Pistoia, 19 novembre 2023 – Grande Estra Pistoia, anzi estraordinaria Pistoia, nel lunch match dell’ottava giornata di LBA che permette ai toscani di tornare a correre, vincendo per 68-63, il terzo successo negli ultimi 4 incontri. Per la Dinamo Sassari l’ennesimo passo indietro dopo i recenti miglioramenti, dimostrando ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, quanto questa squadra sia veramente poca cosa, debole mentalmente ed incapace di mantenere un livello costante nel corso delle settimane.
Diciamola tutto, la gara non verrà certo ricordata per le grandi giocate dei protagonisti sul parquet, anzi tanti sono stati gli errori da ambo le parti, per un livello qualitativo che assomigliava molto di più ad un partita di A2 rispetto ad una del massimo campionato italiano.
Una sfida non spettacolare, ma sempre condotta dagli uomini di coach Nicola Brienza, bravi ad imporre il proprio gioco, abbassando costantemente il ritmo, impedendo agli avversari di correre, e prendendo possesso delle due aree, grazie ai tanti chili in più e al maggior atletismo dei toscani, che gli ha permesso di dominare anche a rimbalzo (42-32).
Vittoria, la terza nelle ultime quattro gare dopo quelle con Brindisi e Venezia, arrivata grazie all’ennesima grande prestazione del proprio leader Jordon Varnado: 14 punti a tabellino e lampi di classe purissima per colui che l’anno scorso ha trascinato l’Estra fino alla promozione in LBA.
Oltre all’ala americana, enorme impatto del centrone Derek Ogbeide, doppia doppia sfiorata con 9 punti, 10 rimbalzi e assoluto dominatore del pitturato; ed infine grande serata anche dalla lunga distanza per i tiratori Willis (12 punti), Wheatle (11) e Hawkins (10) che hanno permesso ai toscani di sigillare la vittoria e chiudere con il 40% dai 6,75, contro il 28% ospite.
Bagno d’umiltà per una Dinamo Sassari che nell’ultima settimana, dopo i successi vitali sia in Europa che in LBA rispettivamente con Ludwigsburg e Trento, si vedeva ormai verso la completa guarigione dopo oltre due mesi costellati da mille difficoltà. Una squadra sfortunata, visti i pesanti infortuni di giocatori chiave come Bendzius e Diop, ma che non può aggrapparsi solamente alla malasorte, dando anche stasera la dimostrazione lampante di come questo roster sia stato allestito nella maniera sbagliata.
A partire dal manico, con uno Stanley Whittaker anche stasera tra i peggiori, nonostante un leggero miglioramento nelle ultime gare, e per nulla funzionale ad un gruppo a cui manca un leader a cui aggrapparsi. L’ex Wurzburg manca della necessaria personalità per guidare una squadra che troppo spesso pascola persa sul parquet, quasi un corpo estraneo come Alonzo McKinnie.
Appena 4 punti per l’ex Golden State Warriors che nonostante l’apporto ondivago in difesa, in attacco sembra quasi aver paura di prendersi le proprie responsabilità. Ma se per l’ex NBA le colpe dello staff sono minime, visto che è arrivato in corsa per sopperire all’improvviso stop di Bendzius, non si può dire lo stesso per Breein Tyre: preso per essere il leader offensivo, l’uomo con i punti nelle mani, ed invece molto spesso incapace di mettersi in ritmo per oltre metà gara.
Come stasera al PalaCarrara, dove l’ex Ostenda si è svegliato solamente al 35° minuto firmando 10 punti consecutivi, un break che ha quasi ribaltato l’esito di un match già deciso. Gli unici a salvarsi i due italiani Stefano Gentile e Alessandro Cappelletti, rispettivamente 5 e 6 punti, pochi punti, vero, ma una prestazione costellata da tante piccole cose che non vanno a referto, ma fondamentali se la Dinamo vuole uscire dai bassifondi di una classifica che la vede al terz’ultimo posto dopo otto giornate.
La peggior partenza di sempre del Banco di Sardegna nella massima serie.
La squadra di coach Piero Bucchi va alle corde fin da subito, schiacciata dal maggior atletismo e tonnellaggio dei padroni di casa, con Ogbeide libero di spadroneggiare indisturbato.
Varnado si aggiunge alla festa e Pistoia vola sul +7 dopo pochi minuti. La Dinamo è incapace di reagire e Wheatle ne approfitta con la bomba del 22-11 che doppia i biancoblu.
Il coach dei sardi è costretto a fermare la partita, il timeout risveglia parzialmente gli ospiti che restano aggrappati al match, ma non dando mai la sensazione reale di poter rientrare per giocarsela. Il primo periodo si chiude sul 22-17 grazie ad un positivo Cappelletti.
