Casale Monferrato, 8 gennaio 2023 – Come la scorsa stagione, la trasferta di Casale Monferrato si è rivelata fatale per la Virtus Bologna. I ragazzi di coach Remondino guidati dalla verve di un indemoniato J.P. Macura e dalla freddezza di Ariel Filloy, hanno aggredito subito la partita mettendo in chiaro che al Palaenergica Paolo Ferraris si sarebbe giocata la partita che volevano loro.
Come detto la partita è iniziata con la Bertram Yachts pronta ad azzannare la gara e a correre in ogni occasione possibile, mentre i bianconeri emiliani erano, probabilmente, ancora con la testa in Catalogna reduci dall’impresa contro il Barcellona, tanto che Tavernelli e compagni sono riusciti ad andare in transizione su ogni possesso, sfruttando gli spazi che la svagata squadra bolognese gli ha colpevolmente concesso e andando al riposo lungo addirittura sul +15.
Al rientro dagli spogliatoi la Virtus prova a reagire, ma Derthona risponde colpo su colpo, con Harper e Christon a mettere in ritmo i compagni, ed il solito Macura a punire ogni distrazione petroniana, ma, imho, l’azione decisiva è ad inizio ultimo quarto, quando con Bologna rientrata sul -9 Ariel Filloy si inventa un tiro allo scadere dei 24′ che toglie inerzia agli uomini di coach Scariolo e manda in confusione Daniel Hackett, che forzando 3 conclusioni consecutivamente ridà il via al parziale piemontese che chiude la partita. A nulla serve lo sforzo offensivo di Capitan Belinelli che permette solo di rendere meno pesante il risultato finale.
Grande gara della Bertram che si conferma terza forza del campionato e che prosegue il suo percorso di crescita ponderato, senza mai fare il passo più lungo della gamba e con un progetto bello solido che la proietta ad essere una realtà con cui presto tutti dovranno fare i conti quando sarà pronto il palazzetto nuovo di Tortona.
In casa bolognese c’è poco da dire, rientrare in campo dopo neanche 48 ore dall’impresa di Barcellona è sicuramente sfiancante, soprattutto a livello mentale e, se per acciacchi vari e turn over, non puoi schierare i due giocatori che possono cambiare il tuo ritmo offensivo fai dei quarti da 11 punti come quello di stasera.
La cosa più positiva della partita per coach Scariolo è che questa squadra non ha sbracato anzi, dopo l’avvio da tregenda, ha provato a rientrare in partita, ma se oltre la stanchezza ci metti anche gli acciacchi dei giocatori a referto, puoi solo appellarti al destino, cinico e baro, che nel bel mezzo di un tour de force da 5 partite in 13 giorni ti fa incontrare questa Derthona fuori casa.
Sala Stampa:
Highlights
Bertam Yachts Derthona Tortona vs Virtus Segafredo Bologna 89-81
Parziali: 29-22; 19-11; 20-26; 21-22.
Pagelle
Semaj Christon 7+: imprime subito il ritmo voluto dal suo coach che dà la svolta alla gara, a tratti impetuoso.
Christopher Mortellaro n.e.
Leonardo Candi 7: sente molto la partita e ne trae stimoli. Sempre presente nel match con testa e gambe, bella prova di maturità.
Riccardo Tavernelli 6,5: non si prende neanche un tiro, ma contribuisce attivamente a mandare fuori giri un Hackett troppo nervoso.
Ariel Filloy 7,5: non è sicuramente un uomo d’ordine, ma è certamente un giocatore con attributi che, per citare Dario Ronzulli, ha la più alta percentuale nei tiri allo scadere, possibilmente fuori equilibrio: valvola di salvataggio.
Luca Severini 6,5: meno preciso del solito, dà un grande contributo a rimbalzo permettendo a Daum di prendersi i suoi momenti di riposo in panchina.
Demonte Harper 7+: partita di grande ordine e fosforo, nell’ottima partenza della Bertram c’è il suo zampino.
Mike Daum 6: meno preciso di altre volte, contribuisce però ad allargare l’area lasciando corsie di penetrazioni per i compagni larghe come highway californiane.
Tyler Cain 7: miglior rimbalzista della gara non subisce quasi mai il post basso avversario, solidissimo.
Leon Radosevic 6,5: dà riposo a Cain, e già non è poco, soffre un po’ troppo Bako, ma il suo lo fa.
JP Macura 8,5: partita praticamente perfetta, i dolori alla schiena che ne hanno condizionato l’inizio di stagione sembrano passati, se dovesse continuare su questi ritmi sarebbe un marziano.
Niccolò Filoni n.e.
Giovanni Faldini n.e.
Marco Belinelli 7: offensivamente è il più continuo degli emiliani, ma nel travagliato inizio di gara ci sono alcuni suoi errori che hanno inciso.
Alessandro Pajola 6,5: meno piovra del solito offre un discreto contributo offensivo, da elogiare solo per le condizioni in cui sta giocando.
Ismael Bako 5,5: inizia bene con canestri e rimbalzi offensivi, ma dietro anche lui lascia delle voragini.
Mouhammadou Jaiteh 5: altra prova insufficiente, soffre Cain, non riesce mai a far valere la propria fisicità, deve ritrovarsi, perchè è troppo importante per Bologna per offrire prestazioni del genere.
Gabriel Lundberg 6,5: altra prova confortante, ricomincia a prendersi le soluzioni offensive come ad inizio stagione, ma non basta.
Lucio Martini n.e.
Tornike Shengelia 4,5: non è in condizione, e si vede, il suo giro dorsale è più lento di mezzo secondo del normale, continua ad intestardirsi coi palleggi in post basso.
Daniel Hackett 5: al rientro dopo l’infortunio muscolare è comprensibilmente nervoso, tanto da ingaggiare un duello rusticano con Tavernelli che lo toglie mentalmente dal match.
Jordan Mickey 5,5: è sempre presente al match, però non ha lampi, sembra farsi trascinare dalla corrente.
Gora Camara n.e.
Kyle Weems 4: semplicemente inguardabile. Sempre in ritardo su ogni igniziativa, sia offensiva che difensiva, vede Macura al momento delle presentazioni ad inizio gara e lo rivede durante i saluti finali. Al tiro da tre non prende il ferro, in entrata gli sfugge le palla, in difesa concede più volte canestro e fallo, partita da dimenticare.
tromba