Sassari, 02 gennaio 2023 – Vendetta, tremenda vendetta! Come canta il Rigoletto nell’omonima opera di Giuseppe Verdi, la Germani Brescia ha avuto la sua rivincita dopo l’eliminazione nei quarti di finale degli ultimi playoff Scudetto, ribaltando una Dinamo Sassari avanti di 15 punti a poco più di 10′ dalla sirena conclusiva e sconfitta alla fine, dopo un’altalena di emozioni, solamente dopo un supplementare.
Per la Germani un passo decisivo per agguatare le Final Eight di Torino e scacciare definitivamente una delle inseguitrici, proprio il Banco di Sardegna, non ancora matematicamente eliminato dalla corsa alla Coppa Italia, ma in pratica già fuori, visto che nel gruppone di cinque squadre a 14 punti solamente con Trento avrebbe lo scontro diretto a favore.
Dovrebbero allinearsi pianeti e satelliti attigui per consentire alla squadra di coach Piero Bucchi di agganciare l’ultimo posto utile: praticamente una cosa al limite dell’impossibile!
Una gara condotta per tutto il primo tempo dagli uomini di coach Alessandro Magro, in controllo per 25′ fino alla fiammata clamorosa del terzo periodo con cui la Dinamo è volata sul +15. Gara finita? Neanche per sogno!
Brescia è tornata a carburare in attacco e con un’ottima difesa ha ricambiato il parziale dei padroni di casa, tornando avanti ad 1′ dalla sirena. Solamente una magata di Robinson, errore volontario ai liberi e rimbalzo offensivo dello stesso per il pareggio di Jones, ha tenuto in vita i sardi, che hanno dovuto capitolare invece nel supplementare, riprovando ancora una volta il miracolo sulla linea del traguardo, ma questa volta i crediti con la fortuna erano esauriti.
Per Brescia è la seconda vittoria consecutiva, dopo quella con Reggio Emilia, al netto dei tanti infortuni dei lombardi, atterrati in Sardegna senza il fresco ex Aleksej Nikolic e i lungo degenti Petrucelli e Caupain, hanno portato a casa due punti molto importanti per la classifica.
Trascinati dal duo Amedeo Della Valle e Ryan Taylor, 18 punti a testa, decisivi per spezzare l’equilibrio in una gara in cui le due squadre si sono equivalse, sia a rimbalzo (42-41), nelle valutazioni (99-98), ai liberi (69% pari) e persino da due (52%-51%), proprio i due tiratori di Magro hanno portato i mattoni decisivi alla causa con le loro percentuali da oltre l’arco che hanno deciso il match (33%-38%).
Molto positive le prove anche di Kenny Gabriel, 13 punti e 9 rimbalzi e fondamentale nella rimonta finale, così come Michael Cobbins, 8 punti e 8 rimbalzi, e del tuttofare David Cournooh, 10 punti e tanta sostanza in difesa.
Per la Dinamo l’ennesima beffa stagionale, questa forse la più bruciante, visto il netto vantaggio dilapidato in pochi minuti, con il solito Jamal Jones sugli scudi (21 punti), aiutato da un inesauribile Eimantas Bendzius (19 punti).
Bene anche Filip Kruslin, non solo in fase difensiva, ma anche in attacco (14 punti e 4/7 dai 6.75) e Gerald Robinson (17 punti e 7 assist), sporcando la sua prestazione con una regia altalenante, specialmente nel quarto periodo.
L’equilibrio della gara del PalaSerradimigni è ben evidenziato dall’avvio di gara, le due squadre si rispondono colpo su colpo, così per quasi tutto il quarto fino alla fiammata firmata Della Valle e CJ Massinburg (11 punti), un 6-0 che spezza l’equilibrio e chiude il periodo con Brescia avanti 17-21.
Sassari inizia il secondo periodo come aveva chiuso il precedente, sbagliando molti tiri aperti, Massinburg invece no e la Leonessa vola sul +7. La scossa per i padroni di casa arriva con Chris Dowe (7 punti) che con tre canestri consecutivi riaccende speranze ed entusiasmo del pubblico.
Gli ospiti però sfiorano la perfezione e con i suoi tiratori non sbagliano veramente mai, il solo Kruslin prova risollevare le misere percentuali da oltre l’arco, fino a quel momento 1/9, ma non basta, Brescia comanda saldamente sul 34-39.
