Bologna, 2 gennaio 2023 – Con una prova di solidità disarmante l’EA7 Olimpia Milano travolge la Virtus alla Segafredo Arena e riconferma il suo ruolo di candidata n° 1 alla vittoria finale.
La partita è iniziata all’insegna del nervosismo e delle polveri bagnate con l’Olimpia che non riusciva a trovare il canestro e la Segafredo che perdeva palloni su palloni, ma questi minuti iniziali sono stati quelli che probabilmente hanno indirizzato la partita con Milano che, senza l’assillo di una Segafredo in palla, ha avuto tutto il tempo di mettere a posto le idee per poi prendere la testa della gara e non lasciarlo più.
Più fresca, più solida e con le idee molto più chiare degli avversari, l’Armani ha picchiato sempre nei punti deboli degli avversari attaccando di volta in volta l’anello debole della catena difensiva avversaria, fosse Jaiteh ad inizio gara, seviziato da Brandon Davies o Belinelli, nel prosieguo, attaccato dal palleggio da Luwalu-Cabarrot ad ogni possesso, il tutto condito da una prestazione monstre di Nicolò Melli che ha prima mandato fuori giri Toko Shengelia, cosa che gli succede dai tempi del CSKA e poi ha punito dall’arco con un paio di canestri allo scadere dei 24″ di gioco, che hanno tagliato definitivamente le gambe agli avversari.
Troppo il divario in campo, troppa la differenza di energia, per sperare di avere una gara equilibrata, e quando coach Scariolo ha provato un paio di volte la zona per mettere qualche granello di sabbia nell’ingranaggio milanese, ci ha pensato il Billy Baron infallibile di questo periodo a farlo scendere a più miti consigli.
L’unico sussulto si è avuto a circa 4′ di gioco di fine gara quando un sussulto d’orgoglio, ispirato da Alessandro Pajola, ha portato i bianconeri sul -10 grazie a una bomba del trascurato Kyle Weems, ma è stato un fuoco di paglia subito rintuzzato da Melli con canestro prima e stoppata sul gelatinoso Jaiteh dopo, che rimetteva subito le cose a posto.
Nel finale c’è stato spazio per l’ennesimo fallo tecnico ad un Milos Teodosic troppo solo e unico vero pericolo per Milano, su cui si sono concentrate tutte le attenzioni della notoriamente soffice difesa messiniana che corretta come non mai chiudeva l’ultimo quarto con ben 2 falli.
Scusatemi la nota polemica, poiché sull’esito finale della gara i direttori di gara non hanno avuto alcuna influenza, ma assistere ad errori marchiani come quelli di stasera mi indispone e non parlo di interpretazioni su falli o contatti, ma di regolamento: il tempo che ha una squadra per superare la propria metà campo sono 8″, non 9″ e se si spazza la palla dal ferro non si può toccare la retina, e qui non ci sono interpretazioni che tengano, ma evidentemente questa sera l’amore doveva avere il sopravvento sull’odio.
In casa Olimpia Milano si vede che la vittoria di Eurolega conto Monaco ha sbloccato la testa dei giocatori, non c’è più il timore che si vedeva negli occhi dei giocatori durante il periodo buio e sembra aver intrapreso un percorso virtuoso in attesa che rientrino Pangos, Shields e Datome.
Brutto stop in casa Virtus. La squadra è sembrata svuotata, senza energie mentali oltre che fisiche ed il fatto di non riuscire ad avere una condizione fisica accettabile, causa svariati infortuni, questa sera ha richiesto un prezzo molto alto e probabilmente è stata anche la causa di alcune scelte della panchina di non facile interpretazioni. Ora dovrà essere bravo lo staff tecnico nel rimettere assieme i cocci in vista della proibitiva trasferta di Barcellona.
Sala Stampa
Ettore Messina
“E’ stata una buona partita, soprattutto in difesa abbiamo fatto le cose per bene, senza subire i loro lunghi nell’area dei tre secondi, credo sia importante aver condotto per tutta la partita anche con ampi margini. Abbiamo avuto tanti protagonisti diversi per tutta la gara. Ma ovviamente è solo una partita in una stagione lunghissima, c’è ancora tanto da fare. Sono contento per i ragazzi perché quando sembrava che tutto fosse contro di noi, quando perdevamo magari partite vinte, hanno continuato a lavorare, ci hanno creduto. Quando abbiamo battuto Monaco in rimonta ci siamo detti che poteva essere una svolta. Poi siamo cresciuti come fiducia, Billy Baron sta giocando come quel tiratore che è sempre stato, Luwawu-Cabarrot si sta rivelando un’aggiunta utile, Devon Hall ha preso in mano la squadra, Davies è migliorato tantissimo. E’ importante perché ci dà la possibilità di aspettare i giocatori che non ci sono. Ma ora andiamo al Pireo, che non è proprio il posto ideale per prolungare il momento favorevole, poi andiamo a Napoli e quindi a Berlino, ancora in trasferta. Questo per dire che resta tutto molto difficile. Ho vinto la gara numero 433, una in più di Alberto Bucci: ogni volta che vengo accostato a lui per me è un motivo di orgoglio”.
