Bologna, 08/03/2023 – Tredicesima vittoria consecutiva in campionato (l’ultima sconfitta risale proprio alla gara d’andata al PalaMinardi) per la Virtus Segafredo Bologna, che rimane ad un’incollatura di distanza dalla capolista Famila Wuber Schio, impegnata al Taliercio in casa dell’Umana Reyer Venezia, contro una Passalacqua Ragusa, che ha riproposto in campo, dopo tre “assenze forzate”, Kristine Vitola, all’ottava sconfitta in nove gare al cospetto delle prime cinque della classe.
Per metà primo periodo le due squadre non “se le sono mandate a dire”, chiamandosi e rispondendosi a vicenda. Poi, qualche extra possesso di troppo ha permesso alle padrone di casa di allungare fino al +10 al primo intervallo breve.
Quando, dopo il rientro in campo, le lunghezze di distacco sono diventate 13, la partita sembrava già segnata ed invece, con qualche adattamento difensivo, col gioco interno su Kristine Anigwe e Samantha Ostarello e coi tanti “viaggi” in lunetta, la squadra ospite è riuscita a tornare a un singolo possesso di svantaggio, -3 all’intervallo lungo.
In un terzo periodo interlocutorio, dalle troppe palle perse da ambo le squadre, le siciliane hanno continuato ad approvvigionarsi dalla lunetta, confermando il -3. Nell’ultima frazione di gioco, le maggiori rotazioni (nonostante il mancato utilizzo di Ivana Dojkic) delle padrone di casa, che hanno tirato decisamente meglio delle ospiti, hanno fatto scorrere i titoli di coda di un match più combattuto del previsto.
Domenica prossima la Passalacqua Ragusa, che a partita finita ha dovuto “incassare” la vittoria del Geas Sesto San Giovanni in casa della E-Work Faenza, dicendo quasi addio alle residue possibilità di quinto posto, ospiterà la Gesam Gas Lucca, mentre la Virtus Segafredo Bologna tra le mura amiche se la vedrà con la Magnolia Campobasso.
IL TABELLINO: Virtus Segafredo Bologna – Passalacqua Ragusa 84-65
LE PAGELLE
Virtus Segafredo Bologna
Beatrice Del Pero s.v.
Francesca Pasa 6,5: senza Ivana Dojkic, la sua squadra si è affidata a lei in cabina di regia e lei non l’ha tradita, trovando pure tanti punti, ben 11.
Iliana Rupert 6,5: la classe 2001, dopo aver messo due triple nel primo quarto, è andata un po’ a corrente alternata, ma sotto le plance si è fatta rispettare.
Beatrice Barberis 6: onesto, ma non banale, lavoro per lei. Ha giocato più “per la causa che per la gloria”.
Olbis Futo André 7,5: partita, a differenza di quella dell’andata, di grande sostanza la sua. Ha realizzato 14 punti con oltre il 77% da due punti. E sotto le plance ha avuto un suo perché.
Cecilia Zandalasini 6: non una partita trascendentale a livello realizzativo, ma nell’ultimo periodo ha un po’ sistemato i suoi numeri.
Alessandra Orsili 6: il compitino, quando è andata in campo, lo ha svolto decentemente.
Cheyenne Parker 6,5: alcuni sprazzi sotto canestro si sono visti da parte di una giocatrice che in Wnba, con la maglia delle Atlanta Dream, non “scalda” la panchina.
Kitija Laksa 6,5: in attacco, ha confermato di essere una giocatrice “di striscia”.
Sabrina Cinili 6: due triple tutt’altro che banali nella sua partita.
Passalacqua Ragusa
Melaine Olodo s.v.
Josephine Di Fine s.v.
Nicole Romeo 6: partita double face per lei. Se in difesa ha fatto fatica, come spesso le è capitato in stagione, in attacco ha preso buone iniziative, anche in fase di rifinitura.
Beatrice Attura 6: lei non sfigura praticamente mai e nella “sofferenza” c’è sempre.
Keisha Hampton 7: stavolta sono stati più i falli subìti di quelli commessi. Sesta partita consecutiva in doppia cifra per lei che sta dando continuità alle sue prestazioni.
Kristine Vitola 5,5: al rientro, in una partita del genere, era difficile aspettarsi qualcosa di più da lei.
Kristine Anigwe 6: dopo la pessima prestazione di sabato scorso, è tornata, più o meno, sui livelli che le competono.
Francesca Dotto 5: sei tiri dal campo e zero canestri realizzati. Non ha dato seguito all’ottima prestazione di quattro giorni fa.
Chiara Consolini 5: lei ha regredito anche come minutaggio, oltre che come prestazione.
Samantha Ostarello 5,5: non è stata all’altezza delle tre prestazioni precedenti, ma non era facile contro questo tipo di avversarie.
Salvatore Lo Magno
edito da Fabiola Jenco