Dopo la vittoria di due giorni fa contro Valencia al Forum arriva il Partizan dei grandi ex Punter e Leday con la volontà di espugnare anche il Forum dopo aver sconfitto a domicilio l’altra italiana di Eurolega, la Virtus Bologna.
Ma la Milano attuale non è semplicissimo batterla anche se, come fa nel primo tempo, da 3 punti non ci prende. Perché magicamente ha trovato una solidità difensiva che non è lontana da quella dello scorso anno e ciò le permette di non affondare mai e di stare in partita anche quando le percentuali sono basse.
E nel primo tempo, oltre ai tanti errori al tiro, sono stati commessi parecchi sbagli che hanno tolto punti facili in contropiede con la palla che più volte sembrava incontrollabile dai giocatori, di entrambe le parti peraltro.
Secondo me l’Olimpia Milano ha giocato la sua miglior partita stagionale perché, anche a fronte di qualche errore fisiologico, ha costretto il Partizan ad andare a sbattere contro il suo muro difensivo eretto con sapienza nel gameplan ma visionato da vicino da un superbo Melli.
Ha poi avuto il merito di concedere poco a tutto il supporting cast di quell’attaccante 5 stelle che risponde al nome di Punter perché il modo migliore per perdere sarebbe stato mettere in partita i vari Trifunovic, Madar, Avramovic (ex Varese). Invece sono stati tenuti a bada ed anche le altre star come Leday o Exum hanno fatto pochi danni.
Tanto per raccontare a chi non ha visto la partita, saranno state almeno 6 o 7 le infrazioni di 24″ forzate dalla difesa di Milano più una di 5″ sulla rimessa. Segnale di attenzione e concentrazione difensiva, di aggressività mai sopra le righe ma comunque asfissiante che a me è piaciuta tantissimo.
E poi i rimbalzi in attacco, spauracchio alla vigilia con Lessort e Smailagic che avrebbero potuto essere spine nel fianco. Niente di tutto questo, solo 6 le carambole catturate dai serbi e lotta a rimbalzo finita in pareggio. Ed il merito va anche agli esterni che hanno tenuto bene gli 1 vs 1 avversari permettendo così una difesa come meno cambi sistematici e meno mismatch a rimbalzo.
Un plauso, raro da parte mia, va anche a coach Messina per aver capito i momenti della partita ed aver giostrato molto bene una rotazione allargata, con minutaggi distribuiti ma non uniformemente lungo tutta la partita.
E così, Shields e Voigtmann giocano solo nel primo tempo così come perfino Hines mentre Davies e Tonut solo nel secondo, Napier e Pangos si alternano ma quando c’è da gestire son dentro entrambi. La costante perenne è che Melli è il più utilizzato mentre la novità è che i minuti sono il più possibile consecutivi, stop agli stint di 2 minuti e poi al primo errore fuori.
Personalmente non vedo l’ora tornino anche Hall e Datome per avere la squadra al completo e far valere ancora di più una qualità media dei 12 altissima. Tutto bene quindi? Si, tranne la classifica che rischia di diventare un rimpianto ricordato anche negli anni a venire.
Perché se la stagione fosse iniziata nel 2023 l’Olimpia Milano sarebbe da playoff con la pipa in bocca e probabilmente pure da Final 4. Ma coi se e coi ma…Invece tocca vincerle quasi tutte avendo 3 partite di distanza dalla zona playoff con sole 6 gare da giocare. Pensiamo una partita alla volta quindi.
Settimana prossima intanto si va a casa del Real Madrid, tentando di fare il colpaccio. Non sarà ovviamente facile e sarà interessante lo scontro tra uno dei migliori attacchi contro una delle migliori difese.
A favore dei biancorossi gioca il fatto che le motivazioni degli spagnoli non saranno al massimo dato che in classifica sono secondi in tranquillità. Appuntamento da non perdere quindi, e saremo sempre qua a raccontarvelo.