Pistoia è calda e non vuole togliere il piede dall’acceleratore, i tiratori biancorossi viaggiano per tutto il primo tempo sfiorando il 50% contro una Dinamo che annaspa poco sopra il 20%, con queste percentuali è fisiologico il nuovo allungo di Pistoia che con Willis tocca anche il +14.
Bucchi trova i primi risultati significativi dopo aver ordinato la zona 3-2 che inceppa una Pistoia perfetta fino a quel momento. Gentile e Kruslin tolgono il tappo dal canestro e in un amen e con parziale di 10-0, il Banco risorge nuovamente, tornando anche sul -4.
Ma l’Estra è brava a restare sempre connessa alla gara e con la terza spallata firmata dal sempre ispirato Varnado e dalla tripla di Willis, prova il nuovo allungo. Si va a riposo sul 42-34.
Nella ripresa aumenta la pressione difensiva ospite e con essa aumentare anche il ritmo, permettendo alla Dinamo di correre e creare tiri facili. Gombauld si risveglia dal torpore del primo tempo e mette la propria impronta sul 6-0 che riporta i suoi ad un solo possesso di distanza, 42-40.
Ma è ancora una volta Willis a suonare la carica, con la tripla che sblocca il tabellino di Pistoia dopo quasi 4 minuti dalla ripresa. I toscani hanno sempre il controllo della gara, ma ora faticano a scrollarsi di dosso una Dinamo brutta, ma che almeno ha voglia di lottare.
Tyree mette i suoi primi punti e sul canestro in penetrazione di Cappelletti si chiude la terza frazione sul 52-49. Il Banco è bravo a concedere solamente 10 minuti in tutto il periodo, ma mai libero mentalmente di sfruttare il vantaggio, a causa di un attacco troppo lento e macchinoso.
Problemi offensivi che deflagrano in avvio di ultimo quarto, arrivando anche a -1, ma incapace di fare lo step decisivo per passare al comando. Il gioco da tre punti del gregario Saccaggi è vitale per Pistoia che ora fatica anche lei a trovare il fondo della retina.
La qualità in campo cala drasticamente, ma non l’intensità di un’Estra che vuole con tutte le sue forze questi due punti. Sassari spegne la luce per oltre 4′ in cui non vede mai il canestro e i padroni di casa si avventano sulla preda.
La tripla di Moore, fino a quel momento 0/7 al tiro, sembra la sentenza definitiva al match, con il punteggio che recita 62-53 a 4′ dalla sirena. Un parziale di 8-0 che è una mazzata per il morale della squadra di Bucchi.
Tyree si risveglia quando tutto sembra ormai finito, riportando i suoi sul -4 a soli 2′ dalla fine.
Brienza è costretto a chiamare timeout per spezzare il flusso di un Tyree nuovamente ispirato. Pistoia allora si aggrappa a Varnado e l’americano non tradisce con la schiacciata del +6.
Gombauld risponde, ma la gestione scellerata di Whittaker impedisce al Banco di tornare a contatto con un paio di perse sanguinose. I liberi di Moore del +6 a 20 secondi sembrano la parola fine alla gara.
Ma Tyree scaglia una preghiera che viene accolta dal ferro, +3 per i padroni di casa a 12” dalla sirena e palla in mano.
La rimessa offensiva dei toscani, però, rasenta l’indecenza e solamente la freccia della palla contesa regala una seconda possibilità agli uomini di Brienza. Questa volta non sbagliano e i liberi di Hawkins cristallizzano la vittoria finale sul 68-63.
Per Pistoia una vittoria vitale che le permette di lasciare i sardi da soli al terz’ultimo e avere un ottimo bottino di 6 punti, tre vittorie in più rispetto alla zona calda e alle due squadre ancora a secco che chiudono la classifica.
Due punti che confermano i passi avanti fatti dalla squadra di Brienza nelle ultime settimane. Ora l’attende la prova più difficile: confermarsi domenica prossima nella tana della corazzata ferita Olimpia Milano.
Un banco di prova difficile, molto difficile, ma come dimostra la vittoria contro l’ex capolista Venezia di due settimane fa, non impossibile.
Per la Dinamo l’ennesimo stop in una stagione che oramai ha preso sempre di più i contorni di un incubo, terz’ultimo posto e appena 4 punti in 8 gare, ma cosa più grave, una squadra che fatica a trovare continuità e soprattutto una vera identità.
Ora un’altra settimana delicata, ma con la possibilità di sfruttare la spinta dell’immancabile pubblico del PalaSerradimigni: mercoledì sera in BCL con il Ludwigsburg, già battuto in Germania, e sabato sera nell’anticipo con la lanciata Scafati dei grandi ex Logan e Robinson.
