Per il terzo anno in fila Geas Sesto San Giovanni si presenta a sponsor e media nella cornice esclusiva dell’ultimo piano (il 47esimo) della Torre Allianz, il più alto edificio in Italia con i suoi 200 metri e spiccioli.
Un annata che si prospetta impegnativa come al solito anche perché dopo la campagna acquisti le aspettative e l’asticella si sono alzate tanto è vero che anche noi di All-Around abbiamo posizionato molto in alto nel nostro Power Ranking la squadra del presidente Vignati.
Ma oltre ad essere stata la classica kermesse davanti alle istituzioni locali (presenti tra gli altri il governatore lombardo Attilio Fontana e il sindaco di Sesto Roberto Di Stefano) questa presentazione ci ha dato una notizia che definirei grandiosa, specie pensando al futuro.
Ripeto quel che ha detto coach Zanotti sul palco alla presentazione: la società sestese avrà un nuovo Palazzetto dello Sport che sarà di proprietà del Comune di Sesto ma che potrà diventare il focolare attorno al quale sognare in grande.
E’ già stata individuata l’area, manca tutta la parte burocratica e il piano finanziario ma a quanto pare i fondi sarebbero già pronti. Non manca l’appoggio politico, con la giunta che ha messo questo come un punto programmatico della sua azione amministrativa.
E’ una notizia che può cambiare radicalmente il percorso di Geas nel panorama cestistico nazionale ed anche internazionale perché un investimento tale darebbe la garanzia di un impegno ad alto livello del team e perché invoglierebbe altri sponsor oltre al colosso Allianz ad investire soldi pesanti.
E perché finalmente si potrebbe programmare una partecipazione ad una Coppa Europea , e perché finalmente si avrebbe una cornice degna del secolo in cui viviamo non solo per squadra e tifosi ma anche per media e televisione
Detto in breve, proietterebbe Geas nell’Olimpo del basket femminile di casa nostra, per competere con le corazzate Reyer e Virtus Bologna, con un occhio al futuro ma senza rinnegare il passato.
Certo pensando che pur sempre in Italia viviamo bisogna andarci coi piedi di piombo ed iniziare a parlare dopo la posa dell’ultima pietra.
Ma per ora accontentiamoci della volontà delle parti di realizzarlo, ci basta questo al momento, l’importante è che non diventi un altra odissea come quella capitata a Cantù dove son 20 anni che tutti aspettano la realizzazione dell’impianto che deve sostituire il glorioso Pianella: sulla questione si potrebbe dar vita ad una serie tv lunga 1000 episodi…. ed intanto son costretti a giocare a Desio.…
Cristiano Garbin
@garbo75