Sassari, 20 novembre 2022 – La Dinamo Sassari era chiamata al riscatto e la risposta degli uomini di coach Piero Bucchi non si è fatta attendere, vincendo d’autorità la terza gara del proprio campionato per 86-76 contro una Givova Scafati sempre più impelagata nel fondo della classifica.
Sassari che arrivava al match del PalaSerradimigni con parecchie incognite: dopo la brutta sconfitta a Trieste, infatti, il GM Federico Pasquini ha sfruttato la finestra delle nazionali per smuovere le acque torbide in cui si era impantanato lo spogliatoio biancoblu, salutando lo svogliato Chinanu Onuaku e abbracciando l’innesto di DeShawn Stephens, uomo di fiducia del GM che l’aveva già avuto a Cagliari.
Come se non bastassero tutti questi scossoni, si è aggiunta a poche ore dalla palla a due la voce di un probabile addio anche di Gerald Robinson, destinazione Hapoel Gerusalemme, prontamente smentita dalla stesso play americano nel dopo partita.
La Dinamo è riuscita a scacciare i brutti pensieri ritrovando i due uomini che più le sono mancati in questi primi mesi: il redivivo Eimantas Bendzius, MVP della gara con un pazzesco 7/9 dai 6.75 e 24 punti che hanno fiaccato le flebili resistenze campane, e Jamal Jones, l’innesto estivo forse meno pubblicizzato, ma capace di spaccare in due il match nella ripresa, segnando 19 punti e chiudendo con 6 rimbalzi e 24 di valutazione.
Altra buona notizia il ritorno sul parquet del lungo degente Kaspar Treier, dopo l’infortunio rimediato al gomito poco prima dell’inizio di Eurobasket con la sua Estonia, autore di 10 punti e tanti minuti per lui, per la felicità dello stesso Bendzius che potrà finalmente tornare ad avere un minutaggio più contenuto.
Per la Givova Scafati un’altra sconfitta, la sesta del suo difficile campionato, con l’esordio in panchina di un grande veterano come Attilio Caja, chiamato a ridare compattezza ad un gruppo in palese difficoltà, soprattutto emotiva.
La squadra campana ha avuto il merito di restare quasi sempre in partita, grazie anche ad un grande inizio di ripresa in cui è tornata a contatto a soli due possessi di svantaggio, e di non crollare nonostante il pesante -25 di inizio quarto periodo, riuscendo a ricucire fino ad un più onorevole -10, anche se ormai i buoi erano scappati già da un pezzo.
Immenso il solito David Logan, il ritorno a casa del figliol prodigo è sempre un momento speciale per i tifosi di Sassari e quello di stasera non ha fatto eccezioni, con 24 punti segnati e tanti applausi per il nativo di Chicago.
Bene anche Riccardo Rossato, anima e cuore della squadra di Caja con anche 10 punti nel proprio tabellino, insieme a Kruize Pinkins (18 punti) e al nuovo arrivato Artjoms Butjankovs, autore di 9 punti e capace di dare più presenza nel pitturato ad un squadra che fin qui si è dimostrata forse troppo leggera là sotto.
La Dinamo parte subito aggressiva con Stephens in quintetto e capace di dare grossa intensità difensiva a tutta la squadra, con un Bendzius già caldissimo capace di sfornare 8 punti in fila. Scafati è frastornata e fatica a connettersi alla gara.
Butjankovs scuote i campani che tornano sul -7, ma Sassari non abbassa l’intensità difensiva e da oltre l’arco è una sentenza. Il primo quarto si chiude 22-13 per i padroni di casa.
Il professor Logan fa capire a tutti perché possiede una cattedra nell’ateneo turritano, piazzando 5 punti in fila di stordente bellezza. Sassari però non si fa incantare ed è proprio il rientrante Kaspar Treier a rispondere per le rime con una tripla aperta.
È una sveglia per gli uomini di Bucchi che provano l’ebrezza di segnare dentro l’area, dopo oltre 10 minuti passati a tirare solo dai 6.75, e la forbice si allarga fino al +17 firmato da un Jamal Jones sempre più ispirato.
Il coach bolognese amplia le rotazioni, ma la squadra sembra calare la soglia d’attenzione commettendo qualche fallo gratuito di troppo. Scafati ne approfitta e con 3 viaggi in lunetta consecutivi ricuce lo svantaggio fino al 46-36 con cui si va negli spogliatoi.
