Sassari, 20 dicembre 2023 – La Dinamo Sassari era davanti al primo crocevia della sua stagione e non ha sbagliato, sconfiggendo il King Stettino con il risultato di 97-81 e volando alla fase successiva della Basketball Champions League. Prova d’orgoglio da parte dei sardi, che nella ripresa hanno messo il turbo, ribaltando il -8 dell’andata e scavalcando al terzo posto del Gruppo D proprio i polacchi, grazie soprattutto ai 26 punti di un Breein Tyree infermabile.
Vittoria e passaggio del turno non banale per gli uomini di coach Piero Bucchi, che nelle ultime due annate non avevano mai passato il primo turno, arrivando sempre ultimi nel proprio girone. Saranno attesi adesso al Play-In contro i francesi del Cholet, serie al meglio delle tre gare, con la prima in programma il 2 gennaio prossimo in casa dei transalpini, così come l’eventuale “bella”.
Una gara in cui i polacchi son sembrati prendere subito il controllo, aiutati anche dalle clamorose percentuali dell’arco, Tony Meier su tutti con 18 punti e un notevole 6/9, con i sardi costretti ad inseguire e bravi a non crollare davanti alle prime difficoltà, chiudendo il primo tempo addirittura in parità.
Il momento della svolta per il Banco arriva nella ripresa, aumentando i volumi di una difesa che ha stritolato una Stettino incapace di reagire, costringendola a perdere ben 27 palloni in 40′: un’enormità! Fondamentale è stato anche ritrovare il tiro pesante, per una squadra come la Dinamo che si basa molto sul gioco interno dei suoi due centri e questa volta è stata supportata dal tiro da fuori degli esterni, chiudendo esattamente con il 50% (12/24).
Insomma una vittoria meritata per la squadra di Bucchi, tornata finalmente a ranghi completi e i miglioramenti sono stati evidenti anche stasera, con un giro palla decisamente più fluido e una difesa tornata a mettere il lucchetto al proprio canestro, piazzando il break decisivo di 28-15 nella terza frazione.

La Dinamo Sassari festeggia il passaggio del turno. Dalle pagine social della società.
MVP di serata Breein Tyree, 26 punti e 6 assist, che ha letteralmente spaccato in due la sfida dopo l’intervallo, piazzando 11 punti solamente nel penultimo quarto, diventando a tutti gli effetti il vero leader offensivo dei sardi. Ottimo l’apporto anche di Vasilis Charalampopoulos (14 punti), un fattore anche dall’arco, del totem Stephane Gombauld (15 punti) e di capitan Stefano Gentile (11 punti), ormai sempre di più l’anima di una squadra sulla via della guarigione.
Confortanti le prove anche di quelli che fino ad oggi avevano faticato di più, su tutti Filip Kruslin, appena 3 punti, ma una difesa clamorosa per tutti i 16 minuti in cui è stato impiegato; così come Stanley Whittaker, 7 punti e qualche timido segnale per un giocatore che ancora molti considerano un corpo estraneo al gruppo.
La vittoria casalinga con Brindisi ha tolto una discreta scimmia dalle spalle dei sassaresi, che rischiava di diventare un gorilla in caso di sconfitta, successo che sembra aver scosso definitivamente una squadra che nella ripresa ha dominato il match, con un’autorità che mai si era vista in questi tre mesi. Ribaltato il -8 dell’andata non ha quasi mai rischiato di vedersi scivolare via dalle mani la qualificazione, tranne che nei primi minuti dell’ultimo quarto in cui il King ha provato una timida rimonta, sedata subito dopo da Tyree e compagni.
Sassari ha poi toccato anche il +17, mettendosi così a riparo da qualsiasi velleità ospite, con gli avversari incapaci di scardinare una difesa quella sarda, tornata finalmente ai livelli a cui ci aveva abitato la squadra di Bucchi nelle stagioni passate.
Con il passaggio del turno in tasca, la prova del nove arriva adesso, con due sfide probanti che testeranno la reale sostanza di questa Dinamo, trovando sotto l’albero la difficile trasferta sul campo di Reggio Emilia di questo sabato e sette giorni dopo ospitando il figliol prodigo Marco Spissu e la sua Reyer Venezia.
Se dovesse uscire viva da queste forche caudine con almeno 2 punti, terrebbe ancora accesa qualche flebile speranza di un accesso alle Final Eight; in caso contrario si tornerebbe a rivolgere lo sguardo verso il basso, temendo la risalita di squadre che, al contrario dei sardi, si sono tutte pesantemente rinforzate nelle ultime settimane.
Se la Dinamo è veramente tornata deve battere un colpo prima della fine del 2023, altrimenti si rischia di iniziare il nuovo anno con il piede sbagliato.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – King Stettino 97-81
Parziali: 23-25; 22-20; 28-15; 24-21.
Progressione: 23-25; 45-45; 73-60; 97-81.
