Sassari, 19 aprile 2023 – La Dinamo Sassari era chiamata al pronto riscatto dopo il tonfo di Brindisi e così è stato. Con un grande secondo tempo i sardi hanno messo in cassaforte un’altra vittoria, la settima consecutiva in casa, un 103-80 che gli ha permesso di staccare il pass per i playoff Scudetto con 3 gare d’anticipo. Per la Pallacanestro Trieste la terza sconfitta consecutiva, che l’avvicina pericolosamente a quel penultimo posto distante appena 2 punti, con in più la tegola di Corey Davis, trovato positivo ad un controllo antidoping e sospeso in via precauzionale in attesa delle controanalisi.
Al Banco di Sardegna sono bastate 72 ore per ritrovarsi, ritrovare quell’energia che è mancata al PalaPentassuglia e rimettersi a correre in vista dei playoff, ora diventati ufficiali e che sono arrivati dopo un’estenuante rimonta iniziata a gennaio, con la vittoria a Reggio Emilia e conclusasi stasera. Una striscia di 11 vittorie e 3 sconfitte che ha permesso agli isolani di salire dal 13° posto, con appena 10 punti e a sole due lunghezze dal penultimo posto, fino al 4° posto di oggi con 32 punti.
Un 2023 da incorniciare!
La Dinamo ha ritrovato le sue certezze in questo turno infrasettimanale, la difesa forte soprattutto sugli esterni avversari che ha generato 19 perse di Trieste, contro le appena 9 dei sassaresi; ma soprattutto quel tiro dalla lunga distanza che era mancato domenica e che oggi è tornato prepotentemente a marcare la differenza. Un 50% dai 6.75 (14/28) che ha spaccato in due il match nella ripresa, condendo il tutto con rubate che hanno generato canestri facili in contropiede e portando 6 giocatori in doppia cifra.
Escludendo il solo capitan Devecchi, che stasera festeggiava le 800 gare con la maglia biancoblu, tutti quelli che hanno alzato la mano da oltre l’arco hanno sentito il fruscio della retina. Sugli scudi Eimantas Bendzius (18 punti), mattatore del terzo quarto con un 4/4 che permesso ai padroni di casa la fuga decisiva.
Bene anche il solito Filip Kruslin (11 punti), tornato letale dopo il passo falso del weekend, e le due certezze di quest’ultimo periodo, Chris Dowe (18 punti) e Ousmane Diop, doppia doppia da 15 punti e 10 rimbalzi. Ma forse la più bella notizia per Bucchi è aver rivisto finalmente con una condizione fisica in risalita, Gerald Robinson (18 punti), ma soprattutto Jamal Jones, 12 punti e lampi di classe purissima come prima dell’infortunio di inizio marzo.
Dall’altra parte una Trieste che ha retto l’urto fino all’intervallo, nonostante la mazzata arrivata una manciata di minuti prima della palla a due, con la positività al doping del play Corey Davis, perno centrale dei giuliani, rimasto a bordo a campo a sostenere i compagni.
Per coach Marco Legovich una mazzata che rischiava di esser letale ancora prima di giocare, viste anche le due ultime sconfitte con Trento e Varese, ma non è stato così. L’assenza di Davis ha responsabilizzato soprattutto gli italiani, come Michele Ruzzier, 11 punti e uomo d’ordine con 7 assist, e Stefano Bossi, 8 punti e career high in carriera in LBA.
Ampie rotazioni che non hanno impedito a Frank Bartley (18 punti) e Emanuel Terry (16 punti) di trascinare Trieste all’intervallo sotto appena di un punto, con il primo autore di un ottima prestazione balistica e il secondo autentico dominatore dei tabelloni con una verticalità spaventosa.
Assenza di Davis che è stato forse un freno nella testa degli ospiti, che si son fatti subito aggredire da una Sassari positiva nell’approccio alla gara. Un 6-0 pronti via firmato dal croato Kruslin. Trieste però si risveglia dallo shock con un Terry che plana sulla testa di chiunque e con un Bartley con la licenza di uccidere.