Nella ripresa la Givova parte con la bava alla bocca, trascinati da un Logan immarcabile che firma il -4 dopo pochi minuti. Bucchi è costretto a fermare il gioco e rimettere in campo i suoi due tiratori più in forma, che spaccano definitivamente in due la partita.
Sia Jones che Bendzius sono letteralmente infermabili, si abbattono come un monsone che spazza via la squadra di Caja e quasi da soli firmano un parziale che annichilisce gli ospiti, facendoli sprofondare sul -20. Il terzo periodo si conclude sul 69-51 con la Dinamo ampiamente in controllo e con ormai tutte e due le mani sulla vittoria.
Nell’ultimo periodo il canovaccio non cambia, nonostante l’ampie rotazioni, è Chessa (9 punti) con due triple di fila a firmare il +25. Sassari stacca le mani dal manubrio a 200 metri dal traguardo e il solito Logan ne approfitta per ricucire lo svantaggio. Ormai però è finita e l’86-76 suggella il terzo successo in classifica per i sassaresi, tutti tra le mura amiche.
Per Scafati l’ennesima sconfitta, con però alcune note positive come l’atteggiamento tenuto sul parquet che fanno ben sperare per il futuro. Ora è attesa da due sfide in casa da non sbagliare assolutamente con squadre anche loro in grossa difficoltà: il 27 novembre con Reggio Emilia e sette giorni dopo con l’altra neopromossa Verona. Due gare che potrebbe risollevare le sorti di una stagione nata male.
Per Sassari una boccata d’ossigeno che dà serenità ad un ambiente che rischiava d’inquietarsi ancora di più. Ora la squadra di Bucchi è attesa da un’altra settimana in palestra, prima dell’insidiosa trasferta di domenica prossima a Pesaro contro la squadra di Repesa e dalla ormai decisiva sfida europea contro i greci del Paok, il martedì successivo al PalaSerrademigni, per alimentare le flebili speranze di qualificazione alla fase successiva.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Givova Scafati 86-76
Parziali: 22-13; 24-23; 23-15; 17-25.
Progressione: 22-13; 46-36; 69-51; 86-76.
Sala Stampa
Gerald Robinson, Attilio Caja e Piero Bucchi
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 8: gara totale dell’ex Verona, con una prestazione da 19 punti, 6 rimbalzi, 3 assist, 2 stoppate e 24 di valutazione. Decisivo in avvio di ripresa, con Scafati tornata sotto nel punteggio, piazzando 12 punti nel solo terzo periodo che spaccano in due la partita. Habemus Jones!
Gerald Robinson 7: non si lascia influenzare dalle voci uscite a poche ore dalla palla a due, che lo vedrebbero lontano da Sassari, sfoderando una grande prestazione. L’intesa con Stephens è ovviamente ancora lontana, ma si è tornato a vedere un Gerald più centrato e meno scollato dal resto della squadra. Sfiora la doppia doppia con 9 punti e 8 assist, dà il suo contributo nello strappo della ripresa e il +27 di plus/minus è lì a testimoniarlo.
Filip Kruslin 5.5: fatica come sempre ad entrare in partita. In difesa torna a dare il suo apporto, abile in alcuni contropiedi che alla fine gli frutteranno anche 5 assist, ma la sua mano è ormai diventata permafrost. Praticamente nullo al tiro, “regala” come di consueto un cross dai 6.75.
Giacomo Devecchi s.v.: solo 4′ per il capitano biancoblu.
Kaspar Treier 7: il suo rientro è festeggiato da tutto il palazzetto, oltre che da Bendzius che finalmente avrà un minutaggio più umano, sfoderando una prestazione di grande solidità. Si presenta con una tripla e le solite botte date e prese nel pitturato. Chiude con 10 punti in 14′.
Massimo Chessa 6.5: gioca praticamente solo l’ultimo quarto, con la gara ampiamente in mano alla squadra di Bucchi. Chiude con 9 punti e un 3/5 da tre, dimostrando che comunque in caso di bisogno lui c’è.
DeShawn Stephens 6: atterrato poche ore prima della gara, non fa mancare il proprio impegno, soprattutto in difesa e rimbalzo. La voglia e l’atteggiamento sembrano quelli giusti.