È ancora la guardia croata a trovare il fondo della retina da oltre l’arco, con due crazy shots che infuocano il palazzo, ricucendo lo svantaggio fino al 40-44 con cui si va negli spogliatoi. Con Brescia letale dai 6.75 con il 50% e una Dinamo in risalita, ma con un 30% che giustifica lo svantaggio maturato dopo i primi 20 minuti.
Nella ripresa Sassari rientra con un’altra faccia e azzanna una Leonessa rientrata troppo svagata. La zone press porta i primi frutti e i padroni di casa trovano subito punti facili con DeShawn Stephens (9 punti). Tutti attendono la scintilla di Jones che si accende nel momento più opportuno, con un paio di canestri di puro talento, +5.
Brescia è alle corde e se anche Bendzius si accende, segnando i primi suoi punti della gara dopo 25′, allora per i lombardi sono dolori. Il lituano fa esplodere tutto Piazzale Segni con una giocata da tre punti che porta i sardi sul +9.
Magro non riesce a risvegliare i suoi e la Dinamo dilaga, due triple del baltico ritrovato fanno volare gli isolani sul +15, ma Taylor riesce a ricucire sul 69-57 con cui si chiude il terzo periodo. Periodo da 29-13 per Sassari, che sembra aver indirizzato il match in maniera definitiva.
Esatto, sembra, perché il Banco pare quasi accontentarsi e aspettare solamente il suono della sirena, smettendo così di giocare. Brescia fiuta l’occasione e non se lascia scappare.
Della Valle inizia a scaldare a motori e lo svantaggio scende sotto la doppia cifra. Bucchi prova a smuovere qualcosa con rotazione cervellotiche, ma che non generano nessun risultato.
Cobbins mostra i muscoli e prende possesso l’area, spazzando via l’area come un vento di maestrale, 69-65.
Sassari non segna letteralmente più e Taylor, con un 3/3 dalla linea della carità, porta la partita in parità sul 71-71, Cournooh completa l’opera con il canestro del +2.
Il parziale di 2-15 è uno schiaffo in piena faccia che risveglia la Dinamo, che prima con Jones e poi con Bendzius muove un tabellino fossilizzato per oltre 7 minuti. Sassari sembra aver ritrovato il bandolo della matassa, con il canestro di Robinson torna avanti di 2 punti prima del nuovo pareggio di Della Valle a 2′ dalla sirena.
L’equilibro si spezza solamente a 53 secondi dal termine che la tripla di Gabriel che squarcia il cielo sassarese, +3 Leonessa.
Inizia allora la girandola ai liberi e prima Kruslin e poi Taylor non sbagliano, si resta sempre sul +3 ospite, ma con soli 6” sul cronometro.
Sassari non ha più timeout e Robinson viene fermato prima di tentare un tiro dalla lunga distanza. Dalla lunetta non sbaglia il primo, -2. Il secondo lo tira corto nella speranza di un rimbalzo offensivo, che miracolosamente arriva ed è proprio il play americano a raccoglierlo e a consegnarlo a Jones, solo soletto sotto il ferro. È overtime!
Il supplementare inizia come cominciato il periodo precedente, con un Della Valle incandescente, +3. La Dinamo sembra sulle gambe e Cournooh prova a mettere il sigillo decisivo, con la pesantissima tripla del +4.
Jones non ci sta e risponde da dentro l’area, ma è ancora il figlio di Carlo a deciderla con l’ennesima tripla, +5 a 36”.
Timeout Bucchi, che frutta una bomba veloce di Bendzius, la Dinamo difende bene l’azione successiva e recupera un pallone vitale. Bendzius attacca Gabriel, che rischia il fallo antisportivo, ma gli arbitri non sono dello stesso avviso. Due liberi del lituano sul 91-93 a 8” dal termine.
Bendzius però fallisce il primo libero e riprova il miracolo trovato da Robinson 5 minuti prima, ma questa volta i lunghi bresciani non si fanno sorprendere. Gabriel dalla lunetta fa 1/2, +3.
Robinson viene mandato in lunetta, segna il primo e risbaglia il secondo, ma per la seconda volta consecutiva il rimbalzo offensivo non premia la Dinamo. Vince Brescia, una sfida agonica conclusasi sul 92-94 dopo 45′ di autentica battaglia.