Il cammino è ancora lungo, ma serve una decisa virata per non ritrovarsi a maggio davanti ad un ineluttabile schianto contro l’iceberg.
Estra Pistoia – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 68-63
Parziali: 24-17; 18-17; 10-15; 16-14.
Progressione: 24-17; 42-34; 52-49; 68-63.
Sala Stampa
Nicola Brienza
Piero Bucchi
Partita ruvida, lo dice anche il punteggio: abbiamo difeso meglio nel secondo tempo, abbiamo avuto diverse distrazioni che hanno scavato un gap a favore di Pistoia che abbiamo fatto fatica a ricucire. Nel secondo tempo le difese sono diventate entrambe migliori, ma abbiamo concesso troppo nel primo e queste cose si pagano soprattutto su un campo duro come questo. Oggi il pubblico è stato corretto ma presente, è un campo difficile perchè sempre dura giocare in trasferta e qualche distrazione di troppo nel primo tempo lo abbiamo pagato caro. Le nostre problematiche in attacco ci sono ma merito anche alla difesa di Pistoia, la tripla di Moore ha deciso la partita e ha indirizzato il salto finale di Pistoia.
Le Pagelle
Estra Pistoia
Payton Willis 7: parte male in avvio, ma dopo un periodo anonimo si scatena nel secondo con una pioggia di triple che si abbatte sul ferro sassarese. Protagonista principale del +14 con il quale Pistoia tenta la prima fuga, prima dell’intervallo, nella ripresa si concentra sulla fase difensiva con anche lì grandi risultati, soprattutto a rimbalzo. Chiude con 12 punti, tutti oltre l’arco tirando con il 50%, 6 rimbalzi, 2 rubate e una stoppata.
Charlie Moore 6.5: il suo avvio è magistrale in regia, smazzando subito 6 assist nei primi 10 minuti. Nel prosieguo dell’incontro la sua lucidità cala, perdendo 5 palloni, e anche al tiro non trova il grande feeling avuto finora in stagione, in cui viaggiava ad oltre 18 punti di media, segnando appena 2 punti nei primi 30′ e pure a gioco fermo. Alla fine chiuderà con 7 punti e appena il 10% al tiro, un 1/9, ma dal peso specifico indicibile: segnando la tripla che di fatto chiude il match.
Lorenzo Saccaggi 6.5: in difesa ci mette carattere e a volte anche la faccia, come sul contatto con Kruslin, senza mai tirarsi indietro. In attacco delega i compagni, ma gli unici 3 punti del suo tabellino valgono doppio, con il canestro e fallo nei primi minuti dell’ultimo quarto, nel momento di massima difficolta dei toscani, con i sardi arrivati a -1.
Angelo Del Chiaro 5.5: si sacrifica per la squadra, mettendoci il solito encomiabile impegno, soprattutto a rimbalzo portando giù 4 palloni. In alcuni frangenti, però, paga l’inesperienza perdendo un paio di palloni in maniera banalissima.
Jordon Varnado 7.5: faro offensivo di Pistoia, nel primo tempo scardina qualsiasi piano difensivo di Sassari passeggiando in post basso, dove gli avversari non hanno i chili necessari per contenere il suo talento. In doppia cifra già dopo il primo tempo, nella ripresa segnerà appena 4 punti, ma da solo mette costantemente in apprensione la difesa di coach Bucchi. Chiude con 14 punti e la solita prestazione da leader offensivo. MVP della gara.
Carl Wheatle 7: tiratore mortifero dalla lunga distanza, per la prima volta in stagione va in doppia cifra. La mano è subito calda e la retina si brucia di conseguenza, in un secondo quarto che rasenta la perfezione. Nella ripresa guarda meno il canestro, concentrandosi quasi esclusivamente sulla fase difensiva, ma quando alza la mano dai 6.75 è sempre un pericolo per i sardi. Chiude con 11 punti e il 60% da tre.
Ryan Hawkins 6.5: il suo primo quarto è scintillante, mettendo a ferro e fuoco una Dinamo incapace di arginarlo, piazzando 8 punti con grande facilità. Si spegne come un cerino dopo 10 minuti, almeno offensivamente, ma è bravo a restare connesso ad una gara in cui riesce a dare il suo contributo anche nei momenti più difficili.
