Torna l’Eurolega al Forum dopo il rinvio della gara contro il Maccabi per i motivi che tutti sappiamo e dopo la sconfitta ad Istanbul in volata per mano del Fener l’Olimpia Milano si trova davanti un ostacolo chiamato Olympiacos, vice campioni d’Europa in carica.
Ostacolo superato lottando e sputando sangue, in pieno stile Olimpia. Protagonista numero uno, Kevin Pangos. Bistrattato a più riprese dopo le prestazioni scadenti fin qui si prende una grande rivincita.
Certo, le condizioni momentanee dell’Olympiacos hanno influito parecchio perché con Canaan in campo tutta la partita magari sarebbe andata diversamente. Ma questa partita potrebbe rappresentare l’anno zero di KP.
Ma non è tutto oro quel che luccica, nel senso che non sempre farà una partita da 13 in un tempo, e non sempre troverà davanti Larentzakis che dal palleggio faticherebbe a battere pure me in ciabatte: dalle ultime voci dopo l’idea Kendrick Nunn la società vuole aspettare il profilo giusto da inserire.
Bene, basta che non si faccia l’errore dello scorso anno e si aspetti troppo, l’Eurolega fila via veloce e non guarda mai nello specchio retrovisore….
A parte Pangos c’è da sottolineare come l’intesa tra i tre lunghi stia migliorando, e come Mirotic da ala piccola dia parecchio fastidio alle difese avversarie. Certo è un assetto che sposta Shields da 2, cosa che mi sta convincendo il giusto, e che necessiterebbe di un 1 che palla in mano batta l’uomo per far quadrare i conti.
Altrimenti il rischio è quello di avere un attacco prevedibile con la spasmodica ricerca del mismatch tra uno dei tre lunghi marcato dal 3 avversario più piccolo. Oggi la partita è nettamente girata quando Pangos ha fatto le veci dell’1 che palla in mano batte l’uomo ma non sarà sempre così.
Due parole per il blocco italico le voglio spendere perché Tonut e Flaccadori hanno dato minuti di qualità nel primo tempo ed anche punti pesanti. Ed allora mi vien facile pensare che tutti i discorsi che a volte si fanno sugli italiani che non sarebbero da Eurolega, che non possono starci etc etc, sono un pò dei refrain fini a sé stessi.
Diamo fiducia a sti ragazzi, che poi son uomini 30 enni ormai, senza sorprenderci più di tanto se fanno cose buone. Perché sono buoni, e fossi in Messina aumenterei vertiginosamente il loro minutaggio in LBA, ma qui entriamo in un campo minato…
Non c’è troppo tempo per festeggiare, dopodomani si va a Madrid per cercare un impresa che sarebbe clamorosa data la forza dell’avversario. Visto che l’obiettivo settimanale è stato portato a casa stasera la squadra dovrebbe essere bella leggera e senza pressione, condizione ideale per scendere in campo e giocarsela a viso aperto.
Difficilmente basterà ma sarà interessante capire i valori in campo.
IL TABELLINO: Olimpia Milano – Olympiacos Atene 65- 53
DIAMO I NUMERI
0 – i punti di Alex Poythress, e qualche tifoso son sicuro che mi suggerirebbe anche il voto. Oggi male, sembrava distratto e con poca concentrazione, d’altra parte ha passato i suoi minuti a marcare Milutinov che è la sua custodia, provateci voi povero Alex….
3 – i punti di Melli arrivati con una tripla, decisiva, nel finale di partita. Dopo un primo tempo che definirei parsimonioso con l’obiettivo di non spendere falli ed energie, nel secondo ha praticamente dominato nella propria metà campo, chiudendo tutte le linee di penetrazione, aiutando tutto e tutti, smanacciando palloni a rimbalzo con tap out provvidenziali….Insomma ha fatto vedere che si può decidere una partita anche segnando zero punti. Come faceva Ricki Pittis, presente in tribuna, un quarto di secolo fa.
11 – il dato chiave a mio avviso. E’ il numero dei rimbalzi offensivi concessi ai greci, molto basso considerando la presenza di Milutinov che tanto per dare un idea tre anni fa ne prese 16 da solo….merito di una preparazione e di una attenzione sull’argomento da parte di tutti, e di una fisicità diversa rispetto a 36 mesi fa perché Voigtmann è molto più solido del buon Tarczewski che ha sempre subito parecchio contro il centrone serbo
7 – i minuti giocati da Kyle Hines contro la sua ex squadra, senza brillare particolarmente. C’è chi dice sia ormai alla frutta, chi lo farebbe giocare solo in LBA, chi non lo farebbe giocare proprio. La mia impressione è che si stia amministrando: siamo ad ottobre, la stagione è lunghissima, penso si sia tarato per arrivare lucido in primavera, quando si decideranno i trofei e quando giocherà le sue ultime partite.
2 – sono i punti messi a segno da Fall, che mi pare di poter dire sia il giocatore più penalizzato dalla campagna acquisti in pompa magna dei Pireoti. Con Milutinov non può stare in campo assieme e quindi è costretto a fare il semplice back up. Mi intrigherebbe molto vederlo in futuro all’Olimpia, anche se Kamagate è un prospetto su cui val la pena investire. Occhio però a commettere l’errore fatto con il sopracitato Kaleb, per anni si sono attesi miglioramenti che non sono mai arrivati. Io sono del partito che gli farebbe bene giocare il più possibile, o a Milano in LBA o in qualche altra squadra (si parlava di Tortona). Ma tornando a Fall lo prenderei subitissimo.
SALA STAMPA
Cristiano Garbin
@garbo75
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