Per Brescia una vittoria che puntella la sua classifica, in vista delle prossime Final Eight, e sabato prossimo è attesa dalla sfida interna contro Trento, che potrebbe già decidere la parte bassa del tabellone di Coppa Italia.
Per Sassari un altro passo falso, l’ennesimo di una serie di cadute in una stagione che si “impreziosisce” con il secondo accesso negato alla Coppa Italia, salvo un miracolo dell’ultimo minuto, in 12 anni di militanza in LBA. Uno dei momenti più bassi di questa decade biancoblu, che ora è costretta a guardarsi addirittura dietro, ad una sola vittoria dalla zona retrocessione.
Come se non bastasse domenica prossima ci sarà proprio lo scontro diretto contro il fanalino di coda Reggio Emilia al PalaBigi. Otto anni fa sede della Finale Scudetto, con una Gara 7 memorabile, e ora sfida fondamentale da non sbagliare se si vuole restare in una zona di relativa tranquillità.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Germani Brescia 92-94
Parziali: 17-21; 23-23; 29-13; 15-27; 8-10.
Progressione: 17-21; 40-44; 69-57; 84-84; 92-94.
Sala Stampa
Alessandro Magro, Piero Bucchi e Filip Kruslin.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 6.5: braccato fin dalla palla a due da Moss, fatica ad entrare in ritmo, segnando quasi esclusivamente dalla linea della carità per tutto il primo tempo. Nel terzo periodo si ridesta e prende in mano la gara, con una prestazione da assoluto dominatore, tornando ad essere letale dalla media. Nel quarto periodo anche lui si affloscia come un Super Santos al sole come tutta Sassari, fino al miracolo sulla sirena, con l’appoggio più facile della sua serata che forza il match al supplementare. Nei 5′ conclusivi è uno dei pochi, insieme a Bendzius, a muovere il tabellino di una Dinamo sulle gambe. Alla fine saranno 21 i suoi punti nonostante un terrificante 1/6 da oltre l’arco.
Gerald Robinson 6: la sua gara recita 17 punti e 7 assist, grande gara allora. Nì. Nel primo tempo è certamente la motrice di una Dinamo che fatica ad ingranare. Nel terzo periodo è spettatore del parziale sassarese e nell’ultimo è un telepass in difesa e sbaglia quasi tutte le scelte, con una regia lenta e con poche idee. Quasi tutte infatti, perché il libero segnato e successivo errore volontario, con annesso rimbalzo offensivo e assist per Jones è un autentico capolavoro.
Chris Dowe 5: parte bene, nel secondo periodo se Sassari resta attaccata alla Germani lo deve anche ai suoi 7 punti. Nella ripresa svanisce e Bucchi lo lascia in panca a riflettere.
Filip Kruslin 6.5: diventato ormai da oltre un mese un cecchino dai 6.75 quasi infallibile, trascina i compagni in ogni momento della gara. In difesa però fa forse le cose migliori, prima su Massinburg e poi su Della Valle. Nel finale l’ossigeno diventa rarefatto anche per lui e forse viene cercato troppo dai compagni, invece che servire un Bendzius più lucido e tornato affidabile.
Kaspar Treier 6: appena 4′ per il rientrante estone e nonostante i problemi alla schiena lotta come un leone a rimbalzo, mettendo a referto anche 2 punti.
DeShawn Stephens 5.5: nel primo tempo Odiase lo fa penare non poco. Si risveglia nel magico terzo periodo della Dinamo, ma Cobbins nel finale lo fa ritornare sulla terra. Non gioca una gara negativa, visti i 9 punti e 7 rimbalzi, ma ancora una volta, analizzando la sua prestazione, sembra di essere in groppa all’Oblivion di Gardaland.
Eimantas Bendzius 6.5: chiude un primo tempo opaco, sempre in ritardo in difesa e poco cattivo in attacco, con zero punti e appena 4 tiri tentati. Nella ripresa si risveglia segnando i primi due punti e non la smette più. Torna ad essere letale sia oltre l’arco (4/8) che dentro l’area. Nel quarto periodo è l’unico capace di trovare il fondo della retina nel momento di massimo sforzo di Brescia. Nel supplementare gli oltre 40′ sul parquet si fanno sentire e il primo libero sbagliato a 8” dalla sirena risulterà decisivo, visto che poi il secondo lo sbaglierà intenzionalmente per provare a trovare un altro miracolo sulla linea del traguardo.