Sala Stampa
Andrzej Mazurczak, Arkadiusz Miloszewski, Vasilis Charalampopoulos e Piero Bucchi
Le parole di coach Piero Bucchi:
Complimenti ai ragazzi che hanno giocato una buona partita. Credo che il momento chiave sia stato quando eravamo sotto di 5 e in quel momento abbiamo reagito partendo dalla difesa in maniera aggressiva. Abbiamo fatto tre difese che sono state il seme buttato per continuare nel secondo tempo. Penso che questa sia la via per vincere le partite; ora è il momento di trovare il nostro equilibrio con Ousmane che è rientrato. Dobbiamo capire che la difesa è la chiave che ci dà modo di giocare come vogliamo giocare noi. I ragazzi hanno fatto fatica, ma per primi hanno capito che questa è la strada. L’obiettivo era passare il turno, lo abbiamo fatto e quella di stasera è una partita che ci può dare lo spunto per capire lo spirito che dobbiamo avere anche sabato contro Reggio Emilia. Sono contento per i ragazzi, li ripaga dei sacrifici, quello che si è visto stasera può essere per tutti quanti un esempio
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 6.5: è ormai diventato il play titolare, grazie a prestazioni sempre più in crescendo come questa sera. Partito in quintetto, ha giocato una gara da vero metronomo, scandendo alla perfezione l’attacco Dinamo. Si inceppa in avvio di ripresa, in cui perde 3 palloni in serie, ma la squadra ne risente relativamente. Nei minuti finali, però, Bucchi torna ad affidarsi a lui per portare la nave in porto e l’ex Verona esegue. Chiude con 5 punti, ben 6 assist e il secondo miglior plus/minus di serata, +18.
Kaspar Treier 7: diligente come poche volte lo si era visto in questa stagione. Grande presenza difensiva, regge alla grande sotto le plance; mentre in attacco chiude con il 100% al tiro, con 8 punti e la ciliegina della pesantissima tripla che fiacca la rimonta finale dei polacchi, arrivati a -7 ad oltre 4 minuti dalla sirena.
Breein Tyree 8.5: come spesso è accaduto dal suo arrivo, parte a scartamento ridotto, ma una volta carburato diventa una locomotiva che travolge tutto e tutti. In penetrazione è veramente uno spettacolo, il coach polacco le prova tutte per arginarlo, ma va ad una velocità doppia rispetto agli altri. Nella ripresa firma da solo la spallata che spezza l’equilibrio, sbloccandosi anche oltre i 6 metri 75 e se la mette anche dalla distanza per i polacchi è tempo di calare il sipario. Chiude con 26 punti, smazzando anche 6 assist, perdendo solamente un pallone. MVP della serata.
Filip Kruslin 6.5: entra in punta di piedi, forse condizionato dalle ultime prestazioni negative. In difesa si tornano ad intravedere sprazzi del vero Kruslin, con un paio di rubate che danno fiducia alla difesa della Dinamo, che da quel momento sale clamorosamente di livello. Silente in attacco, si prende solamente una tripla dall’angolo nel momento più delicato, con la Sassari che tentava di difendere il +9 di vantaggio: ciuff!
Stanley Whittaker 6: il solito avvio da 3 in pagella, svogliato, distratto, incapace di mettere in ritmo i compagni e di gestire qualsiasi pallone. In pochi minuti perde 3 palloni da mani nei capelli, condendo il tutto con il fallo antisportivo inutile sul proprio avversario andato via in penetrazione, che ormai vedeva la sagoma di Gombauld pronto ad oscurargli la vallata. Nella ripresa si sveglia, diventa aggressivo in difesa, rubando due bei palloni che portano punti facili in contropiede; persino in attacco alza il livello, segnando canestri in arresto e tiro che stupiscono anche gli stessi sostenitori sassaresi, che per mesi hanno dovuto sopportare un Whittaker in ciabatte.
Stefano Gentile 7: in grande ripresa dopo le ultime due uscite stagionali. Ogni tanto va fuori giri con palloni persi banali, ma si fa sempre perdonare dall’altra parte del campo con delle grandi difesa che fruttano anche due rubate. Nei momenti più delicati gestisce alla grande l’attacco, senza più sbagliare nulla, andando anche in doppia cifra, con 11 punti andati a referto.
Ousmane Diop 6.5: entra dalla panchina e prende subito una mazzata in faccia che lo costringe ad uscire. Rientra con un cerotto sopra l’occhio e forse questo lo limita. Nel secondo tempo sale in cattedra specialmente in difesa, mettendo grandissima pressione sulla pallone e la solita energia da vendere. Alla fine segnerà solamente 3 punti, ma se nella ripresa la Dinamo piega agevolmente i polacchi lo deve anche alle piccole cose fatte dall’ex Torino.
Stephane Gombauld 7.5: un primo tempo in cui regge da solo una Dinamo che ancora fatica a prendere le redini del match. Sotto i tabelloni è il dominatore indiscusso, con movimenti da primo ballerino del Bol’šoj che spiazzano costantemente i lunghi polacchi. Nella ripresa si concentra quasi esclusivamente a chiudere l’area, e i King sono costretti ad abdicare nel giro di pochi minuti. Chiude 15 punti e la conferma di esser diventato da oggetto misterioso a pedina fondamentale nello scacchiere di Bucchi.
Alfonzo McKinnie 5.5: non parte neanche male, con un paio di belle azioni in attacco che fruttano i primi punti in casa Dinamo, poi ricasca sui soliti problemi di falli che gli tolgono il ritmo della gara. Quando rientra, nel terzo quarto, non riesce a dare l’apporto mostrato in avvio, reggendo questa volta bene in difesa, ma sempre troppo poco rispetto a quello che ci si aspetta da un giocatore della sua esperienza.
Vasilis Charalampopoulos 7.5: la mano è freddina in avvio, ma è bravo a restare con la testa dentro la partita con un’ottima difesa sui temibili tiratori polacchi. Nel terzo quarto si scatena in società con Tyree, con la prima tripla andata a segno che praticamente lo sblocca e mette a ferro e fuoco il canestro avversario. Nei minuti finali ci vuole tutto il suo QI cestistico per gestire i momenti delicati, in cui Stettino prova a rientrare. Chiude con 15 punti e 7 rimbalzi.