tirate, la precisione dalla lunetta è imprescindibile.
Nota molto polemica sull’arbitraggio che oltre ad essere stato schizofrenico per tutto il match ha visto tutte le decisioni dubbie andare in un’unica direzione: dai tre liberi concessi a James nel secondo quarto su un’azione praticamente identica a quella di Hackett che invece ha fruttato solamente una rimessa laterale, dal tecnico fischiato a Belinelli per una protesta dopo un contatto non fischiato al non tecnico per Jordan Loyd dopo salti e mani nei capelli in faccia alla terna, per non parlare delle tre invasioni finali sui tiri liberi andate tutte in direzione di Monaco, nonostante sull’ultima il primo ad entrare in area sia stato palesemente Motiejunas.
Tutto questo condito da due challenge che coach Banchi è stato costretto a chiamare per decisioni palesemente errate visibili ad occhio nudo. Brutta pagina davvero, soprattutto da parte dei signori Nedovic e Petek.
Coach Obradovic, dopo un inizio di stagione molto difficile è riuscito a rimettere in careggiata la sua squadra che ora ha ritrovato la fiducia della scorsa stagione e ha ritrovato un Mike James che quando connesso come questa sera è praticamente il giocatore più forte di questa Eurolega.
In casa Virtus nessun dramma, dopo tante partite vinte in volata era nell’ordine delle cose che la sorte non potesse arridere sempre ai bianconeri, ma la coesione di questo gruppo non viene mai meno.
Ci sono sicuramente alcune cose da registrare: dalla precisione ai liberi, alle prestazioni di Zizic, che nei suoi momenti in campo ha fatto sembrare Jaiteh un centro da alta Eurolega.
Una sola domanda avrei da fare al coach: capisco che dopo Barcellona, Bayern, Partizan, Iffe Lundberg possa essere il go to guy, ma vista la prestazione di questa sera, non far mai riceve palla nel finale a Belinelli, magari con Dunston in campo per i suoi blocchi non poteva essere un’idea? Sul penultimo possesso la Virtus era sotto solo di 1 punto, non era necessaria una bomba.
Giova sempre ricordarlo di come Bologna fosse vista ad inizio stagione come una delle cenerentole della competizione mentre proprio a Monaco iniziò la sua, per ora splendida, stagione europea.
Highlights
Sala Stampa
Virtus Segafredo Bologna vs AS Monaco
Parziali: 16-21; 19-24; 19-15; 24-21
Pagelle
Iffe Lundberg 7: non trasforma una buona gara in una Iffenight, magari pensare anche ad uno scarico nel finale.
Marco Belinelli 8: capitano coraggioso, suona la carica, litiga, mostra la via con contatti anche ruvidi, inossidabile.
Alessandro Pajola 5,5: difensivamente non incide come sempre, ma non per sue colpe, James è James, deve però dare qualcosa in più in avanti.
Ognjen Dobric 5,5: gioca solo quattro minuti, ma col Belinelli di stasera è comprensibile, non è ancora al meglio.
Tornike Shengelia 6: si vede che è ancora lontano dalla sua migliore condizione, dovrebbe capire che alcune giocate con avversari del genere sono per il momento difficili, comunque prezioso.
Danielk Hackett 6,5: zero punti per lui, ma la conduzione della squadra, la difesa, la grinta, fanno di lui un elemento insostituibile.
Jordan Mickey 7,5: partita non da Mickey, è entrato con la faccia giusta, con grinta e concentrazione dando pericolosità e difesa, dopo la prova opaca con il Partizan buona risposta.
Achille Polonara 6: 100% al tiro, mette la bomba del sorpasso, poi anche lui subisce la fisicità avversaria, ma comunque un altro passo verso la condizione ottimale.
Ante Zizic 4: indisponente, lento e distratto si dimentica i tagliafuori ed è meno veloce di un bradipo negli aiuti, SVEGLIA.
Bryant Dunston 7: finché sta in campo la Segafredo tiene a rimbalzo nell’ultimo quarto non calca mai il parquet, perché?
Awudu Abass 5,5: gioca poco più di cinque minuti, ma come spesso gli succede se non mette il primo tiro si intimidisce.
Isaia Cordinier 6: inizio difensivo un po’ svagato, cresce alla distanza, ma stasera non è la sua serata e ammacca ferri dalla distanza, ottimo segnale le 0 palle perse ed i 3 assist, sta trovando il suo ruolo sempre più in fase di costruzione.
Elie Okobo 7: ottimo primo tempo, mette a ferro e fuoco l’area bolognese e difende come un ossesso.
Jordan Loyd 8: nel primo tempo è infallibile, nel secondo non tiene le stesse medie, ma è sempre un riferimento per la squadra e mette i liberi del sorpasso decisivo.
Jaron Blossomgame 6,5: partita intensa, di sacrificio, condita da una bomba pesantissima ad inizio ultimo quarto.
John Brown III 5,5: è il solito “animale” difensivo, ma stasera non riesce mai ad incidere offensivamente.
Alpha Diallo 6: è confusionario, vero, ma la pressione sulla palla e la sua aggressività lo fanno stare in campo per 30 minuti, ci sarà una ragione…
Petr Cornelie n.e.
Mam Jaiteh 7: primo tempo in versione Virtus 22-23 nel secondo entra con altro piglio e confeziona un finale di gara duro e solido con almeno tre giocate decisive.
Kemba Walker n.e.
Donatas Motiejunas 6: inizio gara buono, con punti ed assist, ma quando la pedana si trasforma da fioretto a sciabola fa fatica e i minuti di Jaiteh lo testimoniano.
Yakuba Ouattara 6,5: leggendo le statistiche sembrerebbe malissimo, ma il suo essere un comò semovente oscura spesso la via del canestro agli avversari.
Donta Hall 6: solita energia, solito atletismo, ma le scelte tattiche di coach Obradovic prima, ed il rendimento di Jaiteh dopo, gli concedono solo 6 minuti.
Mike James 8,5: è frustrante capire come la difesa avversaria sui suoi canestri o errori sia del tutto ininfluente, è in una di quelle serate dove si carica la squadra sulle spalle, e stasera ha ragione lui.