Sergio Scariolo
“Bisogna fare i complimenti all’Olimpia che ha giocato meglio gli accoppiamenti individuali in difesa e ha avuto anche, soprattutto nel secondo tempo, percentuali altissime nonostante gli avessimo concesso tiri difficili. Non avevamo la condizione fisica e atletica necessaria, con tanti ragazzi non al 100% ma che hanno comunque voluto provarci: ora bisogna voltare pagina e crescere sotto tuti i punti di vista. La continuità ha bisogno di più forze e più tenuta atletica, sono cose che sappiamo, ma le circostanze cambiano e dobbiamo tenerne conto. Ovviamente speravamo di restare di più all’interno della partita, ma abbiamo proprio difettato nella condizione atletica perchè ad alcuni giocatori sto letteralmente tirando il collo da tempo, in attesa che altri possano recuperare.
Avevamo un differente livello atletico come ad esempio Ojeleye che era decisamente arrugginito: poteva valere la pena di farlo giocare o meno, ma era fermo d un mese con pochissimi allenamenti nelle gambe. Il lavoro individuale che possono fare per entrare in forma non è la stessa cosa del ritmo partita, ma un po’ di minuti li ha fatti e questo è positivo. Isaia? Non ha una data di rientro, ma non sarà brevissimo il suo rientro.
Nonostante la sconfitta siamo in una ottima situazione su entrambi i fronti, considerando dove siamo e cosa siamo, tenendo conto anche il cosa abbiamo vissuto. Dopo una sconfitta dolorosa come questa sono deluso, chiaramente, ma è altrettanto vero che la continuità si dimostra con prestazioni di una squadra in salute e che mi permette di schierare giocatori che hanno la fisicità per questo livello, ma occorre una situazione atletica che in questo momento non abbiamo.”
Highlights:
Virtus Segafredo Bologna vs EA7 Emporio Armani Milano: 74-96
Parziali: 15-19; 17-21; 18-25; 24-31
Pagelle
Niccolò Mannion 4,5: inizia con una palla persa e prosegue con indecisione. Non si capisce perchè con la sua esplosività non attacchi mai Baron. Esame mancato.
Lucio Martini n.e.
Marco Belinelli 5,5: dopo la gara di venerdì ci si poteva aspettare un calo, ma offensivamente il suo lo ha fatto, il problema è che con altri due difensori non proprio granitici in campo insieme a lui è un lusso che paghi nella metà campo difensiva, ed infatti ogni possesso milanese prevedeva come prima opzione di attaccarlo in palleggio.
Alessandro Pajola 6: l’ultimo ad arrendersi, anche lui paga con la mancanza della sua fame di palloni avversari la gara di venerdì, che non doveva neppure giocare .
Mouhammadou Jaiteh 4: più morbido dello stracchino, viene stoppato da chiunque, sbaglia 5 tiri liberi oltre a sprecare palloni di Teodosic che meriterebbero una denuncia per danneggiamento di opere d’arte.
Tornike Shengelia 4: non ci ha capito nulla, ha sofferto Melli come spesso gli capita, si è intestardito in soluzioni velleitarie.
Daniel Hackett 5: al rientro anche lui, sicuramente non al meglio, si vede ad occhio nudo che gli mancano le gambe, ma almeno prova a metterci un po’ di garra.
Jordan Mickey 4,5: anche lui molto burroso gli si concede l’attenuante di essere rientrato da poco.
Gora Camara n.e.
Kyle Weems 5: praticamente in naftalina per tutto il secondo tempo, nel primo non incide sicuramente.
Semi Ojeleye 4,5: il voto è dato al netto delle condizioni fisiche, infatti Scariolo si è chiesto in conferenza stampa se non ne avesse accelerato troppo l’innesto.
Milos Teodosic 6,5: ci prova in tutti i modi, ma da solo può fare poco, all’ennesima carezza non sanzionata perde la brocca e si fa fischiare un tecnico che è anche il suo 5° fallo.
Brandon Davies 9: MVP indiscusso del Match. Segna da ogni dove, difende duro e crea addirittura assist immaginifici. Inarrestabile.
Timothè Luwawu-Cabarrot 7: lo score parla per lui, la presenza c’è. Ma quella persa a fine tempo…
Nazareth Mitrou-Long 7: i punti li mette in momenti essenziali del match. Chiedere di più si può, ma forse superfluo.
Stefano Tonut 5,5: stint breve, condito però da un errore marchiano a fine primo tempo.
Nicolò Melli 8: imprescindibile come il suo compagno di reparto Davies. Se oltre a difendere poi mette punti così, oltre non si può pensare.
Billy Baron 7,5: altra partita in doppia cifra, altra partita con testa, altre triple che sanno di decisivo.
Gianpaolo Ricci 7,5: solidità, la qualità più consona al buon Pippo. Falli fatti al momento giusto, punti ancora di più.
Paul Stephan Biligha n.e.
Devon Hall 7: ermetico ed essenziale. La valutazione ed il plus/minus parlano per lui.
Tommaso Baldasso n.e.
Davide Alviti n.e.
Kyle Hines 7,5: oggi talmente silenzioso da essere roboante per il risultato finale. Eterno.
Le pagelle di Milano sono state redatte dall’immarcescibile Luciano Lucio Pizzi