di Michele Longo (Vox&One Podcast)
Napoli, 22 ottobre 2023 – Fabio Corbani non è più l’allenatore della Happy Casa Brindisi. La decisione, nell’aria dopo la sconfitta di Napoli e rafforzata dal silenzio stampa ordinato dalla società e comunicato dal DS Leo DeRycke, è stata ufficializzata dalla Società pochi minuti fa.
LA PARTITA – Ormai è un’abitudine, con Brindisi in campo le partite durano massimo 20’, il resto è garbage time per aggiustare le statistiche individuali e provare a ridurre lo svantaggio. Finisce 90-71 una partita in cui Napoli ha giocato con Brindisi come si fa con un pugile suonato: lo si lascia sfogare nei primi minuti, si scherza un pochino sul primo allungo per lasciare un po’ di speranza e poi lo si mette Knockout con tre o quattro pugni ben assestati. Napoli, bella squadra e molto ben allenata, dimostra di essere perfettamente consapevole dei proprio mezzi e non lascia scampo a Brindisi arrivata ormai alla sesta sconfitta consecutiva, a zero punti in campionato, e in pieno caos.
La partita è sostanzialmente finita sul 21-14, quando Corbani ha schierato il trio Mitchell, Lombardi, Laszewski. Qualsiasi parvenza di gioco visto in precedenza è improvvisamente svanito, l’attacco è diventato un caos e si è avuta più l’impressione di assistere a un All Star Game del campionato filippino (se ne esiste uno) piuttosto che a una partita di LBA. La mossa della disperazione è arrivata già a metà del secondo quarto, inserendo Sneed, non al meglio e al rientro da un lungo stop, ma il nuovo innesto non ha avuto alcun effetto. Anzi, dopo un paio di minuti di zona che ha anche funzionato decentemente, Napoli ha trovato la chiave di volta per attaccarla e ha dilagato fino al 47-29 di fine primo tempo.
Ancora una volta Napoli ha offerto il meglio di sé con i propri lunghi, che hanno letto qualsiasi situazione di gioco e punito la difesa brindisina con la loro intelligenza cestistica. Zubcic e Owens sono il fulcro dell’attacco partenopeo, sono la solidità che si contrappone alla fantasia di Pullen e Ennis. Un mix perfetto assemblato da Pedro Llompart e gestito alla grande da Milicic
QUI NAPOLI – Partita sul velluto, controllandone il ritmo sin dall’inizio. Lo sforzo è durato circa 15 minuti, poi si è passati alla normale amministrazione. Ciò che sorprende dei partenopei è l’equilibrio che la squadra ha tra interno ed esterno. La velocità di Owens taglia in due le difese lasciando spazio per le penetrazioni di Ennis, l’inventiva di Pullen. Allo stesso modo Zubcic è micidiale sia quando si allarga dall’angolo, liberando il pitturato, sia quando taglia al centro con tempi perfetti e intesa da manuale con Owens. Accanto a tanto talento è fondamentale l’opera di Sokolowski, equilibratore difensivo, sempre pronto in attacco. Napoli è una bella squadra da vedere, gioca un basket moderno, sinuoso, equilibrato sia in attacco che in difesa e soprattutto ha la gestione totale del ritmo per tutti i 40 minuti.
QUI BRINDISI – I tifosi hanno abbandonato il settore ospiti a metà del terzo quarto, dopo che Napoli era volata sul +30. Era successo solo un’altra volta, a Porto San Giorgio contro Montegranaro, 14 anni fa nell’anno della retrocessione. Brindisi è una squadra vuota, costruita male ed allenata peggio. La bella prestazione come Saragozza è stata in realtà ciò che era sembrata: una reazione nervosa più che tattica. Passata l’adrenalina si è tornati a vedere lo strazio offerto nelle prime tre giornate di campionato. Brindisi ha perso tre partite su quattro nel primo quarto, con passivi intorno ai 30 punti leggermente attenuati da piccole e inutili reazioni. Corbani, arrivato al capolinea, non ha alcuna scusante, perché nessuna assenza può giustificare il nulla offensivo e difensivo visto finora. Questa squadra ha bisogno di trame ben definite di gioco e degli schemi su cui appoggiarsi ed è ormai evidente che è qualcosa che Corbani non può dare. Umanamente dispiace, perché era la sua grande occasione, ma la squadra ha bisogno urgentemente di una scossa per evitare di complicare ancora di più una situazione davvero intricata.
I parziali:
GeVi Napoli Basket | 21 | 26 | 25 | 18 |
Happy Casa Brindisi | 14 | 15 | 16 | 26 |
LE PAGELLE
GEVI NAPOLI
JACOB PULLEN 7: Porta a spasso la difesa di Brindisi come e quando vuole, giganteggia quando decide che è arrivato il momento di scavare il solco definitivo.
TYLER ENNIS 7: Classe meravigliosa e perfettamente calato nella realtà del campionato italiano
MICHAL SOKOLOWSKI 7: Fa quelle piccole cose che servono a vincere le partite senza troppi affanni
TOMISLAV ZUBCIC 8: 24 punti e leadership totale. Con Owens è la chiave di volta con cui scardina la difesa brindisina. Si mangia letteralmente Bayehe.
TARIQ OWENS 7: La sua mobilità mette in crisi i lunghi di Brindisi. Bravo sia nei tagli, sia nelle letture quando viene raddoppiato. Esce per una scavigliata che però non sembra essere grave.
JUSTIN JAWORSKI 6: Male al tiro, ma contro questa Brindisi non è un grosso problema
GIOVANNI DE NICOLAO 6: Ha un grande merito, quello di controllare il ritmo anche quando Pullen e Ellis sono in panchina.
ALESSANDRO LEVER 6,5: Minuti di intensità e sostanza
ANDREA MABOR DUT BIAR 6: Nulla di eccezionale, ma è una buona presenza a rimbalzo e regala doppi possessi importanti
STEFANO SACCOCCIA 6: Inserito all’inizio dell’ultimo quarto quando la partita è già in garbage time e segna il suo primo punto in LBA
MOUSSA BAMBA SV
MICHELE EBELING SV
HAPPY CASA BRINDISI
JAMEL MORRIS 5: È l’unico faro di questa squadra. Ci prova e lotta fino alla fine, ma è inutile
WENDELL MITCHELL 4: Confusione, caos e poco altro
JOONAS RIISMAA 5: E’ un po’ in calo di forma. Le fatiche estive con la nazionale estone e l’eccessivo minutaggio delle prime giornate si fanno sentire. Comunque tra i meno colpevoli della situazione.
JAJUAN JOHNSON 5: Abbastanza anonimo. Non gli arriva mai un pallone
JORDAN BAYEHE 5: Poco in attacco, ancora meno in difesa. Zubcic lo porta a scuola ogni azione, ma lui è l’alunno ultraripetente che non capisce cosa deve fare.
TOMAS KYZLINK 4: Non legge neanche le situazioni più elementari, tipo un blocco cieco per liberarlo su un ribaltamento
NATE LASZEWSKI 4: E’ stato preso come stretch 4. Un tiratore affidabile in grado di allargare il campo. Non segna mai, difende male e perde palloni sanguinosi
XAVIER SNEED 5: Esordisce in campionato e si vede che è ancora lontano dalla forma migliore.
ERIC LOMBARDI 5: Non si può certo dire che non ci metta la voglia, ma mancano proprio le letture più basilari