Dopo la facile vittoria casalinga contro Futurosa Trieste per Costa arriva una trasferta sul campo più caldo del campionato in quel di Broni, dove i tifosi fanno tanto rumore e lo fanno ancora di più in questa occasione data la rivalità tra le due compagini anche se le tifoserie sono gemellate.
E la partita è stata davvero bella: nei primi due quarti con gli attacchi veramente in gas che hanno sfruttato dei buchi difensivi un po’ troppo ampi rispetto al solito, a momenti sembrava di stare nella NBA con le squadre che correvano su e giù per il campo prendendosi il primo tiro buono disponibile.
Nella ripresa invece cambio radicale: Costa stringe in difesa e piazza un bell’allungo ma al momento di uccidere la partita Broni si mette a zona e con qualche recupero, con qualche tripla e con molte difese aggressive recupera ed arriva fino al meno 2.
Costa però non perde la testa e riesce a portare a casa due punti importanti, non tanto per la classifica, quanto per la consapevolezza e per l’esperienza di una finale tirato su un campo ostico. Ai playoff sicuramente verrà utile.
Tatticamente è stata una sfida interessante: posto il dominio a rimbalzo di Costa, decisivo ai fini del risultato, indigesta per le Pantere è stata la zona (o zona finta) che Broni ha proposto e che ha rotto il flow offensivo rossonero.
Invece Seletti dal canto suo non ha quasi mai proposto la sua zona che spesso ha cambiato le partite, e non lo ha fatto poiché il coach sapeva che il tiro da tre punti è una delle armi principali bronesi. Ma spesso Costa ha lasciato tiri aperti, quasi sempre alla giocatrice giusta, cioè quella con le percentuali peggiori
Una scelta che ha pagato parecchio nel primo tempo, ma anche nel secondo poiché ha limitato i punti facili di Broni ottenuti da penetrazioni e tiri da sotto.
Questo fino all’inizio dell’ultimo quarto, quando le ragazze di Magagnoli hanno deciso di attaccare con veemenza il canestro, specie la capitana Colli, ottenendo falli, punti facili e recuperando praticamente tutto il disavanzo.
Da non scordare che era assente Bonvecchio, il play titolare biancoverde. Con lei ovviamente sarebbe stata tutta un altra partita
Vittoria che permette a Costa di mettere al sicuro o quasi il terzo posto, ora si tratterà di vedere chi sarà la prima avversaria nel primo turno (potrebbe essere proprio Broni).
Per le biancoverdi invece sarà lotta all’ultima giornata per evitare il sesto posto (o il settimo) che vorrebbe dire pescare una delle prime 3 in classifica. Molto meglio arrivare quarta e prendere Udine, certamente talentuosa ma meno esperta e profonda.
IL TABELLINO: Logiman Broni – Limonta Costa Masnaga 63 – 66
LE PAGELLE
ALLIEVI 6,5: non è brillante come altre volte, sbaglia qualche scelta di tiro e qualche scelta in campo aperto. Ma chiude con 11 e 7, tanto per dire quanto è “hors categorie” in questa A2, più o meno come Pogacar o Van Aert se vogliamo fare un parallelismo col ciclismo (che fa pure rima…)
OSAZUWA 6,5: è vero, sbaglia tanto specie con la mano sinistra ma segna l’ultimo decisivo canestro contro la strenua resistenza di Kantzy. E poi si fa sentire a rimbalzo e muove bene i piedi in difesa, evento che non sempre si verifica.
CALORO 6: non riesce a trovare i suoi tiri all’inizio, ingaggia duelli belli tosti con Manzotti e mette due zampate delle sue.
VILLA 6,5: primo quarto dove gioca molto bene con e senza palla nonostante non gli entrino le triple. Poi la pressione difensiva aumenta e ne soffre come spesso le succede ( ed è a mio avviso l’aspetto in cui dovrà fare necessariamente un miglioramento). Ma risulta comunque utile anche nel finale
VILLARUEL 5: ennesima prestazione marchiata dall’incapacità di segnare il canestro che la sblocchi. Ormai è ufficiale, ha la sindrome di Voigtmann. Il tedesco dell’Olimpia cel’ha fatta ad uscirne, son sicuro che cela farà anche Giselle, magari in partite più importanti di questa.
TIBE’ 5,5: prima metà di gara in cui non riceve il becco di un pallone, allora si dedica ad altro tipo rimbalzi offensivi. Nella ripresa tenta di mettersi in partita offensivamente non riuscendoci anche per merito della difesa avversaria che non le ha lasciato i piazzati dalla media, quindi si innervosisce un attimo a commette falli evitabili
FIETTA 6: le sue incursioni da slalomista speciale mi sono piaciute assai, e sono state anche utilissime perché han cavato le castagne dal fuoco in più di un occasione
BROSSMANN 8: semplicemente dominante. A rimbalzo, ovviamente. Ma segna anche punti pesanti difende su tutti, conduce e finisce il contropiede e si prende pure gli sfondi. Una swingman nel corpo di un ala forte.
BERNARDI 6: non molto appariscente ma comunque importante il suo contributo
De Pasquale 7: manca Bonvecchio e lei risponde con un bel 5/6 da tre, conditi da tante altre buone cose
Manzotti 6,5: offensivamente sa il fatto suo e non esita a dimostrarlo. Eccede talvolta in tiri forzati da alto coefficiente di difficoltà ma che le vogliamo dire? in più difende pure e forte, come Villa e Caloro potranno confermare
Colli 5,5: sbaglia tanto, forse troppo ma la scarica elettrica della rimonta nell’ultimo quarto la procura lei con un paio di zingarate
Kantzy 4: 1/10 al tiro con tanti presi in ritmo dalla media che di solito segna nel sonno. Poi sempre in affanno contro Osazuwa, meno contro Tibè
Grassia 5,5: è una dinamo di energia ma Costa la battezza spesso da fuori con buoni risultati
Mattera 5,5: gioca all’inizio, poi sparisce dal campo. Forse sarebbe stato meglio rimetterla, specie nei momenti decisivi
Sorrentino 6: pimpante all’inizio, si spegne cammin facendo
Coser 4: anche lei come Kantzy sbaglia tutti i tiri presi, semplificando parecchio il lavoro di Costa in difesa
LE VOCI DAL CAMPO
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Eleonora Villa: https://on.soundcloud.com/Y9rMc
Vittoria Allievi: https://on.soundcloud.com/iRj9z
Garbin Cristiano
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