Brescia, 22 gennaio 2023 – Alzi la mano chi si sarebbe aspettato un finale del genere dopo il +16 di Brescia del terzo quarto, il +6 ad un minuto e mezzo dalla fine ed il +4 a 10 secondi dall’ultima sirena. Alzi la mano chi si aspettava una partita del genere della Germani dopo la sconfitta con Verona e quella a Riga contro il Prometey.
Alzi la mano chi si aspettava una Treviso così battagliera e in grado di rimontare più volte una partita che sembrava vinta più volte dagli avversari. Sono abbastanza sicuro che di braccia se ne siano alzate poche, dopo queste premesse: il finale di Brescia-Treviso è stato quanto di più impronosticabile potesse accadere, ma guai a pensare che certi ribaltamenti accadano per caso.
Ad avere la meglio è infatti una NutriBullet Treviso mai doma, che resta sotto nel punteggio per buona parte dei 40 minuti ma non sprofonda e in un finale rocambolesco la porta a casa: sono letali i tre liberi di Sorokas per il -1 a 8″ secondi dalla fine (procurati grazie ad una follia di Massinburg) e la rubata di Iroegbu per il canestro dell’80-81 finale, su una rimessa ingiustificabile da parte di Cournooh e di tutti i giocatori bresciani in campo, che gettano al vento la vittoria in maniera inammissibile.
La chiave della vittoria trevisana? Sicuramente ha inciso la vittoria a rimbalzo (32-38), con Cooke e Jantunen a fare i bambini coi baffi sotto canestro (pagelle in seguito). Molto importanti anche i 24 di Iroegbu: è stato una sicurezza, dal punto di vista realizzativo, nel corso di tutta la gara. Ma soprattutto, come dice Nicola nel post-partita, l’attitudine e la voglia della squadra di non disunirsi dopo essere stati sotto nel punteggio in doppia cifra: nel finale è la NutriBullet che fa la voce grossa in campo, nonostante una rotazione ridotta all’osso e un roster con molto meno talento di quello avversario. Per questo non si possono non fare i complimenti alla formazione ospite.
Come nell’analisi della sconfitta di Verona, però, non si può esimere da colpe la Germani: la squadra vista stasera è stata quasi una ripetizione di quella vista con la Tezenis. Una squadra bella a metà (anzi, molto meno), in grado di fulminare gli avversari con parziali devastanti (notevoli i 17 punti in 3 minuti ad inizio terzo quarto per andare a +16) ma mai in grado di gestire con sicurezza il vantaggio e di essere continua nei 40 minuti.
Si continua a parlare di “continuità”, o per meglio dire di “discontinuità”, analizzando Brescia: non potrebbe essere altrimenti, dato che questa è la squadra in grado di annichilire Bursaspor e Badalona ma non di battere Verona e Treviso. Parliamo di un roster che quando prende fiducia e gira alla perfezione è uno spettacolo, ma ultimamente gira solo per 10-15 minuti a partita e questo non può bastare con nessuno. Ad un ADV che fa pentole e coperchi nel primo tempo (17 punti a bersaglio) non si affianca nessun altro: ha provato a salire di livello Gabriel nel secondo tempo, insieme a Massinburg (più o meno) e al solito, eterno David Moss. Ma è troppo poco.
In questa LBA non puoi permetterti di giocare a sprazzi contro nessuno e questa giornata di campionato lo ha dimostrato. Così, Brescia si trova in vantaggio per 39-36 (20′), 56-40 (24′) e 77-71 (39′) ma non riesce mai ad amministrare, per tanti motivi: tra questi c’è la difficoltà a produrre vantaggio offensivo con la second unit, a mantenere la stessa intensità nel corso dei 40 minuti a prescindere da chi è in campo e dall’impossibilità di aiutare un Della Valle che arriva nel quarto quarto “cotto a puntino”.
Quello che è certo è che Brescia rimarrà senza Petrucelli, Caupain e Cobbins almeno fino a metà febbraio e all’orizzonte ci sono Varese, Virtus Bologna e Sassari, con l’Eurocup di mezzo: i tifosi della Leonessa in questo momento sono costretti a guardarsi dietro in classifica, invece che davanti. In questo momento il record dice 7-9, solo +4 dal penultimo posto.
Aspettando un salto di qualità da alcuni giocatori che in questo momento stanno tradendo (Ryan Taylor, se ci sei batti un colpo), serve almeno giocare con la grinta del leone per evitare figuracce come quella di stasera: o meglio, la grinta della Leonessa.
Germani Brescia 80 – NutriBullet Treviso 81
Parziali: 23-18; 16-18; 23-24; 18-21
Progressione: 23-18; 39-36; 62-60
Le pagelle – di Sergio Bertazzi
Germani Brescia
Kenny Gabriel 5,5: silente nel primo tempo a causa dei due falli comminati in pochissimi minuti. Viene rilanciato da Magro nel terzo quarto e Kenny lo ripaga con due triple nel parziale di Brescia a inizio ripresa. Il voto considera l’approccio sbagliato nel primo tempo e la crescita nel secondo. 11 punti e 7 rimbalzi.
David Cournooh 5: si prende qualche “pausa”importante durante la partita. Ci sono sicuramente delle buone gestioni della palla, come dimostrano i 12 punti e i 6 assist, ma anche troppi errori. Essi trovano riscontro nelle palle perse (4) e nella rimessa finale, ingiustificabile a questo livello: i compagni avranno sicuramente delle colpe e non si saranno smarcati adeguatamente, ma la sua rimessa è inammissibile.
