La nostra locomotiva continua nel suo viaggio e dopo San Martino di Lupari e Reyer Venezia, resta in Veneto per andare a trovare la casa delle campionesse in carica, il Famila Schio.
Dopo la grande stagione appena trascorsa, coronata con l’ennesimo scudetto, la vittoria della Supercoppa e della Coppa Italia, con il risultato storico della F4 di Eurolega, fermate solamente dal Fenerbahce, le orange sono pronte per una nuova grande stagione.
Ne parleremo con coach Georgios Dikaioulakos e con Elisa Penna, ormai quasi una veterana di questo gruppo
GEORGIOS DIKAIOULAKOS
Lo scorso anno avete fatto un annata pazzesca, ambizioni per questa stagione?
Nella mia vita mi piace prima valutare le situazioni e poi parlare senza guardare troppo lontano.
Le mie giocatrici lo sanno, in passato non abbiamo mai parlato di titoli, solo del prossimo allenamento.
In questa stagione la cosa più difficile per noi sarà rimanere umili e affamati. Quindi questi sono i nostri obiettivi oltre al fatto che ogni pratica deve essere migliore della precedente.
Avete cambiato tutto il pacchetto straniere e non sarà facile sostituire Mabrey, Howard, Ndour. Che impressione ha delle nuove arrivate?
Abbiamo dimostrato che la forza della squadra è la grinta che abbiamo dentro la cultura e la mentalità. Abbiamo sostituito buone giocatrici, con con altrettante ottime giocatrici. Non importa chi arriva e chi va via, quello che conta è la base strutturale della squadra.
L’inserimento di Chagas è una sfida per farla crescere e, allo stesso tempo, far risparmiare minuti a Sottana?
Sottana è ancora una delle nostre migliori giocatrici e speriamo che lo rimanga per molti anni. Allo stesso tempo investiamo per il futuro con giovani giocatrici preparandole al livello successivo. Flo è una di quelle giocatrici che crediamo abbia un grande futuro soprattutto nel ruolo di play, infatti lavoriamo tanto in questa direzione, sta a lei sfruttare questa occasione.
Come è stata l’esperienza ad Eurobasket?
Con la Slovenia avevamo grandi sogni ma la sfortuna ha bussato alla nostra porta lasciandoci senza troppe giocatrici, quindi da subito abbiamo dovuto portare ragazze di 18 anni da inserire nel quintetto base.
Abbiamo lottato in ogni partita e alla fine abbiamo perso, ma nonostante ciò siamo rimasti soddisfatti. In generale illivello era più basso rispetto agli altri anni e questa è stata una grande occasioneper molte squadre di mettersi in luce.
Ti aspettavi questa prestazione da Italbasket?
No, tutti pensavano che l’Italia avrebbe avuto risultati migliori all’Eurobasket.
Non so esattamente perchè non siano arrivati buoni risultati, ma sicuramente la mia esperienza mi ha insegnato che se ci sono problemi, devono essere risolti dal dialogo fra coach e giocatrici.
ELISA PENNA
Cosa ti aspetti quest’anno dalla tua stagione cestistica?
Non voglio farmi aspettative per la prossima stagione.
Cercherò di lavorare duramente ogni giorno in palestra e di portare il mio contributo alla squadra durante l’anno.
Un Europeo mediocre per le nostre azzurre, quali le tue ambizioni in ottica nazionale?
Mi dispiace molto per come si è concluso l’Europeo, perché la squadra ha davvero molto talento ed è un peccato che sia andato come è andato.
Anche perché c’era in gioco la qualificazione al Pre-Olimpico. Personalmente, lavorerò duro per tornare in maglia azzurra.
Chi ti ha impressionato delle nuove compagne?
Per ora, mancano ancora due giocatrici che sono impegnate in WNBA. Ma tutti i nuovi innesti hanno delle qualità importanti, ognuna con caratteristiche diverse.
Arricchiscono molto la squadra sia dentro che fuori dal campo.
Come hai passato l’estate, dove sei andata?
Era da 13 anni che non avevo una estate senza impegni con la nazionale. Le prime settimane sono state strane, ho dovuto organizzare parecchie cose.
Sicuramente sono stati mesi importanti, una boccata d’aria che mi serviva.
Sono andata in vacanza con mia sorella e ho potuto vivermi di più la montagna, che è il luogo che preferisco. Ho avuto tempo per lavorare su me stessa, sia mentalmente, che fisicamente, coltivare le mie amicizie, cosa che spesso viene a mancare per assenza di tempo.
Matteo Avagliano