Stefano Gentile 6: la tonsillite che l’ha fermato nelle ultime settimane lo ha debilitato, ma le poche energie che ha le butta tutte sul parquet. C’è anche la sua firma nel terzo quarto, con 2 assist e una rubata.
Osmane Diop 5: incapace di entrare con decisione nella gara. Troppo timido in alcune circostanze, soprattutto nella metà campo offensiva.
Germani Brescia
Kenny Gabriel 7: forse il più continuo di tutta la Germani. Dai 6.75 è praticamente una sentenza (3/4) e proprio una sua tripla nel finale dei regolamentari sembra indirizzare il match, se non fosse per il miracolo di Jones allo scadere. Alla fine chiude con una doppia doppia sfiorata, da 13 punti e 9 rimbalzi.
C.J. Massinburg 6.5: nel primo tempo è un rebus per la difesa sarda, seminando spesso e volentieri il proprio marcatore. Nei primi 20′ in pratica l’attacco di Brescia è lui. Nella ripresa si eclissa come tutta la squadra, ma nell’ultimo quarto la Germani ha il merito di risorgere, nonostante il suo numero 5 sia rimasto con la testa ancora negli spogliatoi.
Amedeo Della Valle 7.5: contenuto egregiamente da Kruslin per 30′, che lo segue persino nei bagni del PalaSerradimigni, si scuote dal lungo torpore e nell’ultimo quarto si carica sulle spalle la squadra. 12 punti tra quarto periodo e supplementare che sono autentiche picconate per il morale di una Sassari sempre più avvitata su se stessa nel finale di gara.
Ryan Taylor 8: dopo due gare di assestamento, si è presentato alla grande al basket nostrano, con una prestazione di assoluto livello. Parte forse con il freno a mano tirato. Nel terzo quarto è uno dei pochi di Brescia capace di muovere il tabellino. Nel quarto invece trascina i suoi alla rimonta e quasi la vince da solo, se non fosse per il canestro allo scadere di Jones, con 10 punti che ricuciono lo svantaggio. Alla fine saranno 18 i suoi punti. MVP del match.
Michael Cobbins 7: in palese difficoltà per oltre 30′. Ma coach Magro ha il merito di dargli fiducia nell’ultimo quarto e lui lo ripaga con una prestazione di livello, chiudendo l’area alla Dinamo e facendo razzie dall’altra parte del campo.
Tai Odiase 6.5: nel primo tempo sembra essere la sua partita. Mette in difficoltà tutti i lunghi sassaresi ed è il miglior realizzatore della Germani dopo i primi 20′. Nella ripresa però si spezza qualcosa, viene travolto dalla maggiore aggressività di Diop e compagni ed esce via via dal match. Magro coglie i segnali e lo lascia in panchina per tutti i 15 minuti finali, supplementare compreso.
Tommaso Laquintana 6: il suo impatto nel match è più che positivo, 4 punti nel secondo quarto e la solita solidità difensiva contro Dowe e Robinson. Nella ripresa però viene dimenticato da Magro in panchina e visto anche il tracollo del terzo quarto dei lombardi, anche in maniera inspiegabile.
David Cournooh 6.5: ha il compito di arginare la fonte di gioco sassarese, non dando tregua al folletto Robinson. Lui esegue, ma in attacco forse perde un po’ di lucidità chiudendo con il 33% al tiro. La serata al tiro non è delle più memorabili, ma è sua la tripla nel supplementare che indirizza in maniera decisiva la gara e quella pesa parecchio.
David Moss 5.5: accolto come sempre dai “calorosi” fischi del PalaSerradimigni, per le tante sfide in maglia Olimpia, ha l’ingrato compito di contenere Jones. Fatica fin da subito e non riesce ad entrare a pieno ritmo nella sfida.
Nikola Akele 5: chiude con una virgola una gara vissuta praticamente ai margini, nonostante i 15′ sul parquet. Nel terzo quarto entra lui sul 51 pari e Sassari piazza il parziale di 19-3 con cui sembra indirizzare il match. Sarà un caso?
Giovanni Olmeo