L’equilibro regna sovrano, fino al parziale da chi meno te l’aspetti, quel Bossi chiamato per dare minuti agli altri esterni, facendo subito capire che la timidezza non di casa, con 5 punti in fila che vogliono dire +5 ospite.
I sardi non si scompongono e chiudono la prima frazione sul 23 pari.
Sassari prova un’altra accelerata in avvio di seconda frazione, con un Diop più incisivo rispetto ad uno Stephens troppo timido. Il centro senegalese fa la voce grossa portando i suoi sul +4. I giuliani resistono e gli italiani danno una grossa mano per restare aggrappati, il solito Ruzzier e persino Campogrande.
Robinson comincia a sprigionare i cavalli del proprio motore e riporta i padroni di casa sul +7. Trieste però è pugnace e non molla e con De Angeli firma il canestro del 43-42 con cui si chiude il primo tempo.
Nella ripresa entra un altra Dinamo, più aggressiva in difesa e precisa in attacco e il break è servito. Bendzius comincia a martellare dalla lunga distanza e viene seguito dal resto dei compagni che vedono il canestro come una vasca da bagno. Gli ospiti precipitano sul -15, annaspano in attacco e perdono una caterva di palloni, con Sassari che ringrazia e continua a muovere il proprio tabellino con canestri facili in transizione.
Solamente una tripla del positivissimo Bossi ricuce leggermente il divario, firmando il 76-64 con cui si chiude il terzo periodo. Con la Dinamo autrice di 33 punti con un impressionante 7/10 da tre.
Il Banco non smette di battere sul ferro caldo e continua a trovare canestri facili, questa volta da sotto con un Diop che ormai detta legge nel pitturato e firma il +19. Formalmente gli ultimi 7 minuti si trasformano in una mini partitella in cui però gli uomini di Bucchi non smettono di spingere.
Sulla sirena il punteggio recita 103-80, con il PalaSerradimigni che ha scandito i minuti finali con battimani e tifo incessante.
Per Trieste un’altra battuta d’arresto con all’orizzonte nuvole nere che non promettono nulla di buono, con la zona retrocessione ora distante appena 2 punti. La squadra di coach Legovich è chiamata all’impresa di espugnare domenica la Vitrifrigo Arena di Pesaro, se non vuole giocarsi gran parte della salvezza, la settimana successiva, nel delicatissimo scontro diretto con Verona.
Per Sassari una vittoria che ridà entusiasmo ad un gruppo apparso per nulla rinunciatario, come invece era sembrato tre giorni prima, e consolida un 4° posto diventato ormai vitale se si vuole tenere il fattore campo almeno nel primo turno. La strada per mantenere la quarta piazza in classifica si fa però impervia, con la complicata sfida di domenica in casa della Virtus Bologna, la capolista dell’LBA farà infatti di tutto per mantenere la vetta solitaria da qui alla fine della stagione regolare.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Pallacanestro Trieste 103-80
Parziali: 23-23; 20-19; 33-22; 27-16.
Progressione: 23-23; 43-42; 76-64; 103-80.
Sala Stampa
Marco Legovich, Piero Bucchi e Jamal Jones
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 6.5: tornato a disposizione da due gare, il vero problema era ritrovare la condizione migliore per un giocatore fondamentale, l’unico di crearsi un tiro a giochi rotti. Quella condizione fisica è in forte ascesa e già nel primo quarto ha dato chiari segnali. Nella ripresa paga i tanti minuti che Bucchi gli concede, con 28′ è il più impiegato dal coach bolognese, sparacchiando forse un po’ troppo dai 6.75, ma continuando a dare un grande contributo difensivo. Il suo tabellino recita 12 punti, 4 rimbalzi, 2 rubate e 5 assist. Il suo completo recupero potrebbe essere la chiave di volta per la Dinamo in vista dei playoff.
Gerald Robinson 7: dopo il passo falso in Salento, torna ad incantare con la sua classe. Entrato dalla panchina, prende per mano la Dinamo, con giocate ragionate e meno confusionarie rispetto alle ultime uscite. Torna finalmente ad attaccare il suo amato ferro e nella ripresa si scatena in campo aperto mettendo i canestri che permettono al Banco di non guardarsi più indietro. Chiude con 18 punti, 3 rubate, 6 assist e persino una stoppata data.
