Dopo aver sudato le proverbiali sette camicie contro la Germani Brescia nella semifinale di ieri, l’Olimpia Milano si aggiudica quindi questa Final Eight 2022 di Coppa Italia in salsa marchigiana issando il trofeo per la 8^ volta nella sua storia battendo una coraggiosa ma inferiore Bertram Derthona Basket per 78 – 61
Non si offendano i tifosi del team piemontese, del resto il 95% delle squadre oggi in LBA possono serenamente dichiararsi inferiori a questa Olimpia Milano, compagine tetragona e solidissima che tra l’altro da mesi vanta due assenze pesanti come Dinos Mitroglou e Shavon Shields senza accusare, almeno a livello nazionale, segnali gravi di cedimento.
Ed oggi onestamente poco poteva fare il Derthona Basket, già sotto al 10’ per 25-13 e che non è mai riuscita ad imporre il suo ritmo offensivo, marchio di fabbrica da tre stagioni di coach Marco Ramondino e che ha portato lo scorso anno nell’elite del nostro basket la compagine bianconera con un impianto di gioco imperniato sulla rapidità d’esecuzione degli schemi offensivi, con ribaltamenti del lato anche frequenti alla ricerca del miglior tiro possibile.
Penalizzata anche dall’assenza di Chris Wright in cabina di regia, playmaker di sicura affidabilità e concretezza da 11,2 p.ti/gara e 5 assist ad allacciata di scarpe, l’attacco del Derthona Basket si è così letteralmente schiantato sull’armatura milanese la quale, non proprio disposta ad offrire regali e prebende ad un avversario comunque in stato di grazia (chiedere all’Allianz Trieste ma soprattutto alla Virtus Bologna), ha messo subito le cose in chiaro gestendo poi il resto del match.
Va comunque dato merito al Derthona Basket di averci sempre creduto senza lasciarsi andare con forza e vigore, dettaglio non proprio da dare per scontato quando hai davanti un’Olimpia Milano così poco disposta a concedere favori.
Ci ha provato nel terzo periodo, chiuso in vantaggio sul parziale di 12-14 e che ha regalato qualche patema d’animo ai tifosi biancorossi, ma con la difesa meneghina tornata a rubare palloni e con l’attacco tenuto ben saldo in mano da Devon Hall ed il solito Malcolm Delaney ad inizio quarto periodo, l’Olimpia Milano ha messo in cassaforte questa sua 8Z
Review Overview
Una Milano che forse è piaciuta di più ai matusa come chi vi scrive che videro una versione dell’Olimpia di Dan Peterson “sputare sangue” in difesa, con John Gianelli a guidare quella novelle vogue anni ’80 con Mike D’Antoni e Dino Meneghin.
Di sicuro i sostenitori della Bertram Derthona Basket non potevano pensare di vincere contro questa spigolosissima Milano e contro, ad esempio, Gigi Datome intento anche a sbucciarsi le ginocchia sul legno pesarese ed a metter dentro le due triple che han deciso il match nel periodo finale, ma neanche attendersi un Mike Daum così in tono dimesso (2 p.ti all’attivo), come Jamarr Sanders, 24 ore prima letteralmente matare la Virtus Bologna ed oggi quasi impercettibile fronte a canestro.
Sala Stampa
Ettore Messina
Marco Ramondino
LE PAGELLE DI GARBO
Nicolò Melli 7,5: come il classico bravo studente che prende un brutto voto e l’esame dopo si riscatta, anche Nik dopo ieri gioca una finale degna del suo nome e del suo talento. Mvp della finale.
Sergio Rodriguez 7: doveva essere stanco da ieri e nei primi venti minuti sembrava esserlo. Ma gira che ti rigira nel break spacca partita lui è supremo protagonista.
Devon Hall 7: nel momento di siccità offensiva è lui a produrre quei punti decisivi per non far rientrare completamente Tortona. E dopo aver subito di tutto da Macura nei primi 20 minuti nella ripresa lo limita a 3 punti.
Malcolm Delaney 6: alterna bei canestri a perse evitabili ma tutto sommato porta il suo bel mattone per la vittoria. Premiato incredibilmente come MVP. Bah…..
Gigi Datome 6: fa lo 0/5 al tiro più falso della storia: per 5 volte beffato dal ferro, evidentemente gli inserviente devono aver messo la cera. Si sacrifica in difesa e a rimbalzo e alla fine le due triple della staffa le riesce ad infilare
Benjamin Bentil 6,5: nel primo tempo segna 4 liberi in un momento critico e quando la partita era in equilibrio nel terzo quarto strappa con le sue manone dei rimbalzi importanti e da minuti di riposo ad Hines
Troy Daniels 5,5: due triple all’inizio poi tanti errori non solo al tiro, comunque meglio di ieri
Giampaolo Ricci 6,5: non gioca affatto male e da un suo contributo con una bella tripla nel primo tempo ma non basta per guadagnarsi la fiducia di Messina che gli concede solo 9 minuti cazziandolo pure
Kyle Hines 6:: meno appariscente di ieri, comunque porta a casa 8 rimbalzi e i soliti millemila cambi difensivi
Alviti, Baldasso e Biligha : sv
Jalen Cannon 5,5: tenta di fare legna là sotto come suo solito ma stasera la montagna da scalare era troppo alta
Riccardo Tavernelli 5: 2 perse sanguinose, ma ricordiamoci sempre da dove è partito e dove è arrivato…
Ariel Filloy 7: più volte in passato giustiziere dell’Olimpia anche in questa occasione sembrava sulla strada giusta per diventarlo, prima che la benzina sua e dei compagni finisse. Si consola col premio miglior sesto uomo.
Bruno Mascolo 7: una minaccia costante per la difesa milanese con quel suo arresto e tiro dalla media. Finisce sulle ginocchia, avrà invocato più volte Wright dove sei? nell’ultimo quarto
Luca Severini 6: segna un gran canestro nei pochi minuti in campo. Di più non poteva fare
Jamarr Sanders 6: non ripete la partita di ieri ma era normale, la difesa milanese non è quella porosa bolognese. Non demerita affatto contando la stanchezza accumulata
Review Overview
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Mike Daum 4,5: il lontano parente di Dauminator ammirato ad inizio stagione. Senza di lui, e senza Wright le armi per Ramondino si sono ridotte in maniera decisiva
Tyler Cain 5,5: vale lo stesso discorso di Cannon, lui anzi poteva anche essere più incisivo offensivamente
JP Macura 7,5: il suo primo tempo è da 10, poi cala braccato da Hall e dalle tossine della gara contro la Virtus. Comunque, l’Italia cestistica ha scoperto un gran giocatore
Fabrizio Noto
Pagelle by Cristiano Garbin
@garbo75