Derek Ogbeide 7.5: domina la sfida personale contro Gombauld, dimostrando perché sia il terzo miglior rimbalzista della LBA. Ci mette una manciata di minuti per mettersi nel taschino il centro avversario, sfiorando una doppia doppia da 9 punti e 10 rimbalzi, oltre ai 20 di valutazione. Forse i compagni avrebbero dovuto sfruttare maggiormente questo dominio servendolo di più sotto le plance. Unica nota stonata l’uno su cinque a gioco fermo.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 6.5: il migliore tra gli ospiti. Con lui in campo la Dinamo inizia ad avere un gioco con una logica e un senso, il caos torna a regnare quando va a sedersi. Bucchi se lo dimentica negli ultimi minuti preferendogli il numero 11, in completa confusione. Con l’ex Verona in campo negli ultimi giri di lancetta chissà come poteva finire. Chiude con 6 punti, 3 rimbalzi, 4 assist e una rubata.
Kaspar Treier 5: fare il centro per necessità lo limita, ma quando entra con la testa giusta riesce a fare la differenza. Questo, però, non è il giorno; soffre troppo i lunghi di Pistoia e non riesce ad incidere. Chiude con zero rimbalzi, soli 5 punti ed è l’unico a chiude con una valutazione negativa (-2).
Breein Tyree 6: commette subito due falli che lo costringono a guardare i compagni per quasi tutto il primo tempo. Nella ripresa non riesce ad accendersi, salvo deflagrare nella seconda parte dell’ultimo periodo, segnando 10 dei 12 punti complessivi. Il suo clinic offensivo non basta per tornare a casa con due punti. Alterna grandi partite a gare quasi anonime. Questa Dinamo non può prescindere dal miglior Tyree, altrimenti è quasi sempre notte fonda.
Filip Kruslin 5.5: in grossa difficoltà in questa stagione, ha un bagliore nel secondo quarto, con la Dinamo in rottura prolungato. Segna tutti i suoi 9 punti nel primo tempo e specialmente del secondo quarto, con due triple che ridanno ossigeno. Nella ripresa tornano a galla tutti i problemi di questi ultimi mesi e sparisce dal campo.
Stanley Whittaker 3: la Dinamo gioca una gara ampiamente insufficiente, ma nonostante questo la squadra di Bucchi avrebbe la chance di portarla a casa lo stesso, ma il playmaker, o almeno è così che viene spacciato l’americano, decide di tirare non un calcio, ma una serie di calcioni insensati al secchio del latte. Gestione scellerata nei minuti finali, perdendo una serie di palloni sanguinosi, facendo intravedere tutta la propria insicurezza, figlia dell’incapacità di fare la scelta giusta al momento giusto. La solita regia letargica rallenta un attacco, mai in grado di accendersi con l’ex Wurzburg in campo, che miracolosamente piazza 6 assist, ma se poi ne perdi 5 quando la palla scotta chiudendo con un -1 di valutazione, dimostri di essere inadeguato a questo ruolo.
Tommaso Raspino s.v.: prima palla toccata, penetrazione, virata e appoggio a canestro. Bucchi gli concede appena 2′, ma visto il livello scadente di altri che indossano la sua stessa canotta, certamente meriterebbe un altro minutaggio.
Stefano Gentile 6: entra in campo con il solito atteggiamento positivo, ritrovando il canestro dalla lunga distanza. In difesa fa il possibile, ma i compagni non lo seguono. Nei momenti finali, visti gli “exploit” di Whittaker, forse la sua esperienza avrebbe portato un risultato differente, ma Bucchi ha altre idee e lo lascia in panchina.
Stephane Gombauld 5.5: parte male, intimidito da un Ogbeide in grande spolvero. Si accende nel secondo quarto, con la Dinamo sprofondata sul -14. Nel finale sfiora la giocata che avrebbe rigirato l’inerzia dalla propria parte. Una giornata in chiaro scuro per colui che, nelle ultime partite. stava reggendo in piedi quasi da solo una squadra senz’anima e senza il proprio centro titolare.
Alfonzo McKinnie 4: ancora troppo ondivago offensivo, per quello che aveva la pesante eredità di sostituire in corsa uno come Bendzius. Ma se nelle ultime uscite il suo apporto difensivo faceva passare in secondo piano i pochi punti segnati, stasera è in difetto in tutto. Svagato e completamente scollegato alla gara, segna esclusivamente a gioco fermo, gettando al vento tre palloni sanguinosi. Il tempo passa e si fatica a comprendere il suo ruolo in una squadra ancora piena zeppa di problemi.
Vasilis Charalampopoulos 5: settimane ancora sulle montagne russe per il greco. Dopo il picco toccato nella gara con Trento, precipita a Pistoia. Un 2/11 al tiro, molti dei quali completamente aperti che gli tolgono fiducia. In difesa si barcamena, 6 i suoi rimbalzi, ma i suoi problemi al tiro risultano un problema insormontabile per la Dinamo, soprattutto nel finale in cui i sardi tentano l’insperata rimonta e si aggrappano a lui, schiantando sul ferro tutte le ultime speranze.