IL TABELLINO: OLIMPIA MILANO – PARTIZAN BELGRADO 76 – 62
DIAMO I NUMERI
18 – i minuti di Brandon Davies, circa 15 giocati nel secondo tempo. Dopo la comparsata contro Valencia e dopo un primo tempo anonimo, nulla lasciava presagire un esplosione nella ripresa così fragorosa. A parte il miracolo in tuffo, una quantità di giocate pesanti incredibili tra stoppate, recuperi, canestri ed assist. E bravo Messina a lasciarlo in campo e a dargli fiducia.
10 – i punti di Exum e dell’ex Nunnally. Guardando la partita e ringraziando l’Altissimo che vestano la maglia nera, faccio fatica a spiegarmi come un coach come Zele abbia potuto prenderseli nella propria squadra. Nel senso che non hanno esattamente un IQ altissimo, né tantomeno quell’abnegazione difensiva che il coach serbo di solito richiede. Ma se il primo comunque ha talento fisico, atletico e tecnico per dominare una partita come ha fatto non più tardi di due giorni fa, Nunnally proprio è inspiegabile specie perché è al suo secondo anno. Misteri…
15 – i punti del grande ex, rimpianto ancora oggi, Kevin Punter. A dir la verità mi considero un suo vedovo, anche se il mio giudizio è inficiato dalle sue movenze da pantera che rubano l’occhio. Detto questo, io in questa Milano, anzi nella prossima, ce lo vedrei bene a prendere i minuti ed il posto lasciato libero da Cabarrot e da Mitrou Long, ruotando con Hall e Shields (e Tonut) per i minuti degli spot 2 e 3.
Alzerebbe clamorosamente il talento offensivo e, usato nei momenti di siccità offensiva, risolverebbe alcuni dei problemi visti quest’anno. Poi credo che il suo contratto scada in estate e potrebbe accontentarsi di un ingaggio umano pur di tornare e finire un lavoro che due anni fa ha lasciato in sospeso…O no?
11 – gli assist, uno più bello dell’altro, della premiata ditta Napier&Pangos. Signori, abbiamo due costruttori di gioco di qualità e si vede. Ma volevo sottolineare proprio la bellezza di quei passaggi che raramente si vedono alle nostre latitudini in una partita che conta. Una gioia anche per occhi insomma, e tutto ciò non guasta affatto. Se poi considerate che chi vi scrive preferisce di gran lunga un assist come quelli sfornati dal dinamico duo accoppiati ad un appoggio alla tabella piuttosto che 100 schiacciate, capite bene il mio entusiasmo.
0 – i punti di un arrugginito Shields, che ha sbagliato triple aperte e ci sta, ma soprattutto è lontano dalla miglior forma. Prima di ributtarlo nella mischia, non era forse il caso di fargli fare un periodo di rodaggio (1 o 2 partite) in LBA? Perché mi ha proprio dato l’impressione di essere giù atleticamente: negli occhi ho quel mezzo contropiede in cui lui, di solito, col difensore accanto lo attacca buttandosi addosso o usando l’eurostep. A sto giro si è opportunamente fermato aspettando i compagni ma è un segno che forse era meglio tornare in Eurolega dopo averne giocata qualcuna in campionato
8 – il voto a Stefano Tonut. 13 minuti, 4 punti facili, un layup sbagliato, un assist e una persa. Vedete quanto sono bugiarde le statistiche? Mica vi raccontano che è stato seduto 20 minuti e che nella ripresa ha francobollato Punter come nemmeno Gentile (Claudio, non Alessandro…) su Maradona? Da queste pagine, quando Stefano collezionava n.e., urlavo ai 4 venti la sua utilità perlomeno come defensive stopper e questa è la conferma che qualcuno mi legge…Caro qualcuno, continua così.
SALA STAMPA
Cristiano Garbin
@garbo75