Milano, 28 gennaio 2024 – Il Miracolo a Milano è durato appena 25 minuti per la Dinamo Sassari, volata sul +8 nella ripresa, prima che l’Olimpia facesse la voce grossa e piazzasse un 22-0 che ha formalmente chiuso la gara. Una prova di forza impressionante per gli uomini di coach Ettore Messina, che hanno mostrato letteralmente i muscoli al cospetto di un Banco di Sardegna che si è via via spento fino all’80-65 finale, evidenziando ancora una volta i limiti di un roster mal assortito che non riesce ad ingranare.
Olimpia Milano in grande salute, che inanella la terza vittoria consecutiva tra campionato ed Eurolega, con l’exploit di venerdì scorso contro la corazzata Barcellona che ha ridato grande entusiasmo all’ambiente. Entusiasmo che stasera si somma all’agognato rientro della propria stella, Nikola Mirotic, dopo oltre tre mesi di stop.
Per Ettore Messina, alla vigilia della gara, lo spagnolo aveva appena 15 minuti sulle gambe e tanti sono bastati a lui per segnare 16 punti, diventando l’MVP di serata, e all’EA7 per vincere una gara che rischiava di diventare scorbutica.
Nella prima parte, infatti, l’Olimpia ha dovuto sempre rincorrere contro una Dinamo che ha sfruttato al meglio le assenze nel pitturato di capitan Nicolò Melli e Johannes Voigtmann, riuscendo a reggere l’impatto contro il pacchetto lunghi di Messina. Ottima la prova di Shabazz Napier, 17 punti e 4 assist, che ha mantenuto Milano in linea di galleggiamento, chiudendo il primo tempo in perfetta parità sul 43-43.
Per Sassari l’effetto emotivo del cambio di allenatore, l’esonero di Piero Bucchi con l’annesso arrivo di Nenad Markovic, ha portato inizialmente i primi effetti, con una squadra tornata a giocare con un’apparente serenità, brava a sfruttare quello che la difesa milanese concedeva, con Charalampopoulos e Diop, rispettivamente 13 e 12 punti, abili a sfruttare il gioco interno.
Nella ripresa è Breein Tyree, 20 punti, ad illudere gli ospiti facendoli volare sul +8 con giocate di puro talento. Ma da quel momento la squadra di Messina si ricorda di essere una squadra di Eurolega e torna a difendere come sa fare, impedendo qualsiasi iniziativa dentro l’area e con gli avversari che gioco forza devono accontentarsi di tiri da fuori a bassa percentuale, vista soprattutto l’aggressività di Shields e compagni.
Milano si scuote anche in attacco con la tripla di Hall, 6 punti, e grazie ad un Mirotic in formato NBA piazza un devastante 22-0 di parziale che paralizza gli ospiti, che per oltre 6 minuti non vedono mai il fondo della retina.
La gara termina già al trentesimo, con i padroni di casa a veleggiare sul 67-53 e con i sardi sulle gambe e con l’ossigeno ormai rarefatto nella testa.
L’ultimo quarto è un estenuante garbage time che si trascina fino all’80-65 conclusivo, impreziosito solamente dall’esordio del classe 2007, Luigi Suigo, e soprattutto del primo canestro della sua carriera in LBA, che risveglia l’ormai sonnecchiante pubblico del Forum.
Per l’Olimpia Milano una vittoria che la riporta a posizioni più consoni al suo rango e forza, quel 4° posto che le garantirebbe il vantaggio almeno al primo turno dei Playoff Scudetto. Alle porte, però, c’è un nuovo doppio turno di Eurolega, sempre in trasferta, prima mercoledì sera nella tana del Panathinaikos e poi in quella dell’Anadolu Efes, per continuare ad inseguire uno degli ultimi vagoni del treno playoff.
Per la Dinamo Sassari un’altra sconfitta, dopo i tonfi di Cholet e Treviso, che la lasciano ad un poco stabile quart’ultimo posto, a soli 4 punti di vantaggio dalla coppia che insegue. Per Markovic ora arriverà il primo vero banco di prova, con una settimana in più sulle gambe e soprattutto nella testa con i suoi concetti tattici, nella delicata sfida al PalaSerradimigni di domenica contro la Cremona dell’ex coach Cavina.
Una sfida da vincere per ridare fiducia ad un gruppo che ha ormai smarrito le proprie certezze già da molto tempo.
EA7 Emporio Armani – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 80-65
Parziali: 19-20; 24-23; 24-10; 13-12.
Progressione: 19-20; 43-43; 67-53; 80-65.
Sala Stampa
Nenad Markovic e Ettore Messina
Le Pagelle
EA7 Emporio Armani Milano
Alex Poythress 5.5: viste le tante assenze in casa Milano nel pitturato, è chiamato a ripetere la grande prova col Barca. Parte anche bene, ma con il passare dei minuti si spegne inesorabilmente, senza riuscire a dare lo stesso impatto di 48 ore prima.
Giordano Bortolani 6: inizialmente soffre la vivacità degli esterni sassaresi. Comincia bene con una tripla stampata già nel primo quarto, ma Messina gli concede poco spazio, salvo ributtarlo in campo durante il garbage time finale.