Chris Dowe 7.5: nel primo tempo il suo duello con Bartley accende l’incontro, un autentica Sfida all’O.K. Corral senza esclusioni di colpi. Nella ripresa si unisce a Bendzius per firmare il gap decisivo che porta il Banco anche sul +17 nel terzo periodo. Conclude l’ennesima prestazione abbacinante di questo 2023 per lui, con 17 punti, 4 rimbalzi, 1 rubata, 5 assist e 19 di valutazione.
Filip Kruslin 7: nel momento più delicato della gara, il primo tempo, è lui a tenere avanti la Dinamo. L’unico tra le due squadre ad andare all’intervallo in doppia cifra. Il ritorno tra le mura amiche gli permette di cancellare la brutta giornata al tiro in quel di Brindisi, ritrovando le sue grandi percentuali da fuori. Nel secondo tempo lascia la scena agli altri tiratori e per il Banco va benissimo così. Chiude con 11 punti, tutti nel primo tempo, 2 rubate e 3 assist.
Giacomo Devecchi 6: nel giorno delle sue 800 partite in maglia Dinamo, Bucchi chi concede più minuti del solito e lui risponde presente. La solita ottima difesa con anche una rubata, poi la magia in attacco, con lo scarico in salto per la tripla di Gentile. Capitano, mio capitano!
Kaspar Treier 5.5: l’uomo senza maschera non lascia il segno. La frattura al naso ancora non gli permette di essere al 100%, è costretto a giocare senza la maschera protettiva che a Brindisi lo limitava ancora di più e sembra quasi camminare sulle uova, per evitare un nuovo contatto al viso. Segna in contropiede nel finale, certificando la vittoria, ma prima di allora nient’altro.
Massimo Chessa s.v.: appena 2′ per lui.
DeShawn Stephens 6.5: non è serata in attacco e si vede fin da subito, con l’atletismo di Spencer e soprattutto Terry è davvero dura trovare uno spiraglio sotto le plance. Dopo un primo tempo assolutamente anonimo, si riscatta nella ripresa. Nel break decisivo della Dinamo c’è anche il suo zampino, con alcune grandi difese sui pick & roll che lo portano a sporcare una grande quantità di linee di passaggio, mandando i compagni costantemente in contropiede per 2 punti facili. Appena 2 punti per l’ex Cagliari, ma 4 rimbalzi e 3 rubate, tutte nel terzo decisivo quarto.
Eimantas Bendzius 8: è il solito diesel. Nel primo tempo si fa vedere poco o nulla, con appena 2 punti segnati e un paio di belle giocate difensive. Nel terzo periodo esplode con tutta la sua classe, con un 4/4 da oltre l’arco incenerisce una Trieste rimasta in partita fino a quel momento. Uno show balistico decisivo per l’allungo sassarese, riscattando le sue ultime tre uscite in cui vedeva il canestro dai 6.75 come la cruna di un ago. Alla fine saranno 18 i suoi punti, con 2 rimbalzi, 3 assist e 23 di valutazione. MVP di serata per il cecchino lituano.
Stefano Gentile 6.5: in grande e forte ripresa. Il suo apporto difensivo non si discute, come sempre, ma questo volta ci aggiunge anche un ottima pericolosità, ritrovando i punti, persino dai 6.75 dopo tempo immemore. Chiude con 8 punti, quasi tutti nell’ultimo periodo, 4 falli subiti e 3 assist.
Ousmane Diop 7.5: doppia doppia per il classe 2000, con 15 punti e 10 rimbalzi, metà dei quali offensivi. Una prestazione totale per il centro senegalese, che si mette in tasca Spencer e soprattutto un Terry che vola per tutto il palazzetto come un oggetto non identificato. Nell’ultimo quarto sale di tono mettendo la parola fine al match con un prova da assoluto dominatore del pitturato.