Eimantas Bendzius 8.5: la finestra delle nazionali ha ricaricato il cecchino lituano, ritornato in Sardegna carico a pallettoni. Pronti via brucia subito la retina da oltre l’arco e fa capire che il Bendzius spuntato “ammirato” in questo avvio di stagione è un lontano ricordo. Grazie anche al ritorno Treier che gli ha permesso di avere un minutaggio più consono, ha limitato il suo solito apporto a rimbalzo, chiudendo infatti con zero rimbalzi, ma facendosi trovare costantemente libero dai compagni. La sua gara è un clinic del perfetto tiratore: chiude con un irreale 7/9 dai 6.75, 24 punti, con 0 assist, 0 rimbalzi, 0 rubate, 0 perse. Bendzius è tornato ad essere un tiratore, punto.
Stefano Gentile 6: fatica ancora a scaldare la propria la mano, con appena un punto a referto, ma l’impegno non manca mai, specialmente in difesa.
Osmane Diop 6.5: responsabilizzato dopo l’addio di Onuaku, parte con il freno a mano tirato. Nella ripresa è uno degli artefici del parziale che chiude la gara nel terzo periodo, con la solita difesa tutta grinta dell’ex Torino. I numeri non sono scintillanti, 6 punti e 5 rimbalzi, ma la prestazione è sempre di livello.
Aleksej Nikolic 6: gara sotto ritmo per lo sloveno. Fatica ad entrare nella partita, non riuscendo a sbloccarsi al tiro, si mette a completa disposizione della squadra senza mai strafare.
Givova Scafati
Doron Lamb 4: se non si guardasse il tabellino si dubiterebbe persino della sua presenza in questa gara. Completamente avulso al tiro, 0 punti e un drammatico 0/9 al tiro.
Trevor Thompson 5: come Lamb toppa anche lui la sua prima partita in questa stagione, fatica e non poco a contenere l’energia dei centri sassaresi.
Kruize Pinkins 6: chiude sì con 18 punti e 8 rimbalzi, ma è nell’ultimo periodo di garbage time che praticamente aggiusta i suoi numeri. Fino al 30′ infatti i suoi punti erano 5 e 2 i rimbalzi, con un mal di testa lancinante procuratogli da Jamal Jones, autentico rebus difensivo per lui.
Quirino De Laurentiis 5: Caja gli dà fiducia, ma non riesce a mettere la sua impronta sul match.
Riccardo Rossato 6.5: è l’anima e il cuore di Scafati e si vede. L’ultimo ad arrendersi, riesce a dare sempre la scossa ai suoi compagni, soprattutto in avvio di ripresa con la Givova tornata a contatto nel punteggio. Sublima una generosa prestazione con 10 punti, 3 rimbalzi e 2 rubate con 15 di valutazione.
Artjoms Butjankovs 6: bagna il suo esordio con una discreta prestazione. Entra forse un po’ timido, si scioglie con il passare dei minuti, piazzando 2 stoppate che lo scaldano a dovere. Innesto che potrebbe essere utile nella difficile stagione della squadra di Caja.
Diego Monaldi 5: uno dei due ex della gara, entra bene segnando una tripla, si eclissa subito dopo senza dare il suo contributo ai compagni.
David Logan 7.5: il professore torna a Sassari per l’ennesima volta e si vede che ha ancora le chiavi del PalaSerradimigni, ormai il suo salotto. Si carica sulle spalle tutta Scafati e pure la Campania e incendia il parquet. Nonostante manchi solo un mese ai suoi primi 40 anni, sembra di vedere il Logan scintillante del triplete sassarese. Chiude con 24 punti e se Scafati non sprofonda nel finale e anzi ricuce lo svantaggio, è solo grazie al suo numero 40. Sulla sirena sono scroscianti gli applausi per la squadra di casa, ma non solo per lei: semplicemente intramontabile!
Julian Stone 6.5: lontano parente dello Stone protagonista nell’epica battaglia scudetto del 2019, ma l’energia è sempre quella. A fasi alterne durante i 40′, ma sfiora comunque la doppia doppia da 9 punti e 9 assist e le immancabili 2 palle rubate.
Giovanni Olmeo