Cosa hanno in comune di negativo cose bellissime come vita, amore o pallacanestro? Beh, facile. Tutte e tre procurano (anche) dolore, disperazione e voglia di mollare tutto.
Nello specifico il basket è uno degli sport più crudeli. Crudeli perché in un amen si passa dalla gioia per un tiro da 3 realizzato, alla disperazione per un movimento innaturale che potrebbe comportare una vita rivoluzionata nei prossimi mesi e una carriera stoppata proprio sul più bello.
Faccio fatica a trovare altre parole per quel maledetto cambio di direzione che sta tenendo tutti noi sulle spine. La speranza che sia un infortunio meno grave del temuto c’è e ci sarà fino al referto ufficiale. Ma l’impressione è pessimistica: quindi poco altro da aggiungere se non un forza Sara, siamo tutti con te.
Nello sport e nel basket in particolare poi le disgrazie non vengono mai sole e Sesto San Giovanni è costretta a tornare a casa pure con le pive nel sacco, con un altro infortunio grave ad un perno della squadra e sconfitta da una Faenza affamata e che ha approfittato dell’infortunio a Crudo.
Sia tecnicamente con le rossonere obbligate a rotazioni forzate (e mancava anche Dotto, oltre ovviamente alle lungodegenti Graves ed Arturi), ma anche emozionalmente perché il contraccolpo psicologico le ragazze geassine lo hanno subito eccome.
Non vogliamo certo togliere meriti alla e-Work che ha giocato una partita gagliarda alzando nell’ultimo quarto il rendimento offensivo a tratti carente nei primi venti minuti. La chiave del match sono state quelle triple di Manzotti, Cupido, Davis e Porcu entrate in un momento topico, senza essere state costruite e con un alto coefficiente di difficoltà.
Visto che parliamo di una squadra che 3 giorni fa ne ha segnati 37 in 40 minuti diciamo che non tutti avrebbero scommesso sulla riuscita di quei tiri da lontano. Ed invece…Invece fruttano 12 punti che hanno ricucito lo strappo creato con pazienza dalle lombarde, che hanno gasato squadra ed ambiente ed hanno innervosito le ragazze di Zanotti facendole perdere lucidità, difetto già riscontrato in altre occasioni, peraltro.
Due punti lasciati per strada che rischiano di pesare tanto nella corsa playoff ma nulla in confronto alla perdita di Crudo. Ora a giocatrici come Panzera ed Ercoli si chiederà di buttare il cuore oltre l’ostacolo ed alzare il proprio rendimento, non certo sfavillante fino ad oggi. Le potenzialità le hanno, mancano forse di ritmo e convinzione: ora non mancherà lo spazio, sta a loro.
E si chiederà probabilmente un contributo, che già oggi c’è stato, da parte delle giovani, in primis Merisio ma anche Ronchi. Ultimamente nel nostro sport a tutti i livelli c’è la tendenza a compattarsi quando si verificano infortuni o tagli/cessioni ed a non sentire la mancanza di pezzi importanti.
Speriamo sia anche questo il caso ma onestamente chi vi scrive, considerato il peso specifico della guardia ala azzurra nello spogliatoio ed in campo, non ci crede più di tanto.
IL TABELLINO: E-WORK FAENZA – ALLIANZ GEAS SESTO SAN GIOVANNI 80 – 74
LE PAGELLE
TRUCCO 6,5: segna tre triple su pick and pop sfruttando la pigrizia di Kunaiyi Pallas e non si capisce perché la squadra non insisti nel cercare questa soluzione. Da due invece sbaglia troppi tiri non dico facili ma nemmeno impossibili e a rimbalzo soffre tremendamente la lunga nigeriana.
RACA 5,5: primi venti minuti da assente ingiustificata, poi si fa finalmente vedere e nel finale produce buone giocate. ma la migliore Ivana è un altra roba e da ora in avanti servirà come il pane.
PANZERA 6: gioca tanto, 34 minuti, e produce dei lampi di talento purissimo alternati a pause ed errori. Troppo imprecisa da tre punti, ne avesse infilati un paio la partita sarebbe cambiata. Ma come si dice di se e di ma son piene le fosse…
GWATHMEY 7: devastante per tre quarti, negli ultimi 10 minuti Faenza la raddoppia sistematicamente e lei perde il ritmo che aveva avuto fin lì. Iniziano ad uscirgli i tiri e si innervosisce cercano di trovare spazi che non ci sono. Ma è umano e normale reagire così in quel momento. Mezzo voto in meno per i troppi liberi sbagliati.
ERCOLI 5: non da nulla, come spesso le capita quest’anno. Anche lei d’ora in poi dovrà fare uno (nel suo caso anche di più) passi avanti.
FIETTA 6,5: minutaggio oltre le sue abitudini. Entra e da la scossa ad una Geas addormentata, mette due triple, poi diventa rinunciataria e non attacca Porcu e Cupido. Scelta sbagliata.
MERISIO 6,5: entra nell’ultimo quarto a freddo e spara una tripla pesante. La ragazzina non è timida, ma lo avevamo capito. Deve limitare le zingarate e cercare di tirare e segnare più possibile i piazzati da 3 punti che le compagne le procurano.
CRUDO 10: speriamo siano i giorni di assenza dai campi, e non i mesi. Preghiamo tutti insieme.
Kunaiyi 7,5: all’inizio e alla fine è una spina nel fianco, anzi nel petto del Geas. Troppi rimbalzi e troppi appoggini concessi. Ma onore a lei che è il perno di questa squadra.
Cupido 7: primo tempo non pervenuta, poi si carica la squadra e la comanda da par suo. Decisiva nel finale.
Policari 5: al tiro è un disastro ( 1/9), ma mette quello più importante e difficile nel finale.
Manzotti 7,5: segna 8 punti pesantissimi in pochissimo tempo ed è la chiave per tenere a contatto Faenza quando sembrava che Geas potesse piazzare l’allungo decisivo. Oltre a segnare poi, difende con cattiveria. Brava.
Kantzy 7: prima partita positiva dal suo arrivo in Romagna. Gioca poco ma incide tanto con una tripla e un tiro da sotto in un momento delicato.
Castello 5,5: una delle poche anonime in casa eWork.
Davis 6: accende e spegne come nemmeno le luci dei bagni di un bar. Anche lei però è decisiva nel finale con giocate di classe.
Porcu 6: soffre Fietta ma mette un tiro clamoroso da 7 metri da ferma. Gli vale la sufficienza.
Schwienbacher 5,5: fa a sportellate con Crudo e Panzera all’inizio, poi sparisce dai radar. Tutto sommato però non è dannosa.
Cristiano Garbin
@garbo75