Non più tardi di 48 ore mi chiedevo se, in sede di un mini pronostico, il finale di gara 1 avrebbe potuto entrare sotto pelle ai giocatori di Milano in questa gara 2. Beh, direi che la risposta dei 12 ai comandi di Ettore Messina è arrivata forte e chiara; basta con le distrazioni, si gioca sempre al 100% fino a che non suona la sirena.
Questo secondo atto dei quarti di finale in sostanza è durato un battito di ciglia visto che già dopo 5 minuti l’Olimpia aveva 10 punti di vantaggio, margine aumentato sempre più con il passare dei minuti fino ai 30 punti e rotti di metà terzo quarto.
Milano chiude a 91 punti fatti come in gara 1, la differenza è che oggi le mani sono state salde sul manubrio fino alla fine. Difatti se togliamo il famoso break di 0-18 il risultato finale di gara1 è praticamente identico a questo.
L’analisi da parte mia si riduce a: Reggio Emilia con pochissima energia nei serbatoi, restia ad usarla soprattutto per difendere e decisa a risparmiarla per tentare il tutto per tutto in gara 3 all’Unipol Arena, cercando di strappare una vittoria (e un incasso in più) per allungare la serie.
Poco o nulla tatticamente è cambiato rispetto a gara 1 se non l’innesto di Grant per Daniels che ha aiutato gli esterni milanesi a far fatica a Cinciarini mettendogli pressione e cercando di spingere palla in transizione con il suo atletismo. Missione compiuta direi.
Gli uomini di Caja più che giocare male in senso stretto hanno permesso a Milano di prendersi tutti i tiri a lei preferiti, spesso triple con i piedi per terra dopo aver fatto fruttare un vantaggio preso o sul pick and roll o per distrazione dei difensori reggiani.
E se fai tirare tranquillamente i vari Datome, Ricci, Rodriguez ti cerchi rogne. D’altra parte non si può nemmeno chiedere un miracolo dopo l’altro ad una Reggiana che nonostante due assenze pesantissime come Candi e Olisevicius continua a fare il meglio che può con chi c’è.
Probabilmente non basterà nemmeno dopodomani per aver ragione di Milano, ma ci piacerebbe che la squadra di Caja venisse applaudita comunque, come è accaduto al suo uomo più rappresentativo al Forum con i tifosi milanesi tutti in piedi ad applaudire un grande giocatore ma prima ancora un grande uomo e un grande capitano. E che doveva essere l’MVP del campionato, ci fosse alle votazioni un giuria competente ed imparziale.
IL TABELLINO: OLIMPIA MILANO – PALLACANESTRO REGGIANA 91 – 65
LE PAGELLE
Stephen Thompson 6,5: dopo la gragnuola di triple di gara 1 direi che Messina abbia sottolineato con l’evidenziatore giallo fluo le caratteristiche del buon Steve. Risultato? Zero triple tentate. Tentate, non segnate…..in compenso segna canestri in avvicinamento anche se tende a pasticciare parecchio.
Micheal Hopkins 5,5: parte bene, sembra entrare finalmente dentro la serie ma nel secondo tempo si spegne
Filippo Baldi Rossi 5,5: passo indietro rispetto a gara 1. Sgancia un paio di siluri dei suoi ma non incide e non mostra la cattiveria e la grinta che ha fatto vedere due giorni fa
Arturs Strautins 5: se fa 1/8 al tiro per Reggio diventa impossibile espugnare il Forum. Forse è quello più in difficoltà di tutta la squadra, sta soffrendo parecchio contro i vari Shields, Hall e Datome. Da queste partite può imparare molto ma si deve dare una mossa
Bryant Crawford 6: Caja gli raddoppia il minutaggio rispetto a gara 1, non demerita ma potrebbe fare di più. Non abbiamo capito l’alterco con Rodriguez ma vabbè…cose di campo…..
Andrea Cinciarini 6,5: il migliore di Reggio anche se non gioca una buona partita. Vero che piazza triple come mai aveva fatto in carriera, ma i soli 3 assist sono il segnale che oggi ha fatto molta fatica a far girare la squadra e a dare ritmo in attacco. Certo, c’è del merito della difesa di Milano…..oggi solo 36 minuti, sarà riposatissimo per gara 3…
Justin Johnson 4,5: non ne azzecca una in attacco. Viene battezzato da dietro l’arco e ne risente psicologicamente. Ovviamente i compagni si aspettano una performance diversa tra 2 giorni, altrimenti si va in vacanza
Tyler Larson 5: avrei dovuto affibbiargli un 4 o un 3, lo so. Ma non mi va di sparare sulla croce rossa. E’ in evidente empasse psicologica, fa cose che non farebbe nemmeno un Under 13, tira degli airball assurdi e sbaglia cose semplici. Ora, non siamo davanti a Sugar Ray Richardson e lo sappiamo tutti, però non è nemmeno lo scandalo che abbiamo visto oggi. Vediamo se si sblocca giovedì.
RODRIGUEZ 7,5: 17 minuti da incorniciare e mettere via per quando , mi sa a breve, non lo vedremo più con la maglia biancorossa. Triple, assist e tanto ritmo con pochissimi fronzoli.
BALDASSO 6,5: buon contributo offensivo come spesso gli capita, specie quando incontra difese non al top. gli consigliamo di divertirsi giovedì che poi si inizia a fare sul serio.
HINES 6: classica giornata in cui pensa a salvare energie per i prossimi appuntamenti, come un uomo di classifica al Giro in una tappa per velocisti.
RICCI 6,5: partita di sostanza da un giocatore di sostanza. Anche lui verrà molto ma molto utile a breve, sia che si vada contro Brescia sia che si incontri Sassari
SHIELDS 6: primo tempo così cosà, a volte cade nel vizio di fermare troppo la palla. Poi la situazione di punteggio rende tutto più facile
HALL 6: a parte un giro e tiro dei suoi in attacco è silente, anzi sbaglia 3 tiri da lontano e poi si vede poco. Ma non serviva più di tanto un suo grande contributo. Potrebbe venire risparmiato per gara3 ed essere sostituito da Kell.
BENTIL 7: si conferma in un buon momento di forma soprattutto da dietro l’arco. Per l’Olimpia sarà fondamentale mantenga questa pericolosità e queste percentuali anche nelle prossime serie….in questa contro Baldi Rossi, Hopkins e Johnson fa valere la sua maggiore fisicità
BILIGHA 6,5: 18 minuti buoni. Concreto come poche altre volte, magari con meno voli e svolazzi (una volee da highlights a parte) ma sempre la cosa giusta al momento giusto.
GRANT 6,5: porta tanta energia dalla panca, con buone penetrazioni e una giusta dose di agonismo. Ha scalzato Daniels nelle gerarchie di Messina, anche se in futuro potrebbe comunque essere lasciato in tribuna per aumentare il peso sotto canestro con Tarczewski
DATOME 7: in queste partite dove l’intensità non è al top e dove può prendersi tiri piazzati con relativa tranquillità diventa un arma illegale. A parte questo è in crescita atletica, lo stop e l’intervento al ginocchio sembrano avergli fatto bene. In semifinale e in finale sarà un ago della bilancia, forse l’ago della bilancia milanese.
ALVITI 6,5: merita di giocare di più, senza dubbio.
SALA STAMPA
Cristiano Garbin