E’ passata una settimana esatta, per essere precisi sabato 27 agosto, da quando si è tenuto a Montepaone Lido (CZ), la prima edizione del “Memorial Play for Gus” organizzato in memoria di Gustavo Tolotti, l’ala Azzurra prematuramente scomparsa lunedì 16 luglio.
Una giornata di memoria per un ragazzo come lui, come tanti si può serenamente dire, che ha sempre amato la pallacanestro riuscendo ad indossare maglie prestigiose nel panorama cestistico tricolore fino ad indossare “La Maglia”, quella Azzurra in un periodo tra l’89 ed il ’94 quando l’Italbasket dominava in lungo ed in largo in Europa e non era mica facile (no, non lo era per niente), arrivarci.
Questo è stato Gustavo “Gus” Tolotti da Crema, classe ’67, ragazzo dal sorriso spesso stampato in viso e dal fisico possente con i suoi 207 cm. di altezza ma agile al tempo stesso, con quella sua enorme apertura alare e che aveva deciso d’innamorarsi di una terra bella ma avara con se stessa e con i suoi figli come la Calabria, stabilendosi per sposarsi e vivere proprio nei pressi del mare, chissà proprio per poter sempre allargare le sue ali da airone e sentirsi più vicino all’Azzurro non più del basket ma del mare cristallino ogni giorno sotto i suoi occhi?
La sua scomparsa ha colto molti di sorpresa, il sottoscritto in primis, da tanto tempo distante da quella porzione di Calabria ove Gustavo “Gus” Tolotti trascorreva la sua vita per non sapere che da tempo lottasse vs il male, amato dalla sua famiglia e da tutti quelli, tanti, che come chi Vi scrive gli hanno voluto bene sebbene non potendo affermare di esserne profondamente amico.
Ma si sa, noi che amiamo la pallacanestro, scozzesi in terra inglese, eravamo rapiti da quel ragazzone lombardo malmostoso non solo dopo averlo visto muoversi agile ma potente e scattante sul parquet in maglia Virtus Roma o Viola Reggio Calabria, ma ovunque ci fosse un canestro, con quel tiro che partiva da così in alto che nessuno riusciva a stopparlo.

Una fase di gioco del 1° “Memorial Play For Gus”
Lo era il sottoscritto rapito da Gus perchè avvicinandolo e parlandoci anche e non solo di basket di ieri e di oggi quelle poche volte che si siam visti in questi anni, avesse abbracciato la Sua cara sposa Angela e con Lei tanto, ma tanto della Calabria più di quanto potesse esprimere a parole. Perchè lo percepivo, l’avvertivo nettamente e sentivo che dentro al suo cuore, un cuore cosi grande da farsi capanna all’occorrenza, avesse dato molto e sapesse dare ancora al Suo Sport, alla Sua Famiglia, ai Suoi cari.
E questo “Memorial Play For Gus” lo ha testimoniato. Tanta gente a giocare a pallacanestro nel campo di Montepaone Lido nell’impianto adesso di diritto intitolatogli ad onorarlo, a ricordarlo. Gente di tutte l’età per lui, per Gustavo “Gus” Tolotti e perchè no, con la certezza che l’anno prossimo si ritroveranno tutti insieme per la seconda edizione.
Fabrizio Noto/FRED
@Fabernoto