Dopo 14 turni di regular season sono Cantù e Forlì le regine in A2, ciascuna nel proprio girone. Brianzoli in versione rullo compressore, romagnoli chirurgici nel “selezionare” le vittorie, Pallacanestro Cantù, nel girone verde, e Pallacanestro Forlì 2.015, in quello rosso, stanno a loro modo guidando le rispettive classifiche dopo la disputa della prima giornata del girone di ritorno.
Allenata da coach Meo Sacchetti, Cantù ha impresso al proprio campionato il ruolino di marcia tipico del rullo compressore. Con una striscia aperta di 10 vittorie consecutive, capitan Da Ros e compagni girano la boa di metà campionato con una sola sconfitta. Correva, pensate, l’ormai lontano 16 ottobre 2022, quando i comaschi uscirono senza referto rosa dal PalaRadi, nello scontro diretto contro la Vanoli Cremona di coach Demis Cavina. Prima di allora, le vittorie contro Rieti e, all’esordio, quella contro l’Urania Milano poi replicata nel turno prenatalizio. Nessuno, dunque, come Cantù, nel girone verde, dove le gerarchie sembrano ben definite. Staccata di 4 punti, infatti, ad inseguire la capolista c’è proprio Cremona, seconda solitaria a quota 20 punti, incalzata da Treviglio e, a quota 15, da Torino.
Cantù non primeggia solamente in classifica. Il primo posto nel ranking del girone verde, infatti, è la risultante naturale di un dominio assoluto, che vede i brianzoli eccellere sia come migliore attacco che come migliore difesa, rispettivamente con 80.1 punti segnati e 66.9 subiti. Perno del reparto offensivo biancoblù è Stefan Nikolic, autore di 15.3 punti a gara. L’ala di origine serba, che ha a referto un high stagionale di 27 punti nel match vinto l’11 dicembre a Torino, non è però l’unico a raggiungere con costanza la doppia cifra. A fargli compagnia, la coppia di stranieri formata da Dario Hunt e Roko Rogic, 24 punti di media in 2, e Filippo Baldi Rossi, a segno con 10.3 punti a partita. In un campionato dove è però la difesa a fare la differenza, sono indubbiamente i 66.9 punti subiti a partita a fare la differenza.
Meno fluida la classifica nel girone rosso, dove la Pallacanestro Forlì primeggia, pur condividendo la prima piazza con Pistoia e la sorprendente Cento. A fare la differenza, una grossissima differenza, è la precisione chirurgica con la quale i romagnoli intascano referti rosa contro le dirette avversarie. Ad oggi, infatti, l’Unieuro di coach Antimo Martino è l’unica a poter vantare vittorie in tutti gli scontri diretti. Fino ad oggi hanno bevuto all’amaro calice della sconfitta, contro Cinciarini e compagni, Pistoia, Cento, Udine e Fortitudo Bologna.
Le sole 3 sconfitte, non a caso consecutive, collezionate dai biancorossi, sono giunte contro Nardò, Ferrara e Cividale, in un novembre decisamente nero, fortemente condizionato da infortuni a raffica. Attualmente la Pallacanestro Forlì 2.015 vanta una striscia aperta di 6 vittorie consecutive e ha aperto il girone di ritorno replicando la vittoria dell’andata contro Mantova, piacevole intermezzo fra la meravigliosa e già leggendaria vittoria nel derby contro la Fortitudo Bologna, in una Unieuro Arena da 4.200 spettatori, e l’imminente derby di Romagna contro Rimini, per il quale l’impianto forlivese pare dunque essere ben collaudato. Rotazioni a 9 e gerarchie ben definite, con Penna, Cinciarini, Benvenuti e Radonjic a fare di Forlì una delle panchine più produttive dell’intera categoria, sono tratto distintivo di una Forlì che, nei momenti di difficoltà, trova sempre protagonisti diversi pronti a guidare una reazione di squadra, che trova sempre una decisiva propulsione dalla difesa.
In tutto questo, non va dimenticato che il secondo americano, Vincent Sanford, è stato inserito da pochissimo e ha disputato solamente 5 partite, di cui ben 2 infrasettimanali, causa lungo infortunio occorso alla vigilia della prima palla a due stagionale. Difficile infine, anzi impossibile, trovare un giocatore di Forlì nei top 5 delle statistiche individuali per specialità. Quello che infatti fa la differenza all’Unieuro, quest’anno, non è il singolo, bensì il gruppo. Un gruppo ben assortito e ben gestito, che sta tornando a far sognare una piazza che, come Cantù, merita la Serie A.
Frambo