Amedeo Della Valle 6,5: per larghi tratti della partita sembra l’unico appiglio offensivo della Germani. La sua solita partenza a razzo da 13 punti nel primo quarto prova a dare un po’ di inerzia a Brescia, ma non basta: chiude con 19 punti e 4 assist. Partita positiva, ma un po’ anonima nel secondo tempo: la sensazione è che questo ADV debba spendere troppe energie e non possa essere continuo nel corso della gara.
Nicola Akele 5,5: un po’ il solito Akele. Prende rimbalzi importanti (4), si rivela utile nella metà campo difensiva contro diversi avversari ma in attacco continua a non avere buone percentuali e non allarga il campo. E’ una delle chiavi negative per cui Brescia fatica con il secondo quintetto.
Tai Odiase 5: poco, troppo poco in termini di presenza sotto canestro. Cooke e Jantunen non possono prendere 21 rimbalzi in due, con due sole carambole in 24 minuti catturate da Tai. Sembra in crisi in questo periodo.
Chris Burns 6: l’ex Milano e Cantù invece sembra essere in continuo crescendo. Dopo una prima parte di stagione in cui ha avuto pochi minuti, ora si stanno presentando diverse occasioni e lui sta cogliendo la palla al balzo facendosi sentire in area (7 rimbalzi) e dando delle buone letture in attacco. Peccato che il rapporto con gli arbitri stasera sia pessimo e che Chris sia costretto a lasciare anzitempo il campo.
Aleksej Nikolic 5,5: solo 9 minuti in campo, probabilmente ancora gravato dai problemi fisici. Momento della stagione molto difficile anche per lui, solo 2 punti da segnalare.
Tommaso Laquintana 5: un ingresso nel primo tempo in cui segna 4 punti e restituisce un po’ di vitalità all’attacco bresciano ma si grava subito di 3 falli. Alterna “fiammate” vitali per Brescia ad ingenuità clamorose. 1/6 al tiro, una palla persa… dovrebbe dare di più contro questi avversari.
David Moss 6: è il capitano della difesa e non solo sul referto ma anche sul campo. Svolge un buonissimo lavoro su Banks nel primo tempo, poi anche lui è limitato dal metro degli arbitri, che fischiano anche i sospiri… ma il suo sforzo è sufficiente.
Ryan Taylor 4,5: non lo possiamo più definire un oggetto misterioso, bensì un vero e proprio disastro tra le fila bresciane. Se non commette almeno un fallo su tiro da 3 punti a partita non è contento e dall’altra parte non la mette mai.
C.J. Massinburg 6: non riesce ad essere il leader della second unit, ruolo che potrebbe ricoprire considerate le sue qualità, ma cresce con il passare dei minuti e anche da “3” fa un discreto lavoro. 15 punti per lui: l’unico positivo, offensivamente, dalla panchina. Ma quelle ultime due rimesse… lui ha tante colpe.
NutriBullet Treviso
Adrian Banks 6,5: primo tempo abbastanza in sordina per il veterano ex Brindisi. Moss fa un buon lavoro su di lui e anche l’ingresso difensivo di Massinburg non è male. Chiude comunque con 13 punti e 5/12 dal campo, lasciando i riflettori su Iroegbu.
Ike Iroegbu 8: mattatore di Treviso nel primo tempo, in cui segna 13 punti con 3 assist e altrettanti rimbalzi, si ripete nel secondo: è in continua crescita e, nonostante qualche palla persa di troppo, gestisce molto bene i momenti della partita. Sua la rubata con canestro per la vittoria. 24 punti, 4 rimbalzi, 4 perse e 4 assist.
Alvise Sarto NE
Alessandro Zanelli 6: le sue due triple su 3 tentativi pesano nei parziali che Treviso prova a mettere insieme per restare a contatto. Butta via qualche pallone di troppo ma lo si può perdonare.
Mikk Jurkatamm 5,5: inizia provando a mettere difensivamente i bastoni tra le ruote di ADV come aveva fatto molto bene all’andata, ma forse esagera con la pressione. Gli vengono subito assegnati 3 falli e nei 22 minuti in campo non riesce ad incidere.
Paulius Sorokas 7: una chiave importante per la vittoria di Treviso. Arriva a 16 punti ed è glaciale a 10 secondi dalla fine quando si guadagna 3 tiri liberi e tiene aperta la partita, poi vinta dalla NutriBullet.
Leonardo Faggian 6,5: si batte senza paura e non fa la parte del “cervo in tangenziale”, nonostante l’esperienza degli avversari. Mette 5 punti con 2/2 al tiro, senza farsi intimidire. Prende una botta nell’ultimo quarto ma non è nulla di grave.
Derek Cooke 6: si fa sentire sotto canestro (catturando soprattutto carambole nella metà campo difensiva) ma da sotto è sempre troppo impreciso. Bene con i 9 rimbalzi, ma quell’1/7 da due…
Francesco Scandiuzzi NE
Mikael Jantunen 7,5 : fa il bello e il cattivo tempo sotto canestro, dall’inizio della partita alla sirena finale. Anche nei momenti di difficoltà di Treviso lui fa sempre a spallate e prova a rendersi utile. Chiude con 12 rimbalzi.
Alessandro Simioni NE