Assago (MI), 30 gennaio 2023 – Secondo giorno della Merla, per antonomasia il trittico di giorni considerati i più freddi dell’anno. Tanto freddi da poter refrigerare le menti ed analizzare l’Olimpia EA7 Milano e la Dolomiti Energia Trento in questa 2ª di ritorno di LBA. Una vittoria dai due volti, dalle due correnti. Costanti però i pregi ed i difetti messi in mostra sia dalla compagine meneghina che dalla formazione tridentina.
Olimpia Milano.
Partita vinta come da pronostico, nonostante la gara di andata non finì con le migliori aspettative. Match però che ha visto due volti dei ragazzi di Ettore Messina: fugge con un parziale di 19-3, viene ripresa e superata in breve tempo dagli ospiti. Spauracchi già visti in questa stagione, quasi ad evidenziare fobie di competitività che non dovrebbero appartenere ai Campioni d’Italia. Si passa troppo rapidamente da una fluidità concreta offensiva ad una sterilità completa, con passaggi a vuoto che si riflettono anche nel “cavallo di battaglia” milanese, la difesa.
Le risorse ideali vengono dalla panca. Segnali di risveglio da un torpore preoccupante per l’acquisto italiano dell’anno, seppur annunciato: Stefano Tonut. “Steve Bucket” è stato il migliore per valutazione dei suoi nella vittoria per 78-65 dell’Olimpia Milano in questa 2ª giornata di ritorno di LBA. Punti e palle recuperate che han permesso la fuga decisiva a fine partita sigillando quanto fatto la prima parte del match.
Ma senza Paul Biligha forse non staremmo parlando di vittoria biancorossa. Il centro in forza da 3 anni all’Armani, rinnovato ad inizio stagione, ha interrotto l’emorragia del rimbalzo offensivo che i meneghini stavan subendo con costanza dai bianconeri dell’Aquila. Difensivamente imperioso, davanti colpisce sempre dalla distanza media. Da una sua stoppata seguita da un canestro dai 5 metri, è partita l’egira definitiva per la conclusione positiva della sfida di ritorno. Da segnalare la distribuzione dei punti: ben 5 giocatori in doppia cifra, coi top scorer Luwawu-Cabarrot ed appunto Stefano Tonut.
Aquila Trento.
I bianconeri di coach Molin, ex storico assistente di Ettore Messina, si confermano forti a rimbalzo, come le statistiche narrano. Dominano nel pitturato avversario con ben 14 rimbalzi offensivi contro i 5 catturati dai padroni di casa. C’è un però: tale dato è sì encomiabile, ma è dato da un 34,3% complessivo dal campo, con 55 tiri tentati da 2 punti e solo 12 da 3. Ciò comporta una imprecisione decisiva anche nelle seconde possibilità, quelle da fallire meno. Come dire: se non risolvi in appello, difficile vincere la causa.
Significativo anche il dato tra palle perse e recuperate: 11 recuperi sono una cifra che unita ai rimbalzi fa pensare ad una vittoria netta. Solo che le 20 perse, han generato molti più punti ai milanesi che quelli ottenuti dalla somma di secondi possessi e rapide conquiste.
Darion Atkins. Il centro americano si conferma sempre più croce e delizia di questa squadra. Domina nel pitturato altrui, senza però punire adeguatamente l’avversario. Tecnica o testa? non lo sappiamo, ma il 60% dal campo con 16 tiri tentati (uno pure da 3) e lo 0/2 sanguinoso dalla linea di carità non sono segnali di carenza tecnica ma di una tranquillità mentale alterna, quanto la corrente. Differente invece il caso Spagnolo: il giocatore brindisino in prestito da Madrid, non pecca di sfrontatezza, solo di “fretta”. C’è chi sostiene sia già pronto per il salto di qualità. Sarà davvero adatto ai “piani alti”? Domanda che troverà risposta solo in futuro.
HIGHLIGHTS
Ora non resta che una cosa alle due squadre: preparare al meglio la fase finale del primo torneo “vero” di questa stagione LBA. Torino aspetta tutt’e due: chi al primo match della competizione, chi invece a chiudere le sfide dei quarti. Conta solo però arrivare alla fine di quella settimana piemontese. Possibilmente alzando il trofeo.
Luciano Lucio Pizzi
@Lubos10