Pesaro, 10 novembre 2022 – La Sala Rossa del Comune di Pesaro agghindata a festa. Ospite oggi la conferenza stampa di presentazione di Italia-Spagna, di scena alla locale VitrifrigoArena. La partita valida per le World Cup 2023 Qualifiers, il torneo di qualificazione al Mondiale che nell’estate 2023 si giocherà in Asia, tra Indonesia, Giappone e Filippine.
Match che vedrà, o meglio SI vedrà, il ritorno sulla rete nazionale. Un accordo trovato fine mese scorso e che sarà valido per gli ultimi 4 matches del girone di World Cup 2023 Qualifiers. Due le finestre mancanti: quella imminente, 11 e 14 novembre 2022 e quella di febbraio 2023 (23-26 di tal mese) che sanciranno le 3 qualificate.
La situazione nel girone.
Dopo le tre vittorie consecutive della scorsa estate (contro Paesi Bassi e Ucraina in trasferta e Georgia in casa), l’Italbasket è in testa alla classifica del Gruppo L in compagnia della Spagna e vede il Mondiale sempre più vicino. Per qualificarsi matematicamente già in questa tornata, gli Azzurri dovranno battere gli Iberici in questo imminente match. Non basta però, serve anche la vittoria nella partita del 14 novembre, quella che sfida la Georgia di Shengelia. Non succedesse, si ha possibilità nell’ultima finestra (23 febbraio in casa contro l’Ucraina e 26 febbraio in trasferta in Spagna). Al Mondiale 2023 (Giappone, Indonesia e Filippine) si qualificano le prime tre squadre classificate.
Questi i 12 condottieri scelti da CT Gianmarco Pozzecco:
#0 Marco Spissu (1995, 184, P, Umana Reyer Venezia) 31/213
#1 Niccolò Mannion (2001, 190, P, Segafredo Virtus Bologna) 25/281
#6 Paul Biligha (1990, 200, C, EA7 Emporio Armani Milano) 63/257
#16 Amedeo Tessitori (1994, 208, C, Umana Reyer Venezia) 47/216
#17 Giampaolo Ricci (1991, 202, A, EA7 Emporio Armani Milano) 39/222
#24 Riccardo Moraschini (1991, 194, G/A, Umana Reyer Venezia) 28/50
#25 Tommaso Baldasso (1998, 192, P, EA7 Emporio Armani Milano) 18/34
#30 Guglielmo Caruso (1999, 208, A/C, Openjobmetis Varese) 3/4
#31 Michele Vitali (1991, 196, G/A, Unahotels Reggio Emilia) 38/239
#40 Luca Severini (1996, 204, A, Bertram Yachts Derthona Tortona) 1/7
#54 Alessandro Pajola (1999, 194, P, Segafredo Virtus Bologna) 26/72
#77 John Petrucelli (1992, 193, G/A, Germani Brescia) 3/9
Che ne dicono i protagonisti? solitudine?
Parole che lasciano adito a grosse elucubrazioni, se non ampie discussioni. Il colpo pesante lo sgancia come d’abitudine (stucchevole anziché no, ndr) il Presidente Federale Petrucci:
“A Pesaro verranno a tifare Italia anche il presidente del CONI Giovanni Malagò e il ministro dello Sport Andrea Abodi, da sempre amici della pallacanestro e degli Azzurri. Non posso però non lamentare il fatto che questa Nazionale è stata lasciata sola. Mai una telefonata da un presidente, mai una chiamata di un allenatore a Pozzecco. Domani scenderanno in campo tanti validi giocatori ma tanti altri non ci hanno potuto raggiungere. Dove sta scritto che un ente privato deve contare più di una Federazione internazionale? Succede solo nel basket. Ho parlato con Giuseppe Manfredi, presidente della pallavolo, le loro Nazionali dispongono di tanti mesi di raduno mentre noi dobbiamo elemosinare per avere qualche giorno in più. Scariolo è stato cortese a mandarci Nico Mannion con un giorno di anticipo ma ribadisco che dalla prossima convocazione saranno chiamati tutti i migliori giocatori dal primo giorno di raduno, senza alcuna eccezione. Noi andiamo avanti per la nostra strada ma questa situazione non potrà andare avanti ancora a lungo perché la Nazionale è stata lasciata sola, Pozzecco anche”.
Gli fa eco, con “lisciata d’ordinanza” il CT:
“Ringrazio il presidente Petrucci, perché affidandomi la panchina della Nazionale mi ha permesso di vivere i momenti più emozionanti della mia carriera. All’EuroBasket avevo in mano una squadra capace di emozionare e per esperienza so che per trasmettere emozioni devi essere tu il primo a essere emozionato. Il presidente protegge me, io proteggo i miei giocatori: non tollero che molti di loro vivano nell’incertezza, che siano costretti a fare scelte che non competono loro. Ricordo a tutti che Achille Polonara durante l’Europeo ha scelto di rimanere in raduno rinunciando ad assistere alla nascita di suo figlio, solo ed esclusivamente per un senso di fratellanza che si era creato all’interno della squadra. Pretendo rispetto per i giocatori, non solo quelli della Nazionale, che per me rimangono la componente migliore del movimento. Giocare una finestra di World Cup 2023 Qualifiers in questo periodo è molto complicato, se poi non avvertiamo la solidarietà della pallacanestro italiana è inevitabile che ci sentiamo soli”.
“Siamo soli nell’immenso vuoto che c’è”
Cantava Raf nel lontanissimo 1991, quando ancora l’Italia del basket contava, quando l’Eurobasket era di scena al PalaEUR, in una cornice sportiva di altissimo livello. Europeo che ci vide vincere l’Argento, dietro una Jugoslavia imbattibile, prima dello “split” dovuto alle note vicende belliche dall’altra sponda adriatica. Quando contavamo, già. Cosa è cambiato? Eravamo in grande compagnia a quei tempi? Sinceramente non ricordo. Vuoi la giovane età, vuoi tanti passaggi che il basket italico attraversò tra i vari successi continentali. So che però, le istituzioni erano presenti, seppur con minor incidenza rispetto ovviamente allo sport-enterteinment d’antonomasia in Italia, il calcio. Ricordo però il Presidente: Enrico Vinci.
Un uomo che ha comandato gli anni d’oro del Basket nostrano. A cui il “Gianni” è succeduto, dal 1992.
Al ché l’interrogativo lo potremmo porre noi: è causa del cambio evolutivo della politica sportiva, o è forse perseveranza? Ammetto di non ricordare la politica sportiva di fine scorso millennio. E che ricevere l’eredità dal Presidente FIP più vincente della storia, forse, sia una responsabilità importante. Però i dubbi assillano, le colpe agli altri aumentano. Si è mai pensato al perchè si è soli? Cosa scaturisce l’obbligo di essere “aiutati o tutelati”? Nella sociologia, vige soprattutto l’empatia, quella che permette lo scambio sociale e che teorizza il concetto di amicizia. Qua che si fa per poter avere quel minimo di empatia? Le finestre a metà stagione pretendendo i migliori e non tutelando chi corrisponde un salario, ovvero che investe? Ha ragione Presidente, siamo soli. Ma ha ragione anche Raf: è troppo l’immenso vuoto che c’è, in federazione, al ministero, nelle istituzioni. La responsabilità è di tutti, non solo degli altri.
Luciano Lucio Pizzi
@Lubos10