Pallacanestro Trieste
Stefano Bossi 6.5: chiamato a dare il proprio contributo, vista l’assenza forzata di Davis, si fa trovare subito pronto. Con i suoi punti tiene Trieste a galla nel primo tempo. Nella ripresa soffre l’atletismo degli esterni avversari ed è costretto ad arrendersi come il resto dei compagni. Per lui 8 punti, career high in LBA, e 2 assist.
Skylar Spencer 4: una stagione a corrente alternata la sua, con alcuni ottime prestazioni e tanti flop, come stasera. Non riesce in alcun modo ad iscriversi alla partita, nonostante uno Stephens tutt’altro che ermetico in avvio. Nella ripresa va pure peggio, non riuscendo a trovare mai la giusta posizione per far male. Se poi il tuo centro chiude con 2 punti e 2 rimbalzi in 19′, allora per Trieste si fa davvero dura.
Lodovico Deangeli s.v.: appena 6′ per lui, ma con 4 punti segnati nella ripresa, nel momento di massima difficoltà per Trieste nel trovare il canestro. Mica poco.
Luca Campogrande 6: si sbatte come nessuno in difesa, sporcando linee di passaggio e andando sempre a rimbalzo. Riesce anche a trovare due volte il bersaglio grosso, ma nella ripresa perde la bussola, iniziando a sparacchiare un po’ troppo, specialmente dai 6.75. Chiude con 6 punti, 6 rimbalzi, 2 rubate e 1 assist.
Giovanni Vildera 5.5: grande impatto in avvio per l’ex Treviso, specialmente a rimbalzo d’attacco con 3 palloni portati giù che hanno sempre portato un canestro per i giuliani. Nella ripresa viene travolto come il resto della squadra.
Frank Bartley 6.5: nel primo tempo l’attacco di Trieste è lui. La sfida con Dowe accende l’incontro, anche se troppo spesso va a schiantarsi contro il muro eretto dalla Dinamo in area. Nella ripresa continua a fatturare, anche se qualche sbavatura e perse di troppo contribuiscono all’allungo dei sardi. Alla fine piazza comunque 18 punti, 8 rimbalzi, 3 perse e 3 assist.
Alessandro Lever 5: non lesina mai l’impegno. Fatica a carburare nel primo tempo, nel terzo quarto si fa notare esclusivamente per una tripla che riporta Trieste sul -10, prima di subire in secondo parziale a cavallo dei due periodi.
Emanuel Terry 7: ha una sola missione durante tutta la sera, spolverare il soffitto del PalaSerradimigni. Sfoggia l’ormai noto atletismo con salti al limite dell’insensato, sfiorando spesso il ferro con la testa. I lunghi fanno fatica a tagliarlo fuori, si rifugiano ormai nella speranza che il pallone non cada nei suoi pressi. In attacco è la polizza assicurativa di Trieste: se sbagliamo un tiro stiamo sereni che il rimbalzo sarà di Terry e saranno due punti automatici. Chiude con 16 punti, 7/8 da due, 6 rimbalzi, 5 dei quali offensivi, 3 assist e 18 di valutazione.
Michele Ruzzier 6.5: chiamato a sostituire Davis, parte in quintetto, Un po’ la responsabilità, un po’ soprattutto la frattura rimediata al naso nell’ultima sfida, parte con le marce basse. Pronti via e cestina subito due brutti palloni. Alla distanza riesce a rimettersi in carreggiata. Fa girare bene la squadra, forse l’unica pecca rimane quella di vedere poco il canestro, visto che la serata sembra parecchio positiva per lui, ma spesso paga il superiore atletismo degli avversari. Alla fine sono 11 i suoi punti, con 7 falli subiti, 4 rimbalzi, 7 assist e 20 di valutazione.
Roberts Stumbris 5: parte subito in quarta, confezionando la sua miglior prestazione da quando è arrivato già nel primo tempo. Segna 8 punti e quelli rimangono, perché nella ripresa scompare dalla scena, o meglio si trasforma in un telepass che la Dinamo sfrutta per trovare tiri aperti che la fanno scappare nel punteggio.