Torna, dopo anni che sembrano secoli, il derby di Romagna, Forlì – Rimini, e la prevendita non mente: Unieuro Arena verso il record di presenze.
Un migliaio di biglietti staccati in prevendita a Forlì, con ancora tempo per aggiudicarsi un posto nella storia; 400 i tagliandi andati via in un attimo in riviera. Questi sono i numeri che danno la misura di quanto caldo sarà l’ambiente alla Unieuro Arena mercoledì 4 gennaio. Dopo le “prove generali” nell’ultima casalinga, con la netta vittoria sulla Fortitudo Bologna, Forlì si appresta a ricevere Rimini nel primo vero ufficiale ritorno al Palafiera, sul palcoscenico della seconda lega nazionale, del derby di Romagna, quello con la D maiuscola. Tra prevendita ed attesa che sale con l’avvicinarsi dell’evento, è facile intuire che potranno essere superate le 4.200 presenze del 18 dicembre scorso, quando l’Unieuro di coach Martino annichilì la Fortitudo Bologna.
Facile, per l’occasione, scomodare le leggendarie, quando non perfino epiche, battaglie del passato. In realtà il match del 4 gennaio va ben oltre. Non si tratta di un semplice revival per nostalgici degli stracitati “vecchi tempi”. Non si tratta solamente di scomodare, per l’ennesima volta, il mitologico 3-0 che portò l’Olitalia Forlì in A1 in luogo della favorita Rimini di Carlton Myers, o di quando la Rimini di Caja maramaldeggiava contro una Forlì prossima a vivere momenti bui della propria storia.
Ciò che contraddistingue l’imminente edizione del derby di Romagna è, piuttosto, il netto sentore di trovarsi di fronte ad un nuovo inizio. Da un lato, cioè, la storia che giustamente carica di emozioni e infiamma l’attesa, dall’altro la consapevolezza che di fronte si troveranno due società pronte a riproporre lo spettacolo del derby di Romagna sul palcoscenico più importante del basket nazionale: la LBA.
Con qualche anno di vantaggio sui rivieraschi, Pallacanestro Forlì 2.015, 8 anni di vita, è matura per il salto di categoria. Rinascita Basket Rimini, dal canto suo, con obiettivi e milestone di progetto ben definiti, sta marciando decisa verso il medesimo obiettivo. Ripartita dalla Serie C, negli ultimi anni di vita degli storici Crabs, oggi RBR ha compiuto il suo dovere, identificandosi nella piazza e nella storia che essa rappresenta per la pallacanestro nazionale. La forte capacità, di entrambe le società, di coinvolgere le realtà imprenditoriali dei rispettivi territori, unita al consolidamento delle rispettive strutture societarie, conferiscono a Pallacanestro Forlì 2.015 e Rinascita Basket Rimini, le stigmate di progetto vincente. Solo il tempo fa al momento la differenza, dicevamo. Forlì matura, Rimini invece al suo primo anno di A2. All’inizio ci sono voluti tempo e pazienza per ambientarsi nella nuova categoria, soprattutto in luogo della coraggiosissima scelta di dare continuità al progetto tecnico di coach Ferrari, buttando sul parquet della Serie A2 giocatori dal potenziale indiscutibile, ma chiamati a dimostrare di meritarsi la categoria.
Dopo l’atteso avvio difficoltoso, Rimini è cresciuta, è intervenuta sul mercato acquistando l’ex Aristide Landi per l’altro ex Marco Arrigoni, e oggi viaggia con l’invidiabile score, per una neopromossa, di 6 vinte e 8 perse. Un ruolino di marcia che oggi varrebbe i playoff e che, nel girone di ritorno, potrebbe regalare la salvezza diretta alla squadra di coach Mattia Ferrari. Per Forlì, invece, il cammino è già di alto livello. L’Unieuro di capitan Cinciarini arriva al derby di casa con gli onori ma anche e gli oneri della prima della classe. Guai, però, a parlare di favoriti e di pronostico chiuso, sarebbe “lesa maestà” nei confronti del derby.
Non un “semplice” derby di Romagna, quindi, ma una sorta di ballo delle debuttanti. Il 4 gennaio, di fatto, Rimini e Forlì si presenteranno in tutto il loro splendore come a dire “Siamo pronte!”.
Frambo