Dopo aver fatto tappa nella Capitale per la nuova avventura targata Oxygen ed essere andati a trovare la rappresentante per antonomasia della Sicilia e cioè la Passalacqua Ragusa riprendiamo il nostro viaggio con una nuova stazione, la numero 7.
Abbiamo oltrepassato la metà del viaggio e il nostro treno virtuale si ferma in Molise, a Campobasso (ed il treno è proprio virtuale, dato che nel capoluogo molisano la ferrovia non arriva)
Protagonisti di questa fermata sono il coach Mimmo Sabatelli, ormai un istituzione a Campobasso, e Martina Kacerik che dopo varie esperienze è alle porte del secondo anno tra le fila della Magnolia.
Buona lettura!
COACH MIMMO SABATELLI
Con quale spirito ed ambizioni affronti la nuova stagione?
Con lo stesso spirito con cui viviamo ogni anno una nuova avventura: ossia nella consapevolezza del fatto che l’asticella delle difficoltà si alza e che ripetersi e confermarsi, con il passare delle stagione, non è impresa semplice. Da parte nostra, però, lavoreremo tanto e metteremo in palestra e sul parquet tutto quello che abbiamo per far sì che quanto ottenuto possa mantenersi anche nel torneo che verrà.
Cosa invece ti porti dietro da quella passata? Cosa non rifaresti potessi tornare indietro?
Uhm, cosa non rifarei? Non mi viene in mente nulla. Se errori ci sono stati, quelli fanno parte del percorso e ti consentono di poter crescere così da poter alzare ulteriormente quella famosa asticella. Cosa mi porto dietro? Su tutti gli altri aspetti la storica vittoria su Schio in gara due dei quarti di finale playoff che ci ha riportato poi al PalaRomare. Quello è un ricordo superlativo, così come lo scudetto Under 17 a Pordenone, che ha rappresentato un traguardo di rilievo nella politica di valorizzazione dei giovani prospetti portata avanti dal club.
Avete cambiato parecchio in questa off season, l’acquisto più intrigante è senz’altro Morrison reduce da una stagione in chiaroscuro a Lucca. La sfida di renderla una giocatrice che fa la differenza ti ha intrigato nella scelta e ti intriga ora che la stai allenando in palestra?
Abbiamo cambiato molto nel nostro organico ed abbiamo quasi del tutto variato il reparto delle lunghe. Quanto a Morrison, quella di Que è stata una scelta mirata nell’inserire in questo organico un elemento che ci possa dare una mano sostanziosa, forti anche di quelle che sono state le sue cifre nel girone di ritorno della passata stagione con Lucca. Con Morrison lavoreremo per farla crescere ulteriormente, come del resto abbiamo sempre fatto con tutte le giocatrici che sono passate da noi. Prendo un esempio su tutti: quello di Robyn Parks che, dopo due stagioni in Molise, è entrata nel roster di un top club come Schio, indiretta conferma del fatto che ci siamo mossi nel verso giusto.
Sarà l’anno buono per vedere esplodere Quinonez?
Non credo che Quiñonez debba esplodere, perché Blanca è già una certezza. In ogni stagione chiediamo a lei sempre qualcosa in più, ma anche negli scorsi tornei e, in particolare nell’ultimo, ha dimostrato qualità e numeri di non poco conto, ma siamo certi che anche nel campionato che vivremo lei stessa per prima andrà oltre il contributo offerto sinora.
Sicuramente avrai visto le prestazioni in nazionale U16 e 18 di Giacchetti. Tuo giudizio? È giunta l’ora di entrare in rotazione per lei?
Ho seguito con grande attenzione entrambi gli Europei di categoria. E sono orgoglioso del lavoro portato avanti da Emma e del suo inserimento nel miglior quintetto della kermesse Under 16. Già nella scorsa stagione, ha saputo ritagliarsi uno spazio in prima squadra prima che dei contrattempi fisici ed alcune situazioni contingenti non le consentissero di poter proseguire sul percorso iniziato a livello di utilizzo e minutaggi. Con certezza la vedremo in campo con la prima squadra in questa stagione, ma il discorso incentrato su Emma vale anche per tutti gli altri talenti del nostro vivaio in virtù di quella che è una precisa politica del nostro club volta alla valorizzazione dei giovani talenti.
MARTINA KACERIK
Raccontaci cosa hai fatto questa estate di bello, dove sei andata e come ti sei preparata per la stagione
Finita l’ultima stagione, mi sono riposata un po’. A luglio poi ho fatto tre settimane di lavoro individuale e pesi allenandomi in maniera determinata. Ad agosto poi, prima di rientrare a Campobasso, ho viaggiato un po’ tra gli Stati Uniti (con mia sorella) e la Toscana (con la mia famiglia), trascorrendo, invece, il Ferragosto con una mia amica.
Sei stata una delle poche confermate, a parte le questioni contrattuali, cosa ti ha trattenuta a Campobasso?
Per una giocatrice è fondamentale stare bene. E a Campobasso, società ambiziosa che, stagione dopo stagione, cerca di far meglio di quanto fatto nell’annata precedente, si ha l’opportunità di sentirsi a casa. Quello molisano è un ambiente professionale, ma ha in sé una bellissima aria da famiglia.
Nella scorsa stagione, in alcuni momenti in cui ho reso meno bene, ho avvertito intorno con forza affetto e vicinanza, aspetto che ha contribuito a rafforzare le mie certezze nel rimanere qui in Molise.
Negli ultimi tempi ti stai specializzando sempre più come jolly difensivo, essendo tu conosciuta come tiratrice cosa ti gratifica di più? Una tripla o una grande difesa?
La mia caratteristica base, sin da giovanissima, era quella di difendere con forza, ma anche riuscire a mettere a segno una tripla in un momento importante ti trasmette sensazioni uniche. Più in generale, direi che l’ideale è riuscire a fare la cosa giusta nel momento opportuno, e cioè mi piace poter essere utile per la squadra nel momento in cui serve.
Su quali aspetti del tuo gioco ti stai concentrando ultimamente per migliorarli?
Quest’estate mi sono allenata con Ashley Ravelli e Claudio Negri nel gruppo da loro creato, il Clash of Hoops, una sorta di masterclass nella off-season per dedicarti su quelle situazioni su cui vuoi migliorare. In particolare, mi sono concentrata sul poter mettere maggiore aggressività in attacco in tutte le situazioni: dal pick‘n’roll al tiro. Loro sono davvero super e mi hanno aiutato tanto.
Chi è la giocatrice che fai più fatica a marcare?
Ce ne sono state parecchie tra quelle che sono passate nel nostro campionato, ma tra tutte direi Robyn Parks. L’ho incontrata un paio di volte da avversaria ma, nella scorsa stagione, da diretta avversaria come
accoppiamento in allenamento, ho dovuto fare i conti con tante difficoltà. Lei è abile a fare tutto in attacco, non puoi dare nulla per scontato. Potevo attuare qualsiasi stratagemma difensivo, ma lei trovava sempre l’opportunità per realizzare.
Si ringrazia per la cortesia e disponibilità l’ufficio stampa di Magnolia Campobasso nella persona di Vincenzo Ciccone e per le fotografie Maurizio Silla
Cristiano Garbin
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