Stefano Tonut 7: un falco in difesa. Difende senza mai risparmiarsi e il suo sforzo viene ricompensato, con 3 palle rubate che gli fruttano altrettanti canestri facili in contropiede.
Shabazz Napier 7.5: Sassari vede Napier e poi muore. Come nella scorsa serie di semifinale playoff, l’ex Stella Rossa si esalta contro i sardi, ergendosi ad assoluto protagonista. Dopo un avvio sornione, azzanna la partita con un secondo periodo quasi perfetto al tiro, tenendo quasi da solo Milano a contatto. Alla fine i suoi punti saranno 17, con anche 3 rubate e 4 assist.
Luigi Suigo 6: il classe 2007 esordisce nei minuti finali di una gara ormai ai titoli di coda, ma ha il merito di trovare il suo primo canestro in LBA, bruciando la sirena. Senza cuore la terna, che declassa la sua tripla ad un canestro da soli due punti. Poco male: pasticcini per tutti lunedì in palestra!
Giampaolo Ricci 6: la serata al tiro è da film horror, con uno 0/4, ma in fase difensiva è il solito Pippo, aggressivo e sempre sul pezzo.
Diego Flaccadori 5.5: in leggera flessione e si vede. Risolleva le statistiche solamente nell’ultimo periodo in pieno garbage time e una Dinamo con la testa già sull’aereo di ritorno.
Devon Hall 6.5: il piano partita iniziale è chiaro, portare costantemente Tyree spalle a canestro e sfruttare la differenza di stazza. Lui esegue e sbaglia pochissime scelte, come la tripla che dà il via al parzialone dell’Olimpia. Per il resto una gara difensiva granitica.
Guglielmo Caruso 5: troppo timido contro Diop. Messina se ne accorge subito e lo leva subito.
Shavon Shields 6.5: non si strapazza minimamente, anche perché vista la serata del resto dei compagni, non serve necessariamente il suo apporto. Ma nonostante giochi quasi in ciabatte, piazza comunque tre triple. Tanto per gradire.
Nikola Mirotic 8: sul dizionario alla voce “fenomeno” dovrebbe esserci la sua foto. Dopo oltre 3 mesi di stop, scende in campo come se niente fosse. Ogni volta che ha la palla in mano, la difesa biancoblu va nel panico ed è costretta a fermarlo con le cattive, lui ringrazia e a gioco fermo è la solita macchina. Nella ripresa sul 22-0 c’è il suo nome e cognome. MVP di serata e ritorno che potrà svoltare la stagione meneghina.
Kyle Hines 7: dopo un primo tempo svagato, sale in cattedra il professore. Sigilla il pitturato e la Dinamo non passa più, ma proprio più.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 5: parte anche bene, ma si eclissa alla distanza. Certo i compagni non fanno nulla per aiutarlo.
Kaspar Treier s.v.: l’era Bucchi è finita, ma l’estone resta in panca, salvo essere scongelato nel finale.
Breein Tyree 6.5: il migliore in casa Dinamo. Con i suoi 20 punti è il miglior marcatore di serata, ma l’1/7 da tre evidenzia come ci sia ancora molto da lavorare. Nella ripresa fa pentole e coperchi, trascinando da solo la Dinamo sul +8. Milano si adegua e una volta cancellato dal parquet, Sassari sparisce definitivamente.
Filip Kruslin 4.5: specialista difensivo della squadra, d’accordo. Non gioca neanche male, contenendo bene Hall, ma se in 27 minuti il miglior tiratore dall’arco della squadra prende un solo tiro, chi dovrebbe segnare? Markovic dalla panchina?
Stefano Gentile 4: impalpabile come mai prima d’ora. Appena 10 minuti in campo in cui non incide.
Ousmane Diop 6.5: nel primo tempo entra alla grande, sfruttando un avvio di Hines non memorabile e un Caruso troppo timido. Nella ripresa l’Olimpia chiude l’area con il silicone e per il senegalese è dura ricevere un singolo pallone. Chiude con 12 punti e 6 rimbalzi.
Stephane Gombauld 4.5: maltrattato da un Poythress tutt’altro che memorabile. Non riesce mai a dare un’opzione offensiva ai compagni, quasi nascondendosi per paura di ricevere palla.
Alfonzo McKinnie 3: la sua presenza ancora alla Dinamo resta un mistero. Markovic l’ha voluto valutare, ma davanti a certe prestazioni sarà difficile convincere il nuovo coach.
Brandon Jefferson 5: nel secondo periodo ha una fiammata, ma che si spegne brevemente. Smazza 7 assist, ma il più delle volte rallenta troppo il gioco, specialmente nella ripresa quando sa che pesci prendere davanti alla difesa milanese.
Vasilis Charalampopoulos 6: nel primo è uno dei pochi a reggere l’impatto fisico dei lunghi Olimpia. Nella secondo parte, invece, viene travolto come tutti gli altri, ma almeno lui 13 punti alla causa li ha portati.