Tel Aviv (Israele), 12 Aprile 2023 – Alla Shlomo Group Arena l’Umana Reyer Venezia cede il passo ai padroni di casa dell’Hapoel Vegan Friendly Tel Aviv, 88-80 il finale e viene eliminata dalla competizione dopo il primo turno di Playoff.
Gli israeliani affronteranno così ai Quarti di Finale la Joventut Badalona che ha eliminato i britannici del London Lions.
Gli orogranata (senza capitan Michael Bramos che per motivi familiari, nascita del terzogenito, è volato negli USA) hanno subito troppo in tre quarti e hanno provato il massimo sforzo possibile nel periodo conclusivo dal -22 (77-55 dopo tre quarti, fino al -4, 84-80 a 57″8 dalla fine) pagando alla fine assoluta mancanza di lucidità in troppe palle perse (ben 19) complice anche l’uscita per falli di giocatori importanti come Mitchell Watt e la serata assolutamente no di Marco Spissu.
Venezia, come l’anno precedente quando venne eliminato dal Boulogne Metropolitans, saluta al primo turno dei Playoff di EuroCup e si concentrerà adesso solo sul campionato e i prossimi (eventuali) playoff di LBA: domenica sarà di scena al PalaBarbuto di Napoli contro la GeVi nel match di mezzogiorno.
CRONACA
Inizio di grande ritmo e in un ambiente molto ostile, l’Umana Reyer Venezia non si fa troppo impressionare e comincia con le triple di Parks e Granger, l’Hapoel Tel Aviv risponde con Munford e Brown, è 15-15 dopo 6′, TV time-out. Cala la Reyer nella seconda metà del periodo, i padroni di casa con Idan Zalmanson portano buon fatturato sotto-canestro, la tripla allo scadere del tempo di Gil Beni chiude sul 24-16 a proprio favore i primi 10′.
Secondo periodo, ci pensa Bar Timor a portare il +12 per l’Hapoel Tel Aviv, 28-16 dopo nemmeno 11′ di incontro, time-out Spahija con Venezia a perdere un po’ di fiducia. La Reyer sbaglia troppo e gioca egoisticamente perdendo valanghe di possessi, la formazione israeliana vola sulle ali dell’entusiasmo con Timor e Tokoto, 37-18 al 15′, time-out Spahija. Aumenta il massimo vantaggio della formazione di casa, la tripla di McRae porta il +22 per i rossi di Tel Aviv (44-22 al 17′), Venezia trova un piccolo senso di responsabilità e di orgoglio nel finale di tempo con Granger, è 48-30 al 19′, time-out Hapoel. La coppia di liberi da parte di Willis chiude il primo tempo sul 48-32 in favore degli israeliani.
Secondo tempo, si vede una Venezia diversa con tiri costruiti i maniera migliore, che con Brooks e Granger a segno lima il gap, Watt difende bene nonostante i 3 falli commessi, ed è 54-40 dopo 23′, time-out Hapoel Tel Aviv. Ma l’uscita per falli di Watt riporta nel limbo l’Umana Reyer, Timor, Onuaku e Beni vanno a nozze con la difesa leggera degli ospiti, è 65-45 al 26′, time-out Spahija. Ginat riporta il massimo vantaggio di +22 (69-47 al 27′) e nonostante un antisportivo sanzionato a Zalmanson, Venezia viene continuamente bucata dall’attacco dell’Hapoel Tel Aviv, Ginat e Zalmanson chiudono il terzo quarto sul 77-55 dopo tre quarti di partita.
Ultimo quarto: la qualificazione dell’Hapoel Tel Aviv sembra quasi in ghiaccio, ma Venezia prova a giocarsela all’inizio del periodo con Parks e Tessitori (78-62 a 7’17” dal termine), Timor segna il primo canestro su azione degli israeliani, ma la Reyer con la tripla di Willis e De Nicolao si porta sul -11 incredibilmente riaprendo il match, è 80-69 a 4’58” dalla fine, time-out di coach Danny Franco. Due viaggi in lunetta di Derek Willis danno all’Umana l’insperato -7, (80-73 a 3’54”), continua la siccità offensiva dei padroni di casa, Tessitori porta il -5 (80-75 a 3’16” dalla fine), ma quando tutta l’inerzia sembra dalla parte degli oro-granata, l’ex Sassari Onuaku scuote i rossi di Tel Aviv per l’84-75 a 2’17” dal termine, time-out Neven Spahija. La Reyer non molla l’osso, tripla di Granger e canestro di Tessitori allo scadere dei 24″ consegnano il -4 ospite a 57″8 per l’84-80, ma Brown e i liberi di Munford sembrano dare la parola fine, 88-80, time-out Spahija a 26″8 dalla fine. Con un fallo in attacco di Tessitori, si spengono le luci della speranza per Venezia, finisce 90-80.
Hapoel Vegan Friendly Tel Aviv vs Umana Reyer Venezia 90-80
Parziali: 24-16; 24-16; 29-23; 13-25.
Progressione: 24-16; 48-32; 77-55; 90-80.
Pagelle
Marco Spissu 4: inizio complicatissimo tra le due metà-campo, poi non si accende mai. 1/8 nelle triple è tutto dire, tra i peggiori in campo.
Amedeo Tessitori 6: subisce troppo Zalmanson in avvio, appare poco brillante, ma piazza canestri importanti nella rimonta dal -22 alla fine, ma alla fine perde quel pizzico di lucidità, complice un mancato cambio nel ruolo di 5, nel massimo tentativo di Venezia nell’ultimo quarto che sarebbe servito.
Jordan Parks 6,5: primo quarto di buoni cesti dai 6,75, poi come i compagni di squadra subisce dietro. Ma almeno lui mostra di sacrificarsi molto su tutti i ruoli, cerca di fare il possibile nella rimontona, alla fine paga però i 5 falli commessi.
Kendrick Ray 3: entra a inizio secondo quarto e ne combina di cotte e di crude con il capitano del’Hapoel Timor a fargli fare troppa fatica, si incespica da solo perdendo palloni. Il tutto in 3’50” di gioco. Esperienza finita alla Reyer nel modo peggiore.
Riccardo Moraschini 4,5: parte in quintetto, dietro soffre e fatica troppo, solo una tripla segnata nel finale di terzo quarto, ma appare troppo passivo e poco reattivo in certi momenti.
Andrea De Nicolao 6,5: entra nel secondo tempo in un match che sembra complicato e praticamente a giochi già fatti. Invece, grazie anche alla sua difesa, cambia il registro della partita e mostra quell’attitudine e quel carattere da capitano per tentare la rimonta che altri compagni non mostrano di certo.
Jayson Granger 6,5: difensivamente molto rivedibile, cerca con la leadership di scuotere i compagni, appare tra i migliori di Venezia nel primo tempo e fino al terzo quarto compreso. Poi resta in panchina a inizio ultimo quarto prima di segnare la tripla del -4 a 57″8 dalla fine, troppo tardi. E’ comunque uno degli ultimi a cedere la partita.
Matteo Chillo NE
Jeff Brooks 5,5: qualcosa fa con personalità, ma appare troppo poco esiguo nel suo minutaggio espresso sul parquet.
Derek Willis 6: la schiacciata di pura rabbia per il 35-18 in un primo tempo di difese allegre, poi tenta di fare il possibile nell’ultimo quarto con ghiaccio nelle vene a cronometro fermo, ma troppo tardi. Soffre costantemente nella difesa sui lunghi avversari.
Mitchell Watt 4: va letteralmente in sofferenza con i falli commessi (3) nel primo tempo, due stoppate fatte prima di commettere la 4° e la 5° penalità nel terzo quarto. In attacco non combina assolutamente niente nei suoi 12′ in campo.
Post-partita
Coach Neven Spahija
“Innanzitutto congratulazioni all’Hapoel Tel Aviv per la partita meravigliosa che hanno giocato, sono stati la squadra migliore stasera e hanno meritato di vincere. In questa stagione stanno giocando una grande pallacanestro e gli auguro di arrivare in fondo. Noi non abbiamo giocato una buona pallacanestro per gran parte della partita, trovando ritmo e un quintetto efficace solo per 20/30% della partita. Sono davvero dispiaciuto perché non abbiamo giocato una partita più solida. Non abbiamo riconosciuto la nostra scarsa vena al tiro, anche quando erano conclusioni aperte. Non abbiamo sviluppato soluzioni interne, forzando tanto da tre. Una squadra seria non può permettersi di prendere 36 tiri da tre e solo 21 da dentro l’area, la pallacanestro è un gioco che richiede equilibrio. La cosa positiva è che non abbiamo mai mollato, sfortunatamente la nostra rimonta si è fermata sull’80-75, sbagliando un tiro libero. Ora torniamo a Venezia e continuiamo a lavorare, in bocca al lupo